A Milano è stato presentato il Piano Nazionale Industria 4.0. Il Ministro Carlo Calenda ha indicato gli strumenti studiati per sollecitare gli investimenti in innovazione tecnologica; Matteo Renzi ha espresso massima fiducia alle imprese: tutto il sistema deve giocarsi la carta del coraggio sfruttando le opportunità della nuova rivoluzione industriale
Operare in una logica di neutralità tecnologica, intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali, lavorare sui fattori abilitanti, orientare strumenti esistenti per favorire il salto tecnologico e la produttività, coordinare i principali stakeholder senza ricoprire un ruolo dirigista.
Questi i pilastri su cui si fonda il Piano Nazionale Industria 4.0 presentato in questi giorni a Milano.
“In questi presupposti” ha affermato Carlo Calenda, Ministro dello Sviluppo Economico “risulta evidente la nostra fiducia nei confronti delle imprese italiane: sappiamo che esse sanno in che direzione investire noi garantiamo gli strumenti per farlo. Il piano mobiliterà 24 miliardi di euro di investimenti privati su tecnologie, innovazione e ricerca e sviluppo, mentre l’impegno pubblico complessivo è pari a 13 miliardi di euro che sono stanziati su molteplici iniziative”.
Le direttrici chiave riguardano Investimenti innovativi e Competenze, in pratica ciò significa, da un lato: oltre all’incentivo di investimenti privati su innovazione tecnologica e beni riconducibili al concetto di Industria 4.0 (la cosiddetta quarta rivoluzione industriale che riguarda l’adozione di nuove tecnologie in azienda ma anche una trasformazione di processi e modelli di lavoro) e all’aumento della spesa privata in Ricerca e Sviluppo, rafforzare la finanza a supporto di Industria 4.0, venture capitalist e start-up; dall’altro, diffondere la cultura in materia attraverso Scuola digitale e Alternanza Scuola Lavoro; sviluppare le competenze mediante percorsi Universitari e Istituti tecnici superiori dedicati; finanziare la ricerca potenziando i cluster e i dottorati, creare Competence Center e Digital Innovation Hub.
“Mentre i Digital Hub nascono spontanei sul territorio” ha specificato Calenda, “diverso è il discorso riguardo i Competence Center. Per non dare investimenti a pioggia, abbiamo deciso di partire con i Politecnici e con la Scuola Superiore Sant’Anna, l’Università di Bologna, la Federico II di Napoli e le Università Venete”.
Le direttrici di accompagnamento riguardano le infrastrutture abilitanti (nello specifico: assicurare adeguate infrastrutture di rete sul fronte della banda larga e massima collaborazione alla definizione di standard e criteri di interoperabilità IoT – Internet of Things) e gli strumenti pubblici di supporto. A quest’ultimo proposito, lo sforzo è teso a garantire gli investimenti privati, supportare i grandi investimenti innovativi, rafforzare e innovare il presidio di mercati internazionali, supportare lo scambio salario-produttività attraverso la contrattazione decentrata aziendale.
Gli strumenti presentati dal Governo nel Piano Industria 4.0
Durante la presentazione del Piano Nazionale Industria 4.0, sono stati illustrati nel dettaglio gli strumenti pubblici di supporto cui sono state destinate risorse. Oltre alla riforma e rifinanziamento per il 2017 del Fondo di Garanzia, ai contratti di sviluppo focalizzati su investimenti Industria 4.0 e all’investimento su catene digitali di vendita, si è fatto riferimento a una serie di agevolazioni. Tra queste: Iperammortamento (un incremento dell’aliquota da 140% a 250%) e Superammortamento (affinamento e proroga della norma per un anno) degli investimenti in Industria 4.0 e credito d’imposta alla Ricerca, in quanto si è previsto un incremento dell’aliquota su ricerca interna dal 25% al 50% e limiti di credito massimo per contribuente da 5 a 20 milioni.
Sul fronte della finanza a supporto di Industria 4.0, Venture capitalist e start-up, l’impegno è diretto a incentivare gli investimenti privati su tecnologie e beni. In particolare, le novità riguardano:
- le detrazioni discali al 30% per investimenti fino a un milione in PMI innovative,
- l’assorbimento delle perdite di start-up da parte di società sponsor,
- la detassazione del capital gain su investimenti a medio/lungo termine,
- il programma “acceleratori di impresa”,
- i fondi dedicati all’industrializzazione di idee e brevetti innovativi,
- i fondi Venture capitalist dedicati a start-up in co-matching.
Il Presidente del Consiglio e la fiducia nel sistema delle impres
“Nelle prossime settimane” ha commentato Matteo Renzi, Presidente del Consiglio dei Ministri “saremo in ‘tournée’ con il Ministro Calenda a presentare in tutta Italia, Sud compreso, questo piano. Tale piano si può concretizzare solo a patto che le imprese rispondano e lo facciano funzionare. Quando gli investimenti sono diminuiti, inevitabilmente è diminuito il Pil, ora è necessario fare una scelta, scegliere la carta del coraggio. Stiamo vivendo una rivoluzione, inevitabilmente ci saranno nuovi vincenti e nuovi perdenti: l’Italia deve essere la patria delle possibilità”.
Cristina M. Palumbo