Unionbirrai ha realizzato un webinar per parlare delle opportunità del turismo birrario e analizzare lo stato dell’arte del settore birra artigianale italiana
Negli ultimi anni il settore della birra artigianale italiana ha conosciuto un vero e proprio boom. Sono ben 1.195 infatti i birrifici censiti in Italia nel 2020. Un numero che, se paragonato al 2015, dimostra un incremento notevole (pari all’84%), visto che cinque anni prima le imprese erano 649. Sono cresciuti anche gli addetti, del 32%: erano 7.893 nel 2015, mentre nel 2020 ne sono stati censiti 10.468.
Birra artigianale italiana, dalle leggi regionali al turismo birrario
Questi i dati presentati in occasione del webinar “Birra artigianale italiana: leggi regionali, territorialità e turismo” promosso da Unionbirrai, l’associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti, che si è tenuto venerdì 19 febbraio sul canale YouTube dell’associazione. All’iniziativa erano presenti il segretario nazionale di Unionbirrai, Simone Monetti, il consigliere Andrea Soncini, il docente di Marketing agro-alimentare all’Università di Firenze, Silvio Menghini, e il membro del Gruppo Agricoli Unionbirrai, Antonio Massa. Obiettivo dell’incontro è quello di confrontarsi sulle proposte di Legge Regionali sulla birra artigianale italiana – come quelle già presentate dalla Regione Lombardia e dalla Regione Abruzzo – e nello stesso tempo analizzare il turismo birrario, che può dare importanti opportunità al settore della birra artigianale italiana.
La sfida da cogliere
Come ha spiegato il segretario nazionale di Unionbirrai, Simone Monetti “siamo reduci da un periodo difficile. Ma la pandemia ci ha aperto la strada a nuove sfide”. Dal report economico, presentato da Silvio Menghini, è emerso che all’interno del settore c’è un dualismo strutturale nel quale l’1,8% dei 1.195 birrifici presenti in Italia è rappresentato da strutture con più di 50 dipendenti con una percentuale di occupati pari all’83% contro il 61% dei birrifici con meno di cinque dipendenti e un’occupazione del 16%.
Dalla Lombardia le prime indicazioni di Legge
Il consigliere di Unionbirrai Andrea Soncini ha illustrato la proposta di legge regionale sulla birra artigianale italiana. Il testo di legge, per la cui approvazione è già iniziato l’iter legislativo in Regione Lombardia, intende diventare uno strumento normativo applicabile all’intero territorio nazionale “nel rispetto delle varie prerogative regionali”. Come ha sottolineato Soncini in questo progetto ci sono “alimentazione, agricoltura, attività produttive e turismo. Quattro pilastri dell’economia nazionale, che vengono inseriti in un unico contesto normativo”. Una proposta di legge che va nella direzione dello “sviluppo della rete”, ovvero dalla produzione della materia prima, fino alla produzione e per arrivare alla vendita finale del prodotto.
Il marchio di birra regionale
La proposta di legge vuole supportare tutta la filiera tenendo conto dell’evoluzione dei mercati e degli orientamenti della domanda dei consumatori. Serve dunque uno strumento normativo efficace che, nel rispetto dei principi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, possa difendere e valorizzare prodotti e produttori locali attraverso varie misure, tra cui il turismo, la formazione, lo sviluppo del settore, la promozione e l’identificabilità immediata dei prodotti di filiera regionale e legati al territorio, introducendo tra gli altri concetti quello del marchio di birra di produzione brassicola regionale.
Birra artigianale italiana e turismo
Per quanto attiene allo stretto legame con il turismo, il meeting ha messo in luce lo stretto legame con il settore della birra, e in particolare con quella artigianale simbolo di identità territoriale. In questo contesto è fondamentale la formazione del personale. I birrifici infatti, secondo l’analisi di Silvio Menghini, dovranno passare “dal prodotto all’esperienza”: dunque non solo limitarsi alla vendita del prodotto ma offrire al cliente qualcosa che va oltre la semplice consumazione.
