È boom di consumi per gli agrumi con buccia edibile, un valore aggiunto del quale sempre più consumatori sono diventati consapevoli con l’emergenza sanitaria
Produzione di agrumi in Italia
L’Italia è il terzo Paese del Mediterraneo per produzione di agrumi e il dodicesimo a livello mondiale (circa 2.900.000 di tonnellate di agrumi prodotte annualmente). Nonostante le superfici coltivate calino, si registra una crescita della produzione, trainata soprattutto da Sicilia, Calabria e Puglia. E aumentano le superfici coltivate a regime biologico. In crescita pure l’export, mentre si contraggono le importazioni – anche se rimangono comunque maggiori delle esportazioni. Gli agrumi, tra cui spiccano arance, mandarini, clementine e limoni, sono infatti, secondo i dati Istat, tra le colture più importanti per il nostro Paese sia in termini agricoli, rappresentando il 9% della PLV (Produzione Lorda Vendibile) e l’11,8% delle aree investite rispetto al totale ortofrutta, sia in termini di consumo, con il 9,5% a volume e il 13,4% a valore sull’acquisto domestico di frutta e verdura. Tra gli agrumi il prodotto più importato e anche quello più esportato sono le arance. Per quanto riguarda le importazioni al secondo posto troviamo limoni e lime, mentre per quanto riguarda l’export troviamo mandarini e clementine.
Il valore aggiunto degli agrumi con buccia edibile
L’epidemia da Covid-19 ha accelerato nel 2020 il trend di consumo degli agrumi in tutto il mondo e, nel caso del limone, l’accelerazione non ha riguardato solo le quantità, ma anche la segmentazione delle richieste dei consumatori. Le nuove esigenze che si manifestavano da tempo di fronte alle diverse offerte, infatti, si sono esasperate con gli effetti della pandemia, creando modelli di consumo differenti che chiedono prodotti molto diversi tra loro sulla base di ogni stile di vita; e il limone, agrume versatile che si presta per svariati usi in ogni stagione, distribuito ovunque in ogni periodo dell’anno, è diventato lo specchio di un consumatore di ortofrutta che cambia, segmentato ed esigente in fatto di territorialità ed origine. Lo fa sapere Unifrutti, uno tra i principali produttori, importatori e distributori italiani di frutta fresca, sottolineando che il limone è la terza categoria che ha sviluppato più fatturato nel 2020 nell’ambito dell’agricoltura sostenibile (fonte dati Nielsen Osservatorio Immagino 2020-21) e la sua sostenibilità va di pari passo con l’edibilità della buccia, che consente di consumarlo in sicurezza in ogni sua parte, dalla scorza al succo. In particolare, per il limone di contro stagione, l’edibilità della buccia rappresenta un valore aggiunto molto importante, del quale sempre più consumatori sono consapevoli e che in Italia risponde a standard qualitativi particolarmente rigorosi.
Agrumi con buccia edibile, cosa significa?
Edibile vuol dire commestibile e che può essere utilizzata per scopi alimentari. Purtroppo, però, in commercio è oramai molto facile trovare frutta dove nell’etichetta viene riportata la dicitura “buccia non edibile”. Questo genere di buccia è fortemente sconsigliato da usare in cucina, perché trattato con additivi chimici. Aspetto non da sottovalutare, soprattutto in riferimento ad alcuni studi che dimostrano la correlazione tra l’uso di additivi e l’aumento della probabilità di contrarre malattie gravi, come il cancro.
Spesso le aziende agricole utilizzano additivi chimici per rendere “esteticamente più bello” il frutto. Con gli additivi la frutta dura più allungo, più difficilmente prende la muffa, non attira insetti e, infine, la buccia risulta più liscia e pulita. La frutta con buccia edibile si può, nonostante tutto, trovare senza problemi in commercio. L’agricoltura biologica, infatti, non utilizza additivi chimici e rispetta la natura ed il suo corso naturale.
Perché scegliere un agrume con buccia edibile?
La scorza del limone è una vera e propria miniera di vitamine, in particolare di vitamina C: ne contiene infatti fino a dieci volte più della polpa. Anche il limone ne ha in grandi concentrazioni nella buccia: si tratta di un elemento che è responsabile del caratteristico profumo emesso da questo agrume. Ma non solo: depura il fegato e possiede proprietà antiossidanti.
Fibre e calcio sono altri due elementi presenti in buone quantità nella scorza del limone: le prime favoriscono la funzionalità intestinale, il secondo, invece, è un componente fondamentale delle ossa e ne garantisce la robustezza.
L’olio essenziale concentrato nella buccia di limone possiede proprietà antisettiche e balsamiche: è quindi ottimo nelle malattie delle vie respiratorie. Va benissimo anche per quelle di origine batterica essendo antibiotico e battericida.
I ‘flavonoidi’, di cui la scorza è particolarmente ricca, aiutano a contrastare lo stress ossidativo e a eliminare i radicali liberi, contribuendo a prevenire l’invecchiamento dell’organismo. Inoltre, stimolano la funzionalità dei vasi sanguigni, migliorando la circolazione e proteggendo l’apparato cardiovascolare.
Unifrutti Italia, un esempio di produzione e distribuzione di agrumi con buccia edibile
La possibilità di offrire un trattamento post raccolta compatibile con le esigenze del pubblico più attento alla sostenibilità e all’edibilità totale del prodotto è un plus importante. Il Gruppo Unifrutti è molto attento a questo aspetto in ogni momento dell’anno, per garantire continuità a ogni tipologia di consumatore. Nella “contro stagione” agrumicola italiana del 2021, ad esempio, Unifrutti avvierà un cambiamento anche sulle arance, facendo arrivare una tipologia con buccia edibile dal Sudafrica, con lo scopo di ampliare sempre di più questo segmento. “Grazie alle diverse produzioni di limoni del Gruppo, dislocate in varie aree climatiche” spiega Gianluca Defendini, Ceo di Unifrutti Italia, “stiamo puntando a un’attenta selezione dei raccolti per essere in grado di distribuire ampi volumi di limoni a buccia edibile 365 giorni all’anno. Durante la stagione invernale la richiesta italiana è soddisfatta con limoni Made in Italy siciliani. Durante la stagione estiva che sta iniziando, Unifrutti prevede di triplicare l’importazione di limoni varietà Eureka con buccia senza ceratura e chem-free, provenienti sia dai nostri 300 ettari in Argentina che dalla divisione South Africa del Gruppo, riconosciuta come eccellenza produttiva in tutto il settore dei citrus”.
Leggi europee in materia di agrumi
Come affermato dalla Corte di Giustizia europea, gli imballaggi di limoni, arance e mandarini devono contenere indicazioni sugli eventuali agenti conservanti o le altre sostanze chimiche utilizzate nei trattamenti effettuati sulla superficie esterna dopo la raccolta.
A differenza dei frutti a buccia sottile, gli agrumi possono essere trattati con dosi molto più elevate di sostanze chimiche e la buccia può in qualche modo entrare a far parte dell’alimentazione umana. Leggendo sul Regolamento UE 2019/1582 della Commissione (25 settembre 2019) viene identificato che i limiti massimi applicabili ai residui di antiparassitari sono fissati a un livello 50 volte maggiore per gli agrumi che per altri frutti.
Se, da una parte, limoni, lime e mandarini possono avere un livello massimo di residui (LMR) di antiparassitari di 5 (mg/kg) e in pompelmi e le arance di 4, dall’altra, differenti tipologie di frutti come pesche, albicocche, uva o banane possono raggiungere solo lo 0,01.