Fisco e norme Imprenditoria

Zone portuali ZES e ZLS per il commercio estero

I porti situati in Zone economiche speciali e in Zone logistiche speciali (rispettivamente ZES e ZLS) hanno un impatto sul commercio estero. Il nuovo progetto di Promos Italia

Presso la Camera di Commercio di Milano è stato presentato il nuovo progetto di Promos Italia, che verrà realizzato in collaborazione con The European House Ambrosetti e con l’Istituto Tagliacarne, per analizzare potenzialità e impatti territoriali delle ZES e ZLS sul commercio estero.

Le Zone Economiche Speciali, tutte nel Mezzogiorno
Misurare gli impatti su export e attrattività delle ZES, che sono state istituite in Italia con DL 91/2017 convertito con modificazioni in Legge n. 123 il 3 agosto 2017 nell’ambito degli interventi urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno, è lo scopo del nuovo progetto presentato il 21 aprile 2023. Le zone economiche speciali sono 8:
ZES Abruzzo,
ZES Calabria,
ZES Campania,
ZES Ionica Interregionale Puglia-Basilicata,
ZES Adriatica Interregionale Puglia-Molise,
ZES Sicilia Orientale,
ZES Sicilia Occidentale,
ZES Sardegna.
In base alla Legge, all’interno di queste zone le imprese che vi operano possono beneficiare di agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative e attualmente, anche a seguito del PNRR, è stato varato un regolamento che designa anche un referente istituzionale (https://www.agenziacoesione.gov.it/wp-content/uploads/2023/01/Decreto_4_2023.pdf). Le ZES hanno il ruolo di “meccanismo di stimolo per lo sviluppo” di questi territori ma rappresentano anche una naturale conseguenza della vocazione logistica del Sud del Paese, piattaforma naturale al centro del Mar Mediterraneo e va loro data la giusta considerazione e valorizzazione.
Quella delle ZES non è una novità a livello internazionale: ne esistono in tutti i Paesi del mondo: nella loro più ampia accezione e diversificazione per tipologia, ad oggi, a livello globale, sono stimate circa 5.400 ZES, mentre altre 500 circa sono in fase di pianificazione: oltre 4.200 situate nelle economie emergenti e la sola Cina ne conta oltre 2.500, quasi la metà del valore mondiale.

Le ZLS – Zone logistiche semplificate
L’obiettivo delle ZLS è di favorire nuovi investimenti anche nelle aree portuali delle regioni italiane economicamente più avanzate. Come le ZES delle aree portuali delle regioni del Mezzogiorno “meno sviluppate” ed “in transizione”, la normativa vigente prevede e disciplina condizioni favorevoli allo sviluppo di nuovi investimenti anche nelle aree portuali delle regioni più sviluppate, mediante la possibilità di istituire Zone logistiche semplificate (ZLS) nelle regioni individuate dalla normativa europea come “più sviluppate” che includano almeno un’area portuale compresa nella rete transeuropea dei trasporti (TEN-T). I criteri per la costituzione delle ZLS, la relativa procedura e le condizioni speciali applicabili sono disciplinati dall’articolo 1, commi 61-65, della legge n. 205/2017 e s.m.i.
Più recenti perché di fatto istituite solo nel 2022, e quindi meno sviluppate, le ZLS dal punto di vista portuale non sono ancora pienamente operative: l’unica operativa allo stato attuale è quella del Porto di Venezia-Rodigino ma si prevede un loro potenziale sviluppo futuro, considerati i maggiori vantaggi e le maggiori semplificazioni rispetto alle ZES.

Il nuovo progetto per ZES e ZLS
Le Zone Economiche Speciali (ZES) e le Zone Logistiche Semplificate (ZLS) rappresentano due strumenti innovativi in grado di incentivare i rapporti commerciali con l’estero, in quanto pensati e strutturati per favorire l’attrazione di investimenti diretti da parte di imprese straniere, stimolando di conseguenza il commercio internazionale delle imprese locali. Partendo da queste considerazioni, Promos Italia, in collaborazione con The European House Ambrosetti e con l’Istituto Tagliacarne, ha sviluppato un progetto i cui obiettivi sono: verificare l’impatto delle Zone Economiche Speciali (ZES) e le Zone Logistiche Semplificate (ZLS) quali strumenti di attrattività per il territorio sulle quali sono istituite;  calcolare il potenziale di attrattività di alcune aree geografiche al fine di qualificarle come potenziali candidate all’attivazione di ZES o di ZLS;  calcolare l’impatto economico, diretto e indiretto, e occupazionale derivante dall’avvio di ZES o ZLS;  definire le linee guida per una efficace strategia di “messa a terra” delle ZES o ZLS.  I risultati della ricerca saranno diffusi nel secondo semestre dell’anno.

La presentazione del progetto
L’iniziativa è stata presentata venerdì 21 aprile 2023 nella sede della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, alla presenza di: Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi; Andrea Prete, presidente di Unioncamere; Giovanni Da Pozzo, presidente di Promos Italia; Federico Rampini, giornalista del Corriere della Sera e saggista e Lorenzo Tavazzi, Partner e Head of Global Intelligence & Scenarios di The European House – Ambrosetti. “Questo progetto persegue appieno la mission di Promos Italia di supportare i processi di internazionalizzazione delle imprese e di favorire l’attrazione degli investimenti esteri per contribuire allo sviluppo dei territori” ha spiegato Giovanni Da Pozzo, presidente di Promos Italia. “Le ZES e le ZLS, infatti, rappresentano dei potenziali volani per incentivare i rapporti commerciali con l’estero e per favorire l’attrazione di investimenti diretti esteri, favorendo al contempo il commercio internazionale delle imprese locali. Tuttavia, il loro potenziale è ancora piuttosto inespresso e il nostro obiettivo è, da un lato, fornire spunti concreti affinché le realtà già attive possano svolgere appieno il loro ruolo di facilitatori, dall’altro favorire la costituzione di altre aree in zone strategiche del Paese”.

Il commento del presidente di Unioncamere
“Semplificazione delle procedure e alleggerimento fiscale sono i fattori che rendono le Zes attrattive per le imprese e gli investitori esteri” ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “Il sistema camerale è fortemente coinvolto nello sviluppo di questi territori, avendo progettato e avviato tutti gli 8 Sportelli Unici Digitali per le Zes, all’interno dell’infrastruttura Impresa in un giorno. Si tratta del portale degli Sportelli Unici per le attività produttive, gestiti dalle Camere di commercio in oltre la metà dei Comuni italiani e punto unico di accesso a tutti i servizi forniti dalla Pubblica Amministrazione alle imprese”.

I fondi del PNRR e le ZES e ZLS come chiave di sviluppo
“Il pieno utilizzo dei fondi del PNRR rappresenta un’opportunità irripetibile per recuperare il terreno perduto” ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. “Da soli, però, questi fondi non bastano. Servono riforme e strumenti come le Zone Economiche Speciali e le Zone Logistiche Semplificate in grado di innovare profondamente l’economia del Paese.”
“Oggigiorno, le ZES e le ZLS sono utilizzate da molti Paesi come leva chiave di sviluppo: a livello mondiale, negli ultimi 40 anni, il numero di ZES è aumentato considerevolmente da 79 a 5.400” ha commentato Lorenzo Tavazzi, Partner e Head of Global Intelligence & Scenarios di The European House – Ambrosetti. “All’interno del fenomeno di reshoring globale l’Italia, come Paese manifatturiero e hub di trasformazione, ha l’occasione di attrarre porzioni delle catene del valore a beneficio della propria competitività, anche valorizzando il boost del PNRR, che prevede 630 milioni per l’implementazione di questi strumenti. Si tratta di una opportunità strategica da non perdere per il Paese.”

Potrebbe interessarti