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Pro-Women, le donne promotrici culturali dei territori

A Roma la conferenza finale di Pro-Women, il progetto europeo di empowerment femminile per le donne che valorizzano il patrimonio territoriale

Al Roma Scout Center il 24 settembre si è svolta la conferenza finale del progetto “Pro-Women. Itinerari di riqualificazione per le donne come nuove promotrici culturali per la valorizzazione del patrimonio territoriale”. Il progetto finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Erasmus+ della durata di 24 mesi (settembre 2019-agosto 2021) ha coinvolto 6 organizzazioni di 5 Paesi europei. Per l’Italia la Cooperativa San Saturnino ha svolto il ruolo di capofila coinvolgendo Cipro, Germania, Francia e Spagna.

La conferenza finale di Pro-Women
Durante l’evento sono stati presentati 4 prodotti intellettuali e l’Atlante che valorizza il patrimonio culturale e ambientale locale elaborato dalle partecipanti alle quali è stato consegnato l’attestato come promotrici culturali per la valorizzazione dei territori. A commentare i risultati sono state Marilena Nocente, Gabriella Fabrizi e Piero Capello della Cooperativa Sociale San Saturnino. Per le riflessioni su donne ed empowerment sono intervenute l’avvocata Valentina Iacono Quarantino e l’imprenditrice di Ok Impresa Rita Callegari. Infine, Giorgio Polesi presidente del Parco di Veio e Daniela Troiani del movimento dei Murales di Passoscuro, hanno commentato l’importanza dell’Atlante per la valorizzazione del patrimonio storico-territoriale.

Identikit del progetto Pro-Women
Il lavoro si è concentrato sulle tematiche connesse alla disuguaglianza di genere e a fenomeni regressivi legati agli aspetti sociali e culturali nella società. Tra le attività è stato realizzato un corso pilota per 20 donne al fine di costruire un percorso multidisciplinare che ha consentito alle destinatarie di perfezionare le competenze ed acquisirne nuove per sostenere l’occupabilità nel settore del turismo sostenibile. Tra gli argomenti di studio c’è stato quello di stimolare i giovani al tema della disparità di genere, dell’importanza che i singoli Stati lancino raccomandazioni al fine di sensibilizzare i paesi ad un maggiore inserimento delle donne in contesti lavorativi di rilievo, ancora oggi “intrappolate” nella cura di figli, famiglia e anziani. È stato anche esaminato il tema della disuguaglianza nei ruoli di responsabilità tra uomini e donne con un’attenzione alle gabbie salariali che fissano retribuzioni diverse tra lavoratrici e lavoratori.

Contenuti del progetto Pro-Women
“Il progetto” ha commentato Gabriella Fabrizi “aveva l’obbiettivo di promuovere le pari opportunità, l’inclusione sociale e lavorativa delle donne poco qualificate, disoccupate/casalinghe, fornendo strumenti per la formazione ed empowerment nel settore del turismo. Un altro aspetto era intervenire nell’ambito del turismo sostenibile per valorizzare il patrimonio culturale ed ambientale; patrimonio che comprende la cultura materiale e immateriale, nonché il patrimonio naturale (paesaggi e biodiversità). Il progetto Pro-Women ha lavorato su due piani: uno al contrasto della violenza di genere e l’altro teso a valorizzare il patrimonio culturale dei territori del Lazio”.

Pro-Women, il target di studio
Nei gruppi classe dei Paesi partner hanno partecipato donne con basse qualifiche professionali con il desiderio di reintegrarsi nel mercato del lavoro; nel Lazio tuttavia il Corso pilota ha visto la partecipazione di donne qualificate e con una forte motivazione a valorizzare le loro competenze nel settore della promozione culturale. Tutti i gruppi a fine lavoro hanno presentato 4 output intellettuali elaborati durante le fasi progettuali. Le quattro attività prevedevano una lettura integrata dei territori dove sono stati esaminati gli indicatori di disuguaglianza di genere (aspetti socio-culturali, responsabilità familiari, divario salariale e accesso a posizioni apicali e manageriali). Un “pacchetto” di corsi di apprendimento composto da sette moduli formativi ed infine elaborare un Atlante per valorizzare il patrimonio culturale e naturale di aree specifiche di 5 paesi europei realizzati dalle partecipanti al corso. L’ultimo step includeva la redazione di un manuale rivolto a educatori e formatori teso a sviluppare la promozione dell’occupazione femminile nel settore turistico.

Pro-Women. I risultati degli output intellettuali
Per lo studio preliminare è stato pianificato un lavoro di ricerca sui paesi partner suddiviso in due sezioni. La prima ha studiato le discriminazioni di genere a livello europeo con l’esame delle statistiche e delle legislazioni europee. Per ottenere un buon grado di attendibilità sono stati coinvolti 30 stakeholder per verificare le opinioni dei testimoni con l’intento di diffondere le raccomandazioni europee ed ottenere i risultati previsti dallo studio. La seconda sezione riguardava l’esplorazione dei territori fino a proporre possibili itinerari da inserire in un atlante per valorizzare il patrimonio culturale delle aree dei 5 Paesi europei. Per fare ciò sono stati intervistati 60 testimoni privilegiati che hanno indicato le criticità delle aree scelte. Il secondo prodotto intellettuale prevedeva la realizzazione di un pacchetto formativo rivolto a donne di varie tipologie (casalinghe, donne inserite in contesti territoriali in cui la disoccupazione è elevata). Successivamente i partner del progetto hanno programmato un corso sul territorio coinvolgendo almeno 15 donne con bassi profili professionali. Lo scopo era formare una figura dinamica, in grado di promuovere le realtà territoriali secondo vari punti di vista: storico-culturale, spirituale, naturale e gastronomico. La figura è stata definita “Promotrice di itinerari culturali e ambientali per la valorizzazione dei territori”. Dal corso è scaturito il terzo output, un Atlante volto a valorizzare il patrimonio delle aree indicate ed ogni partner ha realizzato almeno 4 itinerari nel proprio paese. Per l’Italia sono stati individuati 9 percorsi (4 in Sicilia e 5 nel Lazio/a Roma).

L’Atlante di Pro-Women
L’Atlante, frutto delle sessioni del corso pilota, è caratterizzato da una serie di leitmotiv: sostenibilità, scoperta di risorse nascoste del patrimonio storico-locale e contaminazioni culturali con altri paesi. Ogni itinerario è stato trattato seguendo una descrizione del territorio, definizione della tipologia dell’area, inventario dei siti, rappresentazione delle mappe di continuità (Parish Map), foto, attrazioni, tradizioni e suggerimenti dove trovare cibi locali, ricette e cucina tradizionale. In sintesi, le autrici dell’Atlante hanno tracciato un modo nuovo di vivere il turismo, alternativo, esperienziale e lento per chi vive in Italia e per chi ama il nostro paese oltre oceano.

Itinerari sostenibili del Lazio
In “50 sfumature di Roma Barocca” si ripercorrono le bellezze all’interno del centro di Roma attraversando quattro Rioni (Rione Borgo, Rione Ponte, Rione Campo Marzio e Rione Trevi). L’itinerario propone luoghi che spesso passano inosservati ai turisti ma che hanno visto protagonisti personaggi come Caravaggio e Artemisia Gentileschi. Il cammino, “Le virtù del Rione Trevi”, restituisce al turista la cornice ideale per godere delle fontane, chiese ricche di capolavori d’arte e vicoli costellati di botteghe e negozi. Questo percorso si focalizza nella Roma di fine Ottocento percorrendo le vie in compagnia di Checchina, protagonista del romanzo di Matilde Serao “La virtù di Checchina”. Il terzo itinerario, “Antica Città di Veio”, propone un percorso nella natura tra antiche rovine della potente città Etrusca e tradizioni locali di gastronomia ed artigianato. Il quarto tracciato, “Dal mare ai laghi”, si snoda dai templi etruschi dell’antica Pyrgi a Santa Severa fino ad arrivare al lago di Martignano nel comune di Anguillara Sabazia. Infine, in “Visioni Litoranee”, il turista viene stimolato a scoprire le bellezze nascoste del mare di Roma e propone un cammino che abbraccia il territorio di Maccarese, Fregene, Passoscuro e Ladispoli d’aMare.

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