Un progetto solidale alla VI edizione, il Calendario Tricostarc 2023, con modelle operate di tumore in trattamento chemioterapico ritratte da Letizia Battaglia
Il Calendario Tricostarc quest’anno ha come titolo “La Battaglia delle Donne. Ritratti di donne e la forza della loro battaglia”, un gioco di parole che mette in luce anche l’opera della fotografa palermitana Letizia Battaglia, in occasione di uno degli ultimi servizi fotografici da lei realizzato mentre era a sua volta già colpita dal male, pochi mesi prima della sua scomparsa. Modelle degli scatti di questo peculiare calendario sono donne operate di tumore in trattamento chemioterapico, immortalate in bianco e nero da Letizia Battaglia come bellissime guerriere, sia a capo nudo sia mentre indossano una parrucca, restituendo il senso della battaglia in corso, ma anche della speranza di vincerla.
La Battaglia delle Donne. Ritratti di donne e la forza della loro battaglia
Un progetto sociale e di sensibilizzazione, quello che mette al centro il Calendario Tricostarc 2023 nato dal sodalizio artistico con la fotografa Letizia Battaglia, presentato al pubblico lo scorso 7 dicembre al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo a Roma. Il Calendario Tricostarc per il 2023 è fatto con immagini forti, per una straordinaria operazione di sensibilizzazione sull’Arte e sulla Bellezza come supporto alle terapie e alle cure. Un progetto a sostegno della tricologia solidale portata avanti da oltre undici anni da Giusy Giambertone, presidente di Tricostarc Onlus. Nel calendario non ci sono solo il racconto e le immagini di uno degli ultimi lavori di Letizia Battaglia prima della sua scomparsa (avvenuta lo scorso mese di aprile) ma anche quello di un’altra battaglia, quella delle donne operate di tumore, che si combatte incredibilmente anche a colpi di spazzola, nella ritrovata, benefica, accettazione di sé stesse e del proprio corpo. I soggetti del Calendario Tricostarc sono pazienti oncologiche in trattamento chemioterapico, immortalate anno dopo anno da grandi fotografi e, per questa sesta edizione, dalla celebre fotografa palermitana. Le modelle di quest’anno sono Maria Luisa Libratti, Sofia Pezzola, Simona Morelli, Sabrina Torresani, Loredana Fusco, Annalisa Coppola, Luisa Esposito, Valeria de Lutiis.
Il calendario Tricostarc 2023
Nelle 16 immagini del calendario realizzato graficamente dallo Studio Ruggeri Poggi, e negli altri scatti che Letizia Battaglia ha lasciato di quel servizio, si testimonia anche un punto di vista triplice della fotografa come artista, donna e paziente, che lo ha realizzato mentre lei stessa era malata e sofferente. Questo ha fatto scattare nella fotografa un’empatia che le ha permesso di aiutare le altre donne a “tirare fuori”, come ha detto lei stessa, la loro bellezza e la loro dignità per poterle tradurre in scatti per il progetto. Scatti intensi, complice una Palermo battuta dal vento e lo sfondo del suo mare, che davvero restituiscono il senso della battaglia in corso e della speranza di vincerla. Anche con le armi della Bellezza.
Lo scopo del progetto
Obiettivo del Calendario Tricostarc è accendere i riflettori su una strada ancora poco battuta, quella della tricologia solidale in ambito oncologico. Una strada che Giusy Giambertone percorre da anni, in collaborazione con la Fondazione Prometeus e con molti nosocomi italiani, perché i capelli “hanno un’importanza a dir poco fondamentale, per gli uomini così come per le donne”.
“Questo progetto coinvolge due tipi di collettività, due mondi” prosegue la presidente dell’associazione: “il primo è quello che soffre, il mondo delle donne che per la prima volta approcciano alla malattia e alla terapia per questa malattia che è il trattamento chemioterapico, che ha degli effetti collaterali di difficile gestione. E uno degli effetti più temuti è quello della perdita dei capelli. Va tenuto presente che circa l’8% delle donne rifiuta il trattamento chemioterapico per paura degli effetti collaterali e in particolare di ‘questo’ effetto collaterale. Ciò perché fin dalla notte dei tempi i capelli hanno rappresentato per gli uomini un simbolo di virilità e per le donne un simbolo di seduzione. La seconda collettività coinvolta è quella dei clinici e infatti il progetto è noto e sostenuto da anni dalla maggior parte degli ospedali nazionali”. Scopo del progetto è dunque aiutare le donne a ritrovare la propria bellezza e la propria dignità, a reinserirsi nel mondo del lavoro e della vita sociale con fiducia, ad uscire da quella bolla sospesa dove la malattia le relega. Facendole sfilare su un ideale – e fortemente simbolico – “pink carpet”. Rosa il colore dell’oncologia, rosa quello della parrucca indossata da Letizia Battaglia durante il servizio fotografico, rosa anche quello delle duecento parrucche indossate da chi era presente alla presentazione del progetto al Maxxi, in uno straordinario abbraccio a chi la parrucca la indossa per dissimulare uno degli esiti dolorosi del trattamento chemioterapico.
I progetti della Tricostarc Onlus
Oltre al Calendario Tricostarc, la Onlus contribuisce a realizzare un approccio multidisciplinare alle cure tramite un trattamento che include questi percorsi all’interno di diversi ospedali. L’obiettivo è curare le “persone”, con un approccio multimodale: un’équipe di professionisti diversi che lavorano in sinergia e luoghi dedicati per garantire supporto e accoglienza: pilastri di un nuovo modello di medicina, che non guarda solo a sconfiggere le malattie, ma anche a garantire la miglior qualità di vita possibile a chi affronta le terapie. Anche attraverso la cura di sé. “Noi coniughiamo funzione e bellezza nei nostri progetti – così Giusy Giambertone –, che si dispiegano durante tutto l’anno e che poggiano su alcuni pilastri: uno è quello della “Banca della Parrucca”, parrucche che vengono affidate alle pazienti in comodato gratuito, percorso iniziato circa dodici anni con l’Ospedale San Giovanni di Roma, che si sta allargando sempre di più anche altri nosocomi italiani. Un circolo virtuoso che ha favorito un altro dei pilastri dei progetti che è la donazione dei capelli, una donazione che non solo mette in campo un gesto di solidarietà per cui ci sono persone che letteralmente si privano e donano qualcosa di sé stesse e di così personale, ma soprattutto permette di abbattere uno dei costi più alti delle protesi, quello della materia prima, i capelli, appunto e in questo modo di contenere il costo della parrucca che resta solo quello della manifattura”.
La sensibilizzazione sugli aspetti meno noti della malattia
Quella che il Calendario Tricostarc e altre similari operazioni di sensibilizzazione su aspetti meno noti delle malattie e dei percorsi di cura vogliono aprire, sono strade per un futuro migliore. Un futuro dove sia possibile immaginare un pronto soccorso oncologico, parte di una necessaria e strutturata rete di supporto alle pazienti e ai pazienti operati di tumore che si trovino ad affrontare anche esiti imprevisti delle proprie terapie, un allineamento dell’Italia ad alcuni altri Paesi europei riguardo al tema del diritto alla privacy e dell’oblio oncologico, la riduzione dei tempi di attesa per gli interventi, un’accelerazione sullo screening oncologico e sulla prevenzione e infine una maggiore diffusione negli ospedali di questi approcci multimodali alle cure che, in ultima analisi, permettono di considerare le pazienti e i pazienti, prima di tutto, persone. Su questo qualcosa si muove, l’On. Fiorella Bini ha annunciato a breve nella Regione Toscana l’apertura di un laboratorio di medicina estetica oncologica e un laboratorio di tricologia oncologica. Segnali positivi in attesa che la politica si impegni con ancora più forza su questi temi.