Politica e donne Società

Donne future, rigenerazione urbana

L’Europa di oggi deve guardare alle donne future e guardare alla rigenerazione delle città considerando il lavoro e le imprese femminili

Luisa Trumellini

Donne future e futuro delle donne
Rigenerazione delle città, lavoro, impresa con lo sguardo delle donne. Questo è stato il focus di un intenso ma alquanto interessante incontro online organizzato sulla Piattaforma della Conferenza sul futuro dell’Europa da Stati Generali delle Donne con Isa Maggi e dal Movimento Federalista Europeo con Luisa Trumellini. Il nostro giornale, Donna in Affari, era tra i media partner con Radio Rai 1. L’evento si è svolto nell’ambito delle attività della Conferenza sul futuro dell’Europa per offrire agli europei, donne e uomini, l’opportunità di esprimere le proprie opinioni su come dovrebbe evolversi l’Unione europea per affrontare le sfide future (https://futureu.europa.eu/?locale=it). Arricchenti i collegamenti con Expo Dubai2020, la Innovation House e il Padiglione Italia che si ripeteranno in altri appuntamenti in programma con Stati Generali. L’idea di questa iniziativa nasce proprio dalla volontà delle due associazioni promotrici di portare nel dibattito della Conferenza sul futuro dell’Europa il tema della parità di genere puntando alla riqualificazione delle città, l’empowerment delle donne e la valorizzazione dell’imprenditoria femminile.

Il presente delle donne future
Ad aprire i lavori, dopo i saluti delle due associazioni organizzatrici, la Ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Elena Bonetti. “È importante la prospettiva attraverso la quale avete raccolto questa visione” ha affermato. “Parlare di città, di lavoro e di impresa in una visione integrata e che introduca la prospettiva di genere come base costitutiva di questa fase di progettazione è alquanto innovativo. È la linea che si sta portando avanti a livello europeo. L’Italia, grazie ai lavori e alla collaborazione con la Commissione Europea per le Pari Opportunità, ha varato la sua prima strategia nazionale per la parità di genere”. Avere una visione non solo italiana ma che va a collocarsi in una agenda di respiro internazionale ed europeo è fondamentale, secondo la Ministra. “Per riprogettare il nostro modello sociale serve una agenda globale, ed è ciò che è emerso anche dal G20 delle donne, dalla Conferenza sull’Empowerment femminile”. Quando si parla di rigenerazione urbana, di lavoro e di imprese, si parla di ripensare a spazi, luoghi e processi nelle città, in grado di ricollocare in una visione integrale quello che oggi invece è vissuto come separato, a partire dai servizi e dalle infrastrutture”.

Donne future, un colloquio internazionale sulla prospettiva di genere
Un lungo dibattito impreziosito da vari interventi, anche in collegamento da Dubai. Una trasformazione profonda non può prescindere dall’avere una dimensione europea. Parte da questo concetto l’intervento di Luisa Trumellini del Movimento Federalista Europeo. “Ci si appresta ad un cambiamento sociale radicale, che coinvolge la transizione ecologica, economica e digitale all’insegna della ripartenza. È necessario rendere effettiva la parità tra uomini e donne” ha affermato Luisa Trumellini, “fondamentale per uno sviluppo sociale armonioso e come parametro del progresso civile di una comunità, oltre ad essere garanzia di una sostenibilità generazionale”.

Cosa può fare l’Unione Europea per le donne future?
È la domanda alla base dell’incontro “The future is in your hands”. Quali strumenti, competenze e risorse necessarie sono richieste per agevolare il cambiamento? Trumellini ha ricordato che manca un’unione fiscale, non c’è un bilancio federale nonostante la moneta unica. Servono competenze non solo fiscali ma anche basate su criteri di sussidiarietà, sanitarie e di internazionalizzazione. “In questo momento storico abbiamo un’occasione da cogliere. Oggi è chiaro che – prosegue -la sfida per l’Europa è riadattarsi al momento con un cambiamento politico-istituzionale”.

Interventi autorevoli nel corso dell’evento online
La maratona online è stata ben gestita da Isa Maggi e Luisa Trumellini con approfondimenti di alto livello. Si sono alternati tra gli altri Vincenzo Amendola, Sottosegretario agli Affari Europei, Helena Dalli, European Commission for Equality, Chiara Tamburini, Responsabile Ufficio Parità di genere del Parlamento europeo, Sandro Gozi, Unione dei Federalisti Europei (UEF), Laura Garavini, Marina Berlinghieri, Intergruppo parlamentare per l’Europa di Camera e Senato.
“L’evento di oggi mette di fronte l’Europa a tematiche sulle quali in passato ha manifestato lentezza. In particolar modo il tema del lavoro, sul quale l’Europa aveva definito una politica sociale limitata, con competenze spesso circoscritte, ma che ha avuto il coraggio di affrontare in modo rivoluzionario come prima risposta alla pandemia, creando il Fondo Sure per la tutela dei lavoratori”, ha dichiarato Antonio Parenti, Direttore della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia. “La presenza femminile nel mondo del lavoro e la parità di genere in questo settore, nel nostro Paese ma non solo rimangono un obiettivo da raggiungere perché è alla base di una società democratica e perché migliorerebbe la nostra situazione economica.”

Rigenerazione urbana, le città europee per le donne future
A proposito di Città Europee si sono spesi in interventi degni di nota, Ludovica Agrò con l’approfondimento Dalla Carta di Lipsia alla stesura di un documento condiviso per una proposta europea e Luca Lionello con Dopo il NGEU, le prospettive UE per gli investimenti nella generazione urbana.
Si è poi parlato di lavoro secondo il punto di vista delle donne con Matilde Ceron, che ha illustrato il punto sulle politiche UE e le prospettive future, e Gianna Fracassi, Cgil.
E ancora, per una visione globale del concetto di salute, si è parlato del dover definire percorsi diagnostici e terapeutici appropriati, valutati oltre che sulle caratteristiche biologiche e cliniche della malattia, anche sulla base di fattori ambientali, culturali, sociali ed economici specifici del/della paziente. Con Annamaria Moretti, Mirella Giannini, Stati generali delle Donne della Puglia Flavia Bustreo, OMS, Stefano Castagnoli, Movimento Federalista Europeo.

Un piano d’azione per le città delle donne future
Riportiamo alcune stimolanti e appassionate considerazioni fatte nel corso della maratona online da Isa Maggi degli Stati Generali delle Donne.
Lavorare per una revisione della Carta di Lipsia e per creare un piano d’azione, allargando l’ambito di alleanze e di solidarietà tra forze politiche e società civile. Questi sono gli step per l’Europa che verrà, un cammino che Stati Generali delle Donne sta già percorrendo, con azioni come il Patto delle Donne. Ci sono Paesi che hanno già iniziato il cambiamento a favore di una visione femminile, “prendiamo il buono che c’è”, afferma Maggi. Tra i punti su cui lavorare, Isa Maggi ha sottolineato l’importanza di rafforzare la Governance urbana, progettare la città a 100 minuti che collega il centro ai borghi, dando nuova vita alle zone periferiche in termini di sicurezza e di vivibilità, o la città in 15 minuti. Il Dream Europeo delle città vivibili è uno dei progetti in cui le associazioni promotrici dell’evento online credono molto. “Dobbiamo rendere più verdi le città” ha ribadito Isa Maggi, “lo abbiamo detto anche alla Pre Cop26 e sottoscritto nel Patto delle Donne per il clima e l’ambiente presentato al Parlamento Europeo. Significa incontrare Sindaci e Sindache illuminati”. Si punta a sottolineare il grande valore femminile nel processo di transizione ecologica.

Le donne nel mondo del lavoro, l’imprenditoria femminile
Approfondimenti finali in merito alle imprese delle donne tra innovazione, bioeconomia, green economy, internazionalizzazione con, tra gli altri, Eva Lichtenberger e il suo punto di vista europeo, Mauro del Barba, Senato della Repubblica e l’imprenditrice Laura Gori, B corp.
A livello professionale, Tiziana Pompei di Unioncamere plaude gli interventi con la Innovation House e il Padiglione Italia a Dubai 2020, ritenendo quel Paese a livello imprenditoriale molto strutturato anche per quanto concerne le donne, un Paese che sa offrire grandissime opportunità. “La pandemia ha messo sotto stress il nostro sistema economico, ma i comportamenti socialmente responsabili, come l’attenzione ad alcune politiche aziendali, il rapporto tra azienda e territorio e uno sguardo verso le nuove generazioni sono fattori costanti del fare impresa al femminile. Come più volte è emerso da ricerche Unioncamere” ha ricordato Pompei “sono le imprese femminili e giovanili quelle più green, innovative e produttive”.

Conclusioni
Condivisione e cooperazione, due parole fondamentali che sono state il fil rouge di tutta la maratona e che sposano le iniziative di Stati Generali delle Donne e di tutte le associazioni che sostengono progetti come Le città delle donne come percorsi inclusivi e innovativi per il futuro dell’Europa e non solo.

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