Dalle Regioni Lombardia

Concluso l’evento Lombardia 2030

Lombardia 2030, un confronto a 360 gradi, con lo sguardo rivolto al futuro, tra istituzioni nazionali e regionali e mondo produttivo, economico e sociale

Si è tenuto lunedì 28 novembre l’evento “Lombardia 2030” organizzato dalla Regione Lombardia con l’obiettivo di “sviluppare quel pensiero strategico di cui è assolutamente necessario dotarsi alla luce delle prove impegnative del nostro tempo”, come ha detto il presidente Attilio Fontana sottolineando l’innovatività del formato e l’importanza dei contenuti. All’evento svoltosi al Pirelli Hangar Bicocca di Milano sono intervenuti tra gli altri il vicepresidente del Consiglio dei ministri Salvini e i ministri Calderoli, Santanché e Giorgetti.

L’idea guida di Lombardia 2030
Il presidente Fontana ha lanciato l’idea guida in apertura dei lavori: “Oggi siamo qui perché Regione Lombardia vuole costruire un tavolo di lavoro permanente che progetta e realizza il proprio futuro. A me tocca il compito di proporvi una rotta che posso riassumere intorno a un’idea di Lombardia come terra della conoscenza, del saper fare e delle opportunità. Terra della conoscenza perché dobbiamo batterci allo spasimo non solo per mantenere le nostre eccellenze, ma per moltiplicarle. Le nostre università, i nostri centri di ricerca pubblici e privati, le nostre imprese piccole e grandi. Dobbiamo investire, poi ancora investire e poi, non paghi, investire ulteriormente. Dobbiamo portare qui talenti e trattenere i nostri, dobbiamo convincere il mondo ad affidarci ancora più risorse di quanto già in essere. Terra del saper fare” ha proseguito Fontana “perché abbiamo l’ambizione non solo di eccellere nell’ideare o progettare, ma perché vogliamo crescere come gigante del fare buona industria, buona agricoltura, buoni servizi. Alle imprese bisogna dedicare ancora più risorse, in una logica di omaggio assoluto al merito ed alla legalità, ben consapevoli del fatto che la Lombardia è, innanzitutto grazie a questo tessuto imprenditoriale che è oggi chiamato a battersi nella convulsa partita della globalizzazione, piena certamente di rischi ma non priva di opportunità. Infine terra della opportunità” ha evidenziato il presidente “perché in Lombardia nessuno deve restare indietro. Vogliamo buone chances per tutti e bisogna lavorare per questo. È la Lombardia Smart Land su cui abbiamo lavorato in questi anni che trova un suo compimento ed una spinta propulsiva definitiva, perché abbiamo capito che la direzione è quella giusta, ma ci siamo anche resi conto che occorre accelerare senza perdere un minuto”.

Il futuro della regione motore d’Italia
A Lombardia 2030 il presidente Fontana ha sottolineato che, seppur visti gli sconvolgimenti recenti il futuro sembri incerto, bisogna saperlo costruire su basi nuove, “proprio come nei periodi più bui della nostra storia. Il cambiamento non è sempre negativo, averne paura significa non coglierne le opportunità di sviluppo”. Secondo Fontana ciascuno deve portare il proprio contributo da mettere a disposizione di tutti e ha esortato i propri conterranei con queste parole: “la visione che ci deve accompagnare nell’immaginare il futuro è quella di mantenere fede alle nostre tradizioni, la terra e l’industria, la storia, la cultura e il turismo, ma guardando tutti questi elementi da un punto di vista nuovo, quello che non rimpiange nulla del passato e guarda invece oltre. È una visione sfidante, stimolante, non arrendevole. Proprio come la natura dei lombardi”.

Lombardia 2030, sostenibilità e innovazione le parole chiavi
“Lo sviluppo e la crescita possono nascere solo dal virtuoso binomio sostenibilità-innovazione” ha sottolineato Attilio Fontana. “È la sfida della Lombardia come smart land del futuro: sostenibile, sicura, connessa, attrattiva, sussidiaria, con più servizi, più equità, più coesione sociale. Una regione in cui tutti i territori abbiano opportunità e strumenti per essere competitivi ed attrattivi, ognuno con la sua specificità, compresi quelli più distanti dalle città. Una smart land connessa in senso digitale e con infrastrutture che permettano mobilità veloce e sostenibile”.

L’autonomia delle Regioni
Il discorso del presidente Fontana ha affrontato a più riprese il tema dell’autonomia sottolineando quanto questa sia una sfida per tutte le regioni, comprese quelle più in difficoltà. “Come Lombardia chiediamo di avere più competenze e di poter gestire le risorse economiche che lo Stato utilizza per determinate per attività. Una richiesta che nasce dalla convinzione di poter svolgere il nostro lavoro in modo efficiente, riuscendo anche a risparmiare” ha detto ancora durante l’evento Lombardia 2030 al quale era presente anche il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli il quale ha così risposto all’appello del presidente Fontana:
“La Lombardia si chiede come può essere ancora più forte. La situazione attuale vede un Paese che viaggia a 4 o 5 velocità. Le lamentele delle Regioni più in difficoltà non nascono dall’autonomia ma dal centralismo: qualunque intervento nell’ambito dell’autonomia differenziata consentirà a tutti di mettersi al livello delle Regioni che marciano in maniera più spedita”. Il ministro Calderoli ha auspicato anche il ritorno della Provincia come ente intermedio tra Regioni e Comuni: “La parte di programmazione spetta alle Regioni e la parte gestionale ai Comuni, che in moltissimi casi si trovano in difficoltà, io credo che sia necessario ricreare un soggetto Provincia, con un presidente eletto al suo interno, come soggetto intermedio tra Regione e Comuni”.

 

Confindustria a Lombardia 2030
“L’incontro e il confronto di oggi sulle prospettive di questo territorio al 2030 è l’occasione per discutere su quelli che sono stati i punti nodali, per disegnare le prospettive in Italia e in Europa, alla luce dei grandi e profondi cambiamenti economici e geopolitici che stiamo vivendo” ha detto Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, nel suo intervento a Lombardia 2030. “Le imprese italiane si sono rivelate capaci di risultati eccezionali: penso ai 581 miliardi di export dell’anno scorso, un record storico; agli ottimi risultati dell’export dei primi due trimestri di quest’anno, a differenza dei nostri competitor Germania e Francia. E in questo quadro la Lombardia ha fornito il contributo più ampio alla crescita dell’export su base annua: quasi 81 miliardi di euro. La Lombardia è sempre stato il baricentro dell’economia italiana per due ragioni fisiologiche: la posizione geografica (siamo centrali rispetto all’Italia e all’Europa) e la ‘questione di peso’: Regione Lombardia rappresenta il 22% dell’economia nazionale e ospita il nocciolo duro della manifattura, del terziario industriale, della ricerca applicata; la Lombardia è il cuore e la porta dell’internazionalizzazione del Paese”.

Il turismo
“La Lombardia è una regione a vocazione turistica ma, come ha detto il presidente Fontana, dobbiamo essere più ambiziosi, avere più coraggio.” Così il Ministro del Turismo Daniela Santanchè durante il suo intervento a Lombardia 2030. “Qui ci sono tantissime cose interessanti per attrarre flussi turistici. La Lombardia è montagna, ma anche moda, design, enogastronomia e soprattutto affari. Il turismo del business con Fiera Milano genera più di 8 miliardi a livello nazionale. Di questi, ben 4,3 miliardi si sviluppano e rimangono in regione Lombardia ponendola ai vertici a livello italiano”. Riguardo all’equilibrio tra Regioni e Stato centrale sulla promozione turistica, la Ministra ha sottolineato la necessità di coordinamento “perchè tutte le regioni di Italia non devono dimenticare che il marchio ‘Made in Italy’ è il terzo al mondo”. Santanchè ha concluso con un cenno al turismo sportivo: “Con le Olimpiadi Milano Cortina 2026 abbiamo un’occasione straordinaria, sia in termini di investimenti che di partecipazione del mondo, ma come ha detto il presidente Fontana bisogna avere ambizione”.

Coldiretti a Lombardia 2030
Il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, ha sottolinato che la Regione Lombardia “sarà ancora una volta capofila delle sfide che ci attendono. Il presidente Fontana sarà chiamato nei prossimi anni a mettere la Lombardia nelle condizioni di tracciare la strada in tema di innovazione.
Oggi dobbiamo ragionare in termini di filiera con la grande distribuzione e la cooperazione. Se parliamo di energia, giustissimo investire sulle rinnovabili, ma non basta. La Lombardia con coraggio può parlare di nucleare di nuova generazione. In tema di infrastrutture, le nuove opere devono interagire tra di loro. La Lombardia con lungimiranza punti a implementare le reti dati non solo nelle grandi città ma anche nelle aree interne, per combattere spopolamento e favorire la tenuta dei nodi idrogeologici. Ci attendono sfide di grande importanza: dobbiamo lavorare per migliorare anche l’accumulo delle risorse idriche e il funzionamento delle reti, su cui abbiamo ancora tanta fragilità. La seconda forza in Europa come filiera agroalimentare merita un grande progetto” ha detto in conclusione Prandini. “Dobbiamo realizzare qui una food valley, un luogo di incontro e formazione per le professionalità che serviranno a tutta la filiera. Occorre formazione continua e costante, anche una volta usciti da circuiti tradizionali della scuola. Anche in questo ambito saremo a fianco della Lombardia, che da sempre è stata punto di riferimento per il nostro Paese. Noi abbiamo bisogno di chi traccia la strada”.

Confcommercio a Lombardia 2030
“I numeri della Lombardia, in termini di crescita ed export, nonostante la crisi, ci permettono di guardare alle prospettive con ragionevole speranza” ha detto Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, al Pirelli Hangar Bicocca in occasione dell’evento Lombardia 2030. “Nella Lombardia che guarda al 2030 bisognerà confermare e consolidare il confronto tra istituzioni e parti sociali mai mancato in questi anni. Regione Lombardia si è dimostrata nel corso del tempo un partner importante, anche grazie all’Accordo di programma sulla Competitività. Questa scelta si è dimostrata una buona prassi in termini di governance per la crescita del territorio”.

Infrastrutture e trasporti
“Lombardia locomotiva non solo d’Italia, ma d’Europa” ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, durante il suo intervento a Lombardia 2030. “L’autonomia – ha evidenziato – è un provvedimento salvifico per tutti, anche per le regioni del Centro e del Sud martoriate anche in questi giorni dall’incuria e dalla mancanza di protezione del territorio. Autonomia significa responsabilizzare chi governa. Quando qualcosa non funziona non può essere sempre colpa di qualcun altro”. Riguardo al codice degli appalti ha aggiunto: “dobbiamo superare i signori del ‘no’. E spero che con l’evento di oggi, partendo dalla Lombardia, si ritrovino i volontari del ‘sì’. Entro il ‘ponte’ dell’Immacolata porterò in Consiglio dei ministri una proposta sul Codice degli appalti. Sarà un Codice degli appalti moderno, snello, semplice. Le procedure troppo lunghe aiutano corrotti e corruttori. Se non si tagliano procedure e burocrazia non si va da nessuna parte”. Per quanto concerne la filiera dell’automotive Salvini ha detto: “La Commissione europea non può imporre alla filiera dell’automotive la produzione di diesel euro 7 entro il luglio 2025 quando già impone che dal 2035 i diesel saranno fuori mercato e fuorilegge: è un suicidio collettivo scelto dall’Europa che porterebbe alla chiusura di migliaia di aziende e la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro”. Sul PNRR, infine, Salvini ha detto che “pensare di ultimare e rendicontare tutte le opere del Pnrr nel 2026 è puro esercizio di fantasia. Rimodulare modi, tempi e costi è un’operazione di serietà”.

Lombardia 2030, la crescita sostenibile
“La Lombardia che ha intrapreso con convinzione il percorso della crescita sostenibile, deve continuare a inseguire maggiori livelli di ambizione anche per confermare il proprio ruolo di motore dello sviluppo nazionale che ci permetta di proiettarci con fiducia nel futuro” ha detto il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, durante il suo intervento. “Alla Lombardia sono state assegnate risorse per 7 miliardi e mezzo, che hanno consentito di individuare circa 12 mila progetti per un valore complessivo di quasi 5,8 miliardi. Il PNRR è pilastro fondamentale per la crescita da qui al 2026. Tra gli interventi che saranno attuati su questo territorio cito il ‘Piano sicuro verde e sociale’ dedicato alla edilizia residenziale pubblica, e il ‘programma innovativo sulla qualità dell’abitare’ finalizzato alla rigenerazione urbana sul modello della smart city. Le periferie delle città metropolitane possono, inoltre, contare sui piani urbani integrati e i piani di rigenerazione urbana, che offriranno ai cittadini nuovi servizi attraverso la riqualificazione di strutture pubbliche, viabilità e strutture della logistica. Circa un quinto delle risorse per ora assegnate alla Lombardia sono invece destinate a potenziare il trasporto pubblico locale che potrà migliorare efficienza con l’impiego di nuovi veicoli a basse emissioni. Governo e istituzioni locali” ha concluso Giorgetti “devono continuare a collaborare per gli obiettivi fissati a lungo termine tra cui rientra sicuramente il PNRR”.

La conclusione dell’evento Lombardia 2030
La costruzione di un tavolo permanente per progettare e realizzare nuovi progetti intorno a un’idea di Lombardia come terra della conoscenza, dell’innovazione, del saper fare e delle opportunità. Su queste basi il presidente Attilio Fontana ha tracciato la linea di sviluppo su cui lavorare per i prossimi anni in occasione dell’appuntamento del 28 novembre cui hanno partecipato rappresentanti del Governo nazionale, delle Istituzioni nazionali e regionali e del mondo produttivo, economico e sociale. “Sono molto soddisfatto dell’esito dei lavori svolti oggi” ha detto a fine giornata. “Abbiamo ascoltato proposte di grande valore e spessore. Sono intervenuti autorevoli esponenti del mondo del fare, dell’impresa, dell’università, che hanno contribuito a rafforzare idee su cui stavamo già ragionando. Particolarmente importanti i contributi portati dagli esponenti del Governo, che hanno colto quanta voglia di crescere ha ancora la Lombardia. Dobbiamo fare il massimo unendo le forze per superare la burocrazia e avere un rapporto diverso con i nostri cittadini. Dobbiamo infondere nei cittadini fiducia e giornate come quella di oggi vanno sicuramente in questa direzione”.

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