Dalle Regioni Marche

Centro studi internazionale sulla donna

A Corinaldo, fra i borghi più belli d’Italia e delle Marche, apre il nuovo Centro Studi internazionale sulla donna

Con i nomi delle donne scienziate dei cinque continenti più abitati, disposti su tre pannelli giganti, è stato composto il mappamondo di quelle menti geniali femminili che con il loro importante contributo scientifico hanno impreziosito per sempre la nostra società.
Si tratta di un’iniziativa molto particolare, varata per inaugurare il nuovo Centro studi internazionale sulla donna, visitabile in presenza dal 16 ottobre 2021 a Corinaldo, uno dei borghi più belli d’Italia (2007 e 2021), raggiungibile con pochi chilometri di tornanti da Senigallia, in provincia di Ancona.

Il nuovo Centro studi internazionali sulla donna trova ospitalità tra le mura dell’ex monastero dei padri agostiniani, imponente complesso settecentesco, meglio conosciuto come il Giglio (dal nome di un vecchio hotel) che include oggi anche una rinnovata struttura alberghiera.

 

Le scienziate protagoniste della mappa mondiale e della mostra inaugurale sono quattordici: Ada Lovelace Byron, Caroline Hershel, Emmy Noether, Jane Goodall, Katherine Johson, Margherita Hack, Maria Gaetana Agnesi, Marie Curie, Tu Youyou, Rita Levi Montalcini, Katia Kraff, Hedy Lamarr, Ipazia, Maria Sibylla Merian. Scienziate – tre su quattordici sono italiane – le cui storie di vita avventurosa e ricca di scoperte raccontano un percorso di grande emancipazione femminile, oltre che d’indiscutibile valore scientifico per tutta l’umanità.

A dispetto delle loro gigantografie coloratissime, quasi pop, ciò che viene raccontato nei video e nelle registrazioni sonore è soprattutto il tenace “forzare le porte” del mondo della scienza, da parte di queste studiose, per superare i mille ostacoli e pregiudizi nei confronti del femminile.

La data d’inaugurazione del Centro studi internazionale sulla donna, il prossimo 16 ottobre, è stata scelta volutamente perché quel giorno si festeggia anche il 131° compleanno di Maria Goretti, nativa di Corinaldo (dove sorge un santuario a lei dedicato), che viene ricordata drammaticamente tra le prime bambine vittime di femminicidio del Novecento.
Maria Goretti, infatti, fu colpita da un suo vicino di casa, che voleva violentarla, con quattordici colpi di punteruolo quando aveva solo 12 anni; ma lei, agonizzante e in fin di vita, perdonò il suo aggressore. Fu canonizzata come santa e martire dalla Chiesa cattolica nel 1950.
L’abbinamento con questa figura non è casuale, perché il Centro studi punta verso temi di riflessione contro la violenza di genere, attraverso mostre e maratone culturali di sensibilizzazione.

Così l’assessora alla cultura di Corinaldo, Giorgia Fabri, spiega il senso dell’iniziativa che associa Santa Maria Goretti al nuovo Centro studi internazionale sulla donna: “Un progetto che parte è sempre una cosa bella, soprattutto se nasce da una storia che conosciamo tutti, in particolare noi corinaldesi, ma che ha ancora molte cose attualissime  da dire. Mettiamo in mano alla nostra  città una penna per scrivere nuove cose, nuove pagine per cambiare il mondo. Perché in fondo potrebbe essere anche facile cambiarlo, se partissimo prima di tutto da noi. Per ognuna di noi, per tutti”.

L’apertura del nuovo Centro studi internazionale sulla donna, spiega l’assessora Fabri, è stata preceduta dal 24 settembre scorso da una maratona di appuntamenti al femminile, che culmineranno il 16 ottobre proprio con l’inaugurazione della location e della mostra sulle donne scienziate. Successivamente si svilupperanno altri eventi e iniziative per attirare a Corinaldo, uno dei borghi più belli d’Italia e a questo punto anche borgo particolarmente dedicato alle donne, un turismo di genere alla ricerca di temi di riflessione e approfondimento.

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