Dalle Regioni Lombardia

Alpeggi della Lombardia, report annuale

Presentato il rapporto annuale sugli alpeggi della Lombardia che mostra un trend in crescita per il passaggio dei turisti

Sempre più giovani i gestori degli alpeggi della Lombardia, gli under 40 sono ormai oltre un terzo, con tante nuove idee e soprattutto tanto entusiasmo.

Gli alpeggi della Lombardia
Innanzitutto i dati numerici: sono 669 gli alpeggi della Lombardia e così dislocati: 125 a Bergamo, 176 a Brescia, 51 a Como, 46 a Lecco, 4 a Pavia, 264 a Sondrio e 3 a Varese. Coprono il 5,7% del territorio montano della regione e il 2,5% del territorio totale lombardo. I gestori sono maschi nel 75,8% dei casi (78% nel 2019) con una età media di 45,3 anni. Nel 2020 l’83,5% degli alpeggi lombardi ha ospitato passaggi di turisti. Il 24,3% ha fatto registrare più di 2.000 passaggi a stagione. Nel 2019 il dato si fermava al 22%.

 

La presentazione rapporto 2021 sugli alpeggi della Lombardia
Il rapporto sugli alpeggi della Lombardia è stato presentato l’8 settembre 2021 nella malga Mortirolo, a Monno, in provincia di Brescia, a seguito di un monitoraggio che ha riguardato 134 strutture: 32 a Bergamo, 43 a Brescia, 3 a Como, 10 a Lecco e 46 a Sondrio. L’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, ha sottolineato che più di un terzo degli alpeggi lombardi è gestito da under 40: “un dato che lascia ben sperare per il futuro. I giovani hanno nuove idee, portano innovazione ed entusiasmo. Bisogna lavorare per esempio sulla ricettività: solo un decimo degli alpeggi fanno attività di ristoro o pernottamento. Da una parte ci sono problemi di spazi e infrastrutture, ma serve anche una gestione più innovativa per rendere più attrattive queste strutture. La Regione negli ultimi tre anni ha cambiato le linee guida di assegnazione per dare priorità alla gente di montagna, una scelta che si sta rivelando azzeccata”.

I punti di forza degli alpeggi della Lombardia
Sempre più passaggi e più turisti nelle malghe e negli alpeggi della Lombardia. Un trend che continuerà a crescere anche perché – per via della pandemia – le persone “cercheranno sempre più luoghi a contatto con la natura e che sappiano offrire esperienze sensoriali” ha aggiunto l’assessore.
Quella dell’alpeggio è dunque una buona opportunità imprenditoriale se si considera che negli alpeggi lombardi si producono formaggi DOP come il Bitto, il Formai de Mut, il Silter, lo Strachitunt, tutti prodotti in grado di attrarre i flussi turistici. E, in base ai dati del rapporto, nel 49,6% degli alpeggi si vende direttamente in malga.

 

Gli Alpeggi monitorati nel 2020

Il Rapporto Alpeggi 2020
Il Rapporto Alpeggi 2020, presentato a settembre 2021, è stato redatto nell’ambito di un accordo stipulato tra ERSAF (Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste) e Fondazione Fojanini di Studi superiori. Il Progetto prevede nel triennio 2019-2021 un’attività di monitoraggio annuale finalizzato a rilevare le diverse componenti naturali, umane, produttive, economiche e culturali che caratterizzano il sistema alpeggi di Regione Lombardia.

La sfida per il futuro degli alpeggi della Lombardia
La sfida per il futuro è potenziare i servizi di carattere infrastrutturale e logistico, come strade di accesso e postazioni per e-bike. Spiega l’assessore: “la rete telefonica mobile è presente nel 68,4% degli alpeggi e solo nel 13,5% dei casi è disponibile la banda larga. Per richiamare turisti e consumatori bisogna necessariamente alzare questi numeri. Più multifunzionalità, più servizi. Malghe e alpeggi sono presidi ambientali, luoghi di produzione, di accoglienza e rapporto diretto con il consumatore”.

Il rapporto 2020 e quello 2019 sono scaricabili da questa pagina web: https://www.ersaf.lombardia.it/it/b/2248/rapportoalpeggi

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