Dalle Regioni Emilia Romagna

Frutta italiana, i 150 anni del CREA frutticoltura

Nasceva a Forlì 150 anni la sede del CREA per la ricerca in frutticoltura, un punto di riferimento per la ricerca agroalimentare e frutticola

Innovazione varietale, miglioramento delle filiere, sostenibilità delle produzioni, valorizzazione dei sottoprodotti alcuni degli asset del Crea olivicoltura frutticoltura agrumicoltura che il 20 luglio 2022 ha celebrato il suo 150enario.

Frutti all’occhiello dell’Emilia Romagna
Il Centro si occupa di colture arboree: frutta, agrumi e olivo. E in 150 anni di passi avanti ne ha fatti avanti. Anche se prevalentemente orientati allo sviluppo della frutticoltura settentrionale, in particolare dell’Emilia-Romagna, la ricerca del CREA di Forlì ha portato a risultati che hanno ricadute di valenza nazionale ed internazionale, tra l’altro coinvolgendo il mondo imprenditoriale del settore. Anni di studi genetici, biochimici, fisiologici, di analisi qualitative e nutraceutiche, di incroci e sperimentazioni hanno portato i ricercatori del CREA OFA (olivicoltura, frutticoltura, agrumicoltura) ad ottenere le seguenti varietà:

  • melo: Forum, Superstayman, Forlady, CREA 105
  • pero: Tosca, Carmen (di notevole successo e grande impatto nella pericoltura precoce), Norma, Turandot, Aida, Boheme, Falstaff (vincitrice del premio macfrut 2012 x innovazione, oggi oggetto di un club), CREA 194
  • pesco: Alba, Bea, Neve, Alired, Alipersié, Alirosada, Aliblanca, Crizia, Piattaforone, Piattafotwo Alice Col, Alitop (di notevole successo e impatto nella la peschicoltura del Nord Italia), FRF 813, FRF 1500
  • fragola: Francesco, Savio, Addie (di grande successo nella fragolicoltura della Pianura Padana degli anni 80 e 90) , Brio, Cesena, Dana, Etna, Ferrara, Gea, Idea (di successo anche in USA) , Linda, Don, Miss, Nike, Clea, Egla, Teodora, Onda, Paros, Bisalta, Granda, Patty, Adria, Demetra, Irma (rifiorente e ancora coltivata in aree di montagna del Nord) Queen Elisa, Rubea, Dora, Eva, Record (diffusa anche in USA) Lia, Argentera, Kilo, Nora, Palatina, Unica, Vale, Zeta, Tecla, Pircinque (di successo anche in Brasile) , Garda, Brilla, Jonica, Crapo 135, Agnese, Callas, Ligea, Medì, Elodì (la novità con frutto aromatico) .
  • susino: Liablù

La storia del Centro CREA di Forlì
Il 20 luglio 1872 nasceva la Stazione Agraria di Forlì, specializzata in chimica, con un importante laboratorio di analisi annesso, i cui compiti riguardavano, oltre agli esami chimici su terreni e fertilizzanti, anche ricerche sperimentali su viticoltura, enologia, bachicoltura, foraggi, canapa, lino. Con il progresso delle conoscenze agricole, la Stazione Agraria Sperimentale fu trasformata in Laboratorio Autonomo di Chimica Agraria (Regio Decreto del 5 agosto 1910), dedicato all’analisi di tutte le sostanze inerenti l’agricoltura, diventando punto di riferimento per agricoltori, Comuni, Uffici Pubblici, Cooperative, Consorzi agrari, fabbriche. Alla fine del conflitto bellico, nel 1919, fu aggiunto un podere in cui svolgere le attività sperimentali e vennero introdotte numerose varietà di fruttiferi (peri, meli, ciliegi, albicocchi, peschi, viti di uva da tavola). Nel 1968 il Laboratorio assunse la denominazione di Istituto Sperimentale per la Frutticoltura (Decreto Presidenziale n.1318), la cui missione consisteva nella costituzione e miglioramento delle piante da frutto e delle tecniche di coltivazione, grazie anche alla nuova azienda agraria sperimentale di circa 40 ha situata a Magliano. Nel 1999, in seguito alla riorganizzazione del settore della ricerca agricola italiana, la sezione di Forlì dell’Istituto Sperimentale per la Frutticoltura è confluita, con le altre strutture di ricerca e sperimentazione agraria pubbliche (IRSA), nel CRA (Consiglio per la Ricerca Agraria), ente nazionale di ricerca e sperimentazione nel settore agricolo, vigilato dal Mipaaf (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali), che a partire dal 1° gennaio 2015, insieme all’INEA (Istituto Nazionale di Economia Agraria) ha dato vita al CREA, il più importante ente italiano dedicato alla ricerca agroalimentare. La sede di Forlì, quindi, è stata inclusa nel Centro Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura.

Enzo Perri

Il 150enario
Lo storico anniversario è stato celebrato il 20 luglio 2022 nella sede di Forlì del CREA ed è stato un’occasione per fare il punto, insieme ai produttori e ai ricercatori, sullo stato attuale della frutticoltura italiana e sulle prospettive nel mercato e nella ricerca. I lavori sono stati aperti da Stefano Vaccari, direttore generale CREA, Enzo Perri, direttore CREA Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura e Paola Casara, assessora Comune di Forlì. “La Sede CREA Orticoltura e Frutticoltura di Forlì continua una tradizione di servizio all’ortofrutta italiana che dura ininterrottamente da 150 anni” ha detto Stefano Vaccari. “Festeggiamo oggi, in mezzo ai frutteti del Centro con tutti i ricercatori CREA, una storia di ricerche e sperimentazioni che hanno contribuito a fare dell’Italia una potenza ortofrutticola mondiale. Il CREA sta investendo nelle nuove tecniche di miglioramento genetico, nella lotta ai patogeni e nei modelli predittivi in frutteto, sempre al servizio dei Produttori italiani. Con energia ed entusiasmo quindi proseguiamo il lavoro avviato 150 anni fa”.

Frutticoltura in senso lato
Il Centro dunque si occupa di frutticoltura (che siano agrumi o olive) svolgendo attività di ricerca per il miglioramento delle filiere, sviluppando tecnologie per il miglioramento genetico, la genomica, la propagazione, la sostenibilità delle produzioni e la qualità dei frutti e dei derivati, fino alla valorizzazione dei sottoprodotti. Inoltre cura la conservazione, caratterizzazione e valorizzazione delle collezioni frutticole, agrumicole e olivicole. La sede di Forlì è solo una di quelle del Centro OFA, poiché ce ne sono altre a Rende, Roma, Acireale, Caserta e Spoleto.

In occasione del 150enario sono intervenuti gli ex direttori Carlo Fideghelli, Walther Faedi e Alessandro Liverani che hanno parlato dei lavori del Centro durante la loro direzione. È stata anche predisposta una mostra sensoriale presentata dalle relatrici Giuseppina Caracciolo e Daniela Giovannini, ricercatrici CREA Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura, un percorso multisensoriale, con assaggio, alla scoperta di drupacee, pomacee e fragole con particolare attenzione alla storia del miglioramento genetico del pesco”. Gianluca Baruzzi, responsabile sede CREA Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura di Forlì, ha parlato della nascita del Centro con un intervento dal titolo “C’era una volta la Stazione Agraria” mentre il ricercatore Mauro Bergamaschi ha presentato il volume “La frutticoltura in Romagna”. Infine, si è tenuto il dibattito “Frutta al centro – La Ricerca CREA si confronta con gli Stakeholder su scenari e prospettive della frutta italiana”.

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