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Imprenditoria sociale, i dati del XV Osservatorio Isnet

Pubblicati i dati della XV edizione dell’Osservatorio Isnet, patrocinato dal Ministero del Lavoro, che mostra l’andamento dell’imprenditoria sociale

Un appuntamento ormai consolidato che offre una panoramica sull’imprenditoria sociale, ovvero sulle imprese ad impatto sociale. Giunto alla XV edizione e realizzato con il patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, l’Osservatorio dell’associazione Isnet, acronimo di Impresa sociale.net coinvolge appunto una rete di 1.290 imprese sociali italiane. Il Panel Isnet è composto da 500 organizzazioni ed è rappresentativo dell’imprenditoria sociale italiana. Comprende infatti Cooperative Sociali di tipo A e B, loro Consorzi e Imprese sociali ex Lege, Società Benefit B-Corp e SIAVS nonché le Start-up innovative a vocazione sociale.

L’Osservatorio Isnet 2021 sull’imprenditoria sociale
L’Isnet realizza durante l’anno vari focus di indagine dedicati all’economia sociale e all’analisi dell’impatto sociale, allo scopo di favorire lo sviluppo dell’economia sociale. L’Osservatorio 2021 è dedicato alle prospettive di collaborazione pubblico-privato sociale a partire dagli ambiti di attività valorizzati nel PNRR. I primi dati che saltano all’occhio sono quelli relativi al rimbalzo degli indicatori economici ed occupazionali delle imprese sociali: posti di lavoro + 5,5%, volume delle entrate +4,7%. A seguire, il fatto che le organizzazioni con più alta capacità di innovazione siano quelle premiate dai migliori risultati economici.

Imprenditoria sociale, un cambiamento già in atto
Una delle domande che si sono posti gli intellettuali, i filosofi, e i sociologi nell’ultimo secolo e mezzo è quella se sia possibile far coincidere la crescita economica con lo sviluppo della solidarietà umana. In pratica: un imprenditore deve per forza essere uno “sfruttatore”? Se la risposta a questa domanda per decenni è parsa essere un grande Sì, ora ci si chiede se un cambiamento può esserci. Ebbene l’imprenditoria sociale sviluppatasi in questi ultimi anni dimostra che “il cambiamento tanto evocato è già in atto”, come afferma Laura Bongiovanni, responsabile dell’Osservatorio e presidente dell’Associazione Isnet. “Lo testimoniano le esperienze innovative e le buone pratiche realizzate dalle imprese sociali sui nostri territori”.

Imprenditoria sociale e collaborazione pubblico-privato
“Efficientare i processi, monitorare le attività, coinvolgere i giovani, sono temi irrinunciabili affinché si realizzi il processo di collaborazione e co-progettazione pubblico-privato sociale” prosegue Bongiovanni. “È una sfida che interpella in egual misura tutti gli attori in gioco”. L’ultima edizione dell’Osservatorio Isnet sembra dimostrarlo. L’annuale “istantanea” sull’andamento economico, occupazionale e la capacità innovativa, con riferimento ai temi del PNRR di interesse per le imprese ad impatto sociale, ha visto l’80% del Panel considerare il Piano nazionale di ripresa e resilienza un’occasione di rilancio dell’economia sociale pur dichiarando necessario un dialogo efficiente pubblico-privato sociale. Infatti mentre negli ultimi 5 anni è cresciuta progressivamente la quota di fatturato proveniente dalla vendita di prodotti e servizi ad aziende e cittadini, contemporaneamente è diminuita quella proveniente da contratti e convenzioni con enti pubblici e locali (36,3% quota di fatturato da privati e 53,2% quota di fatturato da pubblico che nel 2017 rappresentava il 62% delle entrate).

L’imprenditoria sociale e le missioni del PNRR
Importante l’accordo con il Ministero del Lavoro per focalizzare l’approfondimento di questa edizione dell’Osservatorio su questi temi per capire i livelli di esperienza e consapevolezza del mondo dell’imprenditoria sociale.
Le imprese a impatto sociale sono state interpellate su 23 tipologie di attività selezionate dalle missioni del PNRR. La top five della classifica indica che sono molto diffuse le esperienze negli ambiti:

  • occupabilità dei giovani M5C1(72%);
  • servizi socioassistenziali MCC3 (69%);
  • servizio civile orientato all’apprendimento MCC1 (54,5%);
  • sostegno capacità genitoriale delle famiglie vulnerabili MC52.1 (52,5%);
  • imprenditoria femminile MC51 (47,5%).

Queste esperienze sono più diffuse tra le imprese innovative (8,9%).

Il post lockdown per l’imprenditoria sociale
Dopo lo choc causato dai ripetuti lockdown, nell’imprenditoria sociale si evidenzia un rimbalzo dei valori economici ed occupazionali che tornano sui livelli precedenti l’emergenza sanitaria. Le imprese sociali interpellate stimano un aumento del 4,7% delle entrate e un aumento del 5,5% dei posti di lavoro. Il rimbalzo per le imprese sociali A e A+B attive negli ambiti dell’assistenza sociale e sanitaria è ancora più marcato (+ 7,7% del volume delle entrate, + 9,1 dei posti di lavoro). L’emergenza tuttora in atto ha favorito alcuni ambiti di attività a discapito di altri che hanno subito maggiormente le conseguenze del distanziamento e delle chiusure.

Il messaggio del Ministro Orlando
In occasione della presentazione del XV Osservatorio Isnet sull’imprenditoria sociale, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando ha dichiarato, suscitando le speranze delle imprese sociali: “L’appuntamento odierno di presentazione dei risultati dell’indagine annuale svolta da ISNET sulle imprese sociali trova nella sua collocazione temporale due elementi caratterizzanti: 1) gli effetti prodotti dalla pandemia sulle attività e sulla complessiva tenuta dei soggetti dell’economia sociale; 2) lo scenario del futuro prossimo nel quale questi medesimi soggetti andranno ad operare. La pandemia ha evidenziato come l’azione della pubblica amministrazione, per essere realmente efficace, deve svilupparsi in forma integrata con i soggetti dell’economia sociale, che hanno svolto un ruolo fondamentale nella tenuta delle relazioni sociali, in virtù della loro prossimità ai cittadini, che li rende interpreti validi e legittimi dell’interesse generale delle comunità”.

Innovazione e imprenditoria sociale
Anche gli indicatori di capacità innovativa, dopo il crollo dello scorso anno, rimbalzano sui valori pre-emergenziali, in alcuni casi anche con importanti incrementi, come ad esempio per quanto riguarda gli investimenti per il miglioramento dei prodotti e servizi esistenti (72% a fronte del 20,5% nel 2020 e del 59% nel 2019), o il miglioramento dei processi e della organizzazione interna (67,5% a fronte del 42,8% nel 2020 e del 58% nel 2019). La quota di innovatori che esprime la maggior parte di investimenti (da 3 a 5 ambiti nell’ultimo anno) è pari al 46,5% del Panel ed esprime il miglior andamento economico ed occupazionale (+5% e +7,3%) e una più alta capacità di coinvolgimento dei giovani (+4,7%).
Il focus sulla capacità di innovazione tecnologica restituisce un 26,5% di imprese che stanno utilizzando nuove soluzioni o avviando sperimentazioni. Tra le principali: digitalizzazione dei processi (60,4%), strumenti e attrezzature automatizzate (28,3%), rilevatori di presenza, attivatori, gestione da remoto (26,4%).
Purtroppo però è sempre alta – e costante negli ultimi anni – la quota di organizzazioni che considera l’innovazione tecnologica non adatta alle esigenze di un’impresa ad impatto sociale (61%). Sarà importante – spiegano gli analisti – accompagnare i processi per favorire un dialogo tra imprese e ricerca scientifico-tecnologica all’insegna di una effettiva reciprocità e non di un mero trasferimento tecnologico.

La presentazione dell’Osservatorio
L’Osservatorio Isnet 2021, presentato il 1° dicembre, è stata l’occasione per mostrare ai decisori politici le potenzialità dell’imprenditoria sociale allo scopo di avviare un processo di collaborazione e co-progettazione pubblico-privato sociale, come ha sottolineato Laura Bongiovanni. “Va costruita una nuova grammatica, che coinvolga anche le comunità locali che saranno chiamate non solo a recepire ma anche a contribuire ai processi in atto.”
Alla presentazione hanno partecipato: Alessandro Lombardi, direttore generale del Terzo Settore e della Responsabilità sociale delle imprese del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali; Mario Calderini, consigliere di Gabinetto del Ministro dell’Innovazione; Mauro Giardini, presidente Impresa sociale CEAS; Luca Pacini, capo area Welfare e immigrazione ANCI; Andrea Zanta, direttore Impresa sociale Orso Blu.

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