Lavoro Opportunità

Dall’Europa 4,5 mld per sostenere l’occupazione

Il programma nazionale FSE dell’Italia dedicato alle “Politiche attive per l’occupazione” riceverà 4,5 miliardi di euro supplementari per sostenere l’occupazione

I fondi supplementari per sostenere l’occupazione degli italiani in quanto tra i più colpiti dalla pandemia, contribuiranno ad aumentare le assunzioni di giovani e donne. L’informativa del Consiglio e della Fondazione nazionale dei Commercialisti spiega come l’Italia utilizzerà tutti i fondi in arrivo (non solo i 4,5 miliardi) di cui beneficeranno le imprese e i datori di lavoro.

Come sostenere l’occupazione in Italia
Il nuovo finanziamento destinato all’Italia è il risultato della modifica di due programmi operativi del Fondo sociale europeo (FSE) e del Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD). Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato l’informativa periodica “Attività Internazionale”, una analisi approfondita sulle misure economiche adottate in ambito europeo ed internazionale per contrastare la pandemia. Come spiegano, i fondi supplementari contribuiranno ad aumentare le assunzioni di giovani e donne, consentiranno ai lavoratori di partecipare alla formazione e sosterranno servizi su misura per le persone in cerca di lavoro. Contribuiranno inoltre a proteggere i posti di lavoro nelle piccole imprese delle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

L’approfondimento sui finanziamenti in arrivo
Con la quarta emissione di obbligazione per finanziare Next Generation EU sono stati raccolti altri 9 miliardi di euro. La Commissione europea potrà così mantenere un flusso dei finanziamenti costante, utile all’economia e sostenere il rilancio di un’Europa più verde, resiliente e digitale. Inoltre, con l’obiettivo di favorire una risposta più incisiva del nostro Paese alla crisi e una ripresa socioeconomica sostenibile, la Commissione europea ha concesso all’Italia 4,7 miliardi di euro, a titolo di REACT-EU, il programma di Next Generation EU, che integra con 50,6 miliardi di euro di finanziamenti aggiuntivi i programmi della politica di coesione, concentrandosi sul sostegno alla resilienza del mercato del lavoro, all’occupazione, alle piccole e medie imprese e alle famiglie a basso reddito.

L’informativa del Consiglio e della Fondazione dei commercialisti
Nell’informativa si affrontano diversi temi riguardanti le misure per sostenere l’occupazione. Sempre a sostegno del mercato del lavoro, nell’ambito del quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato, la Commissione ha approvato un regime di aiuti da 1,24 miliardi di euro notificati dallo Stato italiano per sostenere le imprese che nel 2021 effettueranno nuove assunzioni di giovani a tempo indeterminato, esonerandole dal pagamento dei contributi previdenziali.

L’Italia ha due mesi di tempo per mettersi in regola
La certezza del diritto per le imprese che hanno a che fare con la PA è sempre stato un problema molto serio. Esistono delle soluzioni rapide in materia di IVA che l’Italia non ha applicato e per questo il nostro Paese è stato segnalato. In particolare, la Commissione europea ha inviato nei giorni scorsi un parere motivato all’Italia per non aver notificato le misure di recepimento nel diritto nazionale della direttiva “soluzioni rapide” in materia di imposta sul valore aggiunto, che armonizza e migliora alcune norme sull’IVA, fornisce chiarimenti per arrivare ad una soluzione rapida di quelle situazioni che gli Stati membri trattano in modo diverso, al fine di evitare possibili doppie imposizioni o non imposizioni e migliorare la certezza del diritto per le imprese. Gli Stati membri dovevano adottare e pubblicare le disposizioni nazionali necessarie entro il 31 dicembre 2019, cosa che l’Italia non ha fatto. Se l’Italia non si attiverà entro i prossimi 2 mesi, la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’UE. Questo avrà ricadute su tutti i cittadini dal momento che ogni sanzione pecuniaria che si abbatte sul nostro governo viene pagata con i soldi delle nostre tasse e quindi ci vengono sottratti i servizi per i quali le avevamo pagate.

 

REACT-EU: 4,7 miliardi di euro per sostenere l’occupazione
Come si legge nell’informativa, per sostenere la risposta del nostro Paese alla crisi e contribuire a una ripresa socioeconomica sostenibile, la Commissione europea ha concesso all’Italia 4,7 miliardi di euro, a titolo di REACT-EU, il programma di Next Generation EU, che integra con 50,6 miliardi di euro di finanziamenti aggiuntivi i programmi della politica di coesione, concentrandosi sul sostegno alla resilienza del mercato del lavoro, all’occupazione, alle piccole e medie imprese e alle famiglie a basso reddito.

Come verranno impiegate le nuove risorse

  • per sostenere l’occupazione l’Italia utilizzerà 2,7 miliardi di euro per ridurre del 30% le imposte versate dai datori di lavoro sui contributi previdenziali. Le piccole imprese delle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna beneficeranno di tale riduzione se il lavoratore conserverà l’occupazione per almeno nove mesi dopo il periodo per il quale è richiesta l’agevolazione;
  • per promuovere l’occupazione giovanile l’Italia investirà 200 milioni di euro per ridurre i contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro che, nel 2021 e nel 2022, assumeranno persone di età inferiore ai 36 anni con contratti a tempo indeterminato. È compresa la conversione dei contratti a tempo determinato. Un importo supplementare di 37,5 milioni di euro sarà utilizzato per sostenere i datori di lavoro che assumono donne e si tratterà anche in questo caso di un sostegno che ridurrà i contributi previdenziali;
  • il “Fondo nuove competenze” riceverà un sostegno pari a 1 miliardo di euro; tale iniziativa associa la necessità di ridurre le conseguenze dell’emergenza del coronavirus sull’occupazione con la formazione dei lavoratori, finanziando le ore non lavorate (ad esempio a causa di difficoltà dell’impresa) a condizione che siano utilizzate dai lavoratori per frequentare corsi di formazione;
  • l’Italia utilizzerà inoltre 500 milioni di euro per rafforzare e modernizzare la rete di servizi pubblici per l’impiego per attuare politiche attive del mercato del lavoro. Grazie a questo investimento, le persone in cerca di lavoro, in particolare i disoccupati di lunga durata, potranno concludere un contratto su misura con i centri per l’impiego, cosa che li aiuterà a trovare un’occupazione in base alle loro esigenze e alle competenze possedute;
  • infine, 81,7 milioni di euro aiuteranno le autorità italiane a preparare, gestire, controllare e valutare i nuovi programmi;
  • oltre ai nuovi finanziamenti dell’FSE, il programma nazionale italiano FEAD riceverà 190 milioni di euro per fornire aiuti alimentari alle persone bisognose.

Le misure per sostenere l’occupazione dei giovani
Come Aiuti di Stato, il 16 settembre 2021 la Commissione ha approvato un regime da 1,24 miliardi di euro a sostegno delle imprese italiane che assumono giovani nel contesto della pandemia di coronavirus. Il proposito è di ridurre il costo del lavoro dei beneficiari, aiutandoli così a sopperire al loro fabbisogno di liquidità e promuovere l’occupazione dei giovani in questo momento difficile.
L’aiuto consisterà nell’esonerare dal pagamento dei contributi previdenziali le imprese che nel 2021 assumono ex novo a tempo indeterminato lavoratori al di sotto dei 36 anni – o ne trasformano i contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato. L’esenzione si applicherà per un periodo di 38 mesi e fino a un importo massimo annuo di 6.000 euro per dipendente. Per le assunzioni/trasformazioni di contratto in determinate regioni del Sud d’Italia, l’esenzione può essere estesa a un periodo massimo di 48 mesi.
Per poter beneficiare dell’esenzione i datori di lavoro non devono aver licenziato dipendenti nei 6 mesi precedenti l’assunzione/trasformazione del contratto o nei 9 mesi successivi.

Fiducia nel futuro
L’informativa analizza anche gli ultimi dati dell’Eurobarometro mostrando che l’atteggiamento nei confronti dell’UE – misurato a giugno e luglio – resta sostanzialmente stabile e positivo. L’ottimismo sul futuro dell’UE ha raggiunto il livello più alto dal 2009 e la fiducia nell’UE rimane ai livelli più alti dal 2008. Il sostegno all’euro resta stabile al livello più alto dal 2004. L’indagine indica inoltre un significativo miglioramento della percezione dello stato delle economie nazionali. Per i cittadini europei la situazione economica è la principale preoccupazione a livello dell’UE, seguita dall’ambiente, dai cambiamenti climatici e dall’immigrazione. La salute costituisce ancora il problema principale a livello nazionale, leggermente al di sopra della situazione economica del paese. La maggioranza degli europei è soddisfatta delle misure adottate dall’UE e dai governi nazionali contro la pandemia di coronavirus e ritiene che il piano di ripresa Next Generation EU sarà efficace per far fronte alle conseguenze economiche della pandemia. Quasi due terzi confidano che l’UE in futuro prenderà le decisioni giuste per rispondere alla pandemia. L’ottimismo sul futuro dell’UE è notevolmente aumentato dall’estate del 2020, con due terzi degli intervistati che esprimono ora un parere positivo (66%, +6 punti percentuali).

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