Nel 2022 è raddoppiata la domanda, con oltre mille gare BIM (Building Information Modeling) pubblicate. I dati del VI Report Oice
L’87% di gare BIM in più rispetto al 2021 per un valore di 2,1 miliardi di euro. Il nuovo modello utilizzato da ingegneri ed architetti alla base della trasformazione digitale nel settore delle costruzioni sta avendo sempre più successo. Si tratta di un approccio innovativo, digitale, che consente la pianificazione e la realizzazione delle opere con un notevole risparmio di tempo e costi.
La presentazione del VI Report Oice
Presentato il 13 marzo 2023 il sesto Rapporto sulla digitalizzazione e le gare BIM messo a punto dall’Oice, l’associazione di categoria, aderente a Confindustria, che rappresenta le organizzazioni italiane di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica costituita nel 1965. All’apertura, i saluti di Massimo Sessa, presidente del Consiglio Superiore dei lavori pubblici e la relazione su Digitalizzazione nel nuovo codice appalti di Pietro Baratono, presidente della seconda sezione del Consiglio Superiore dei lavori pubblici.
I dati del Report
Nel 2022 i bandi in cui si è fatto riferimento al BIM sono stati 1.003, erano stati 534 nel 2021. L’accelerazione è dovuta all’andamento complessivo della domanda sulla spinta degli interventi del PNRR. I bandi BIM sul totale degli affidamenti per servizi di architettura e ingegneria emessi nel 2022 sono in numero il 18,8% del totale (+87,8% rispetto al 2021) in valore il 47,6% del totale (+484,3% sul 2021). La maggior parte delle gare BIM ha riguardato l’affidamento di progettazione (66,8%), verifiche del progetto (18,5%), direzione lavori (3,7%); verifiche strutturali (4%), le attività per rilievi, topografia, servizi di supporto al R.U.P. per redazioni elaborati grafici, collaudi, sono ricomprese nella definizione di ‘altri servizi tecnici’ (7%).
Le Amministrazioni più attive sono state ANAS, RFI, Agenzia del Demanio, Invitalia e Autorità portuale per un valore pari al 75,9% del totale.
L’88,7% del totale dei bandi ha riguardato interventi per opere puntuali (lo scorso anno la percentuale era all’81,7%); la restante percentuale era per opere lineari.
In 547 casi su 1.003 (il 54,5% del totale) il BIM è fattore premiale apprezzato in sede di offerta come «merito tecnico» o come «metodologia», con punteggi specifici che variano da 5,5 a 24 punti.
Il commento dell’Oice
Così commenta i dati del report Giorgio Lupoi, presidente Oice: “siamo ancora in un mondo BIM ‘a due velocità’ se è vero come è vero che il 75% del valore delle gare risulta emesso dalle 3/4 maggiori stazioni appaltanti italiane e che, nella quasi totalità dei bandi di gara sopra soglia, il BIM è al centro delle attenzioni dei committenti, sia come requisiti, sia come esperienze pregresse, sia ancora come elementi premiali dell’offerta. Rimangono tre temi irrisolti: i capitolati informativi, i costi e gli onorari. Con il webinar di oggi abbiamo avviato un’interlocuzione che porteremo avanti con le principali committenze per arrivare ad un capitolato BIM standard, così da favorire la digitalizzazione sulla quale tanto punta anche il nuovo codice appalti. Poi, nell’attuazione del nuovo codice vedremo di risolvere anche i temi legati ai compensi e, con le software house, quello dei costi, sempre in crescita e sempre più rilevanti per le nostre società”.
Gare BIM e investimenti delle aziende
L’80,3% degli associati Oice dichiara di aver effettuato investimenti sul BIM. La larghissima maggioranza delle imprese del settore destina dunque una quota di investimenti al tema della digitalizzazione, ma rispetto all’anno precedente tale dato mostra un calo del 6,1%. L’incidenza dei costi sostenuti per l’acquisto di licenze o per il rinnovo di abbonamenti rispetto al fatturato totale, negli ultimi 3 anni si è mantenuto pressoché costante intorno al 2%. In leggero ma costante aumento è invece l’incidenza del costo medio BIM rispetto al costo medio del personale tecnico che, partendo dal 4,85% del 2020, è arrivato al 5,17% nel 2022.
La tavola rotonda sulle gare BIM
Durante la tavola rotonda con Anas, RFI e Agenzia del Demanio per le quali erano presenti rispettivamente Ernesto Sacco, Donatella Fochesato e Antonio Di Girolamo e Viola Albino, la coordinatrice del laboratorio Elisa Crimi ha illustrato le osservazioni e le proposte sui capitolati informativi delle Gare BIM. Il presidente di Oice Academy, Antonio Vettese, che ha moderato la tavola rotonda, ha detto che l’accelerazione positiva dei processi di digitalizzazione del ciclo di vita dell’opera, e in particolare quello della fase iniziale di progettazione, “può essere agevolmente sostenuto solo attraverso una forte sinergia tra stazioni appaltanti, operatori, fornitori di strumenti e organismi di standardizzazione, attraverso una costante sincronizzazione delle esigenze e delle attese di committenza con la congruità di risorse economiche dedicate e adeguate funzionalità degli strumenti disponibili”.