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Vini d’Abbazia, all’Abbazia di Fossanova

II edizione di Vini d’Abbazia, si tiene fino al 4 giugno la manifestazione sulle tradizioni vitivinicole delle abbazie d’Italia nel Borgo di Fossanova, a Priverno (LT)

“Vini d’Abbazia” è la manifestazione ideata per ricordare il ruolo che, sin dal Medioevo, le abbazie hanno avuto non solo nella produzione del vino ma anche nella preservazione di vitigni che altrimenti sarebbero andati perduti. Si svolge nel suggestivo scenario del borgo di Fossanova, dove sorge il complesso dell’antica Abbazia cistercense, rimasto praticamente inalterato dal XII secolo.

Vini d’Abbazia. La manifestazione
Siamo alla II edizione di questa manifestazione ideata allo scopo – come ci spiega il giornalista Rocco Tolfa, uno degli ideatori di “Vini d’Abbazia” – di “far conoscere il valore inestimabile che l’Italia ha di queste abbazie che producono vini da mille anni e ancora oggi continuano a farlo”. Presenti 30 etichette con le produzioni dei terreni agricoli curati da religiosi e da enologi accorti che si potranno degustare ma non solo: si potrà scoprire quale storia si nasconde dietro una bottiglia di vino prodotta dall’amorevole cura di chi ora et labora. Tra i banchi di degustazione che circondano il chiostro interno dell’Abbazia di Fossanova il pubblico incontra wine maker e frati “maestri di vigna” al servizio dei monasteri del vino. Non solo: l’evento si rivolge anche agli operatori del settore e prevede masterclass e incontri sul mondo del vino e del cibo “lento”. La manifestazione sui vini d’abbazia infatti è organizzata dall’associazione culturale Passione di Vino, dal Comune di Priverno, da Taste Roots Soc. Coop. e dalla Strada del Vino di Latina con la collaborazione di Slow Food Lazio e della Direzione regionale Musei Lazio. L’evento è patrocinato da Regione Lazio, ARSIAL, Camera di Commercio di Frosinone Latina, Informare, Confagricoltura.

 

 

L’unico evento italiano sui Vini d’Abbazia
“In Italia mancava una manifestazione che raccontasse questo patrimonio” ci dice Rocco Tolfa, co-ideatore della manifestazione che si svolge solo presso l’abbazia di Fossanova a Priverno, in provincia di Latina. “Sono venuti qui produttori da tutta Italia, persino le suore di clausura di Vitorchiano hanno mandato il loro vino: suore che lavorano in campo e producono 50.000 bottiglie che riescono a vendere ancor prima di metterle in commercio, tutte prenotate. E c’è la famiglia Antinori, che produce vino da secoli – credo siano alla 25ima generazione – e fanno un vino legato a un’abbazia, Badia Passignano. Si sono tutti ritrovati qui, parliamo di chi ha salvaguardato un patrimonio di cui forse oggi non ci rendiamo conto perché troviamo con facilità un bicchiere di vino ma sono state proprio le abbazie, dopo la caduta dell’impero romano, a salvare la cultura (e la coltura) del vino: hanno recuperato i vigneti abbandonati e continuato la tradizione della vinificazione. Dobbiamo a loro se continuiamo a bere vino, sempre a loro la conoscenza dei vitigni autoctoni delle diverse regioni italiane”.

 

Le degustazioni
Dalle ore 16 alle 22 saranno aperti i banchi di assaggio delle Cantine, distribuiti intorno al suggestivo Chiostro dell’Abbazia, mentre dalle ore 17 nel Refettorio si svolgeranno Master Class rivolte alle produzioni delle diverse Abbazie. Ci sarà la possibilità di degustare anche i vini locali prodotti dalle cantine della Strada del Vino di Latina, della Strada del Cesanese del Piglio, dal Consorzio del Cesanese del Piglio, del Consorzio Cabernet DOP di Atina e del Consorzio Cori DOC. Fuori dall’abbazia ma sempre all’interno del Borgo, per l’occasione è stata allestita una speciale sezione gastronomia curata da Slow Food Latina con numerosi stand di produttori e presidi del grande movimento internazionale, ad ingresso gratuito.

 

 

Vini d’Abbazia, non solo degustazioni
Oltre alla degustazione di vini in questa 3 giorni ci sono anche incontri che riguardano il settore vitivinicolo. Domenica 4 giugno ad aprire le degustazioni il “Consorzio Atina Cabernet DOP” che racconta la rinascita di un territorio nel cuore della Ciociaria dove il cabernet sauvignon ha trovato il suo habitat ideale già da fine Ottocento; a seguire un’opportunità rara di degustare i vini del “Monastero Trappiste di Vitorchiano” raccontati da Giampiero Bea, tra i più influenti interpreti del vino secondo natura. E alle ore 19,00 Carlo Petrini, il fondatore di slow food, terrà una conferenza su come i monaci hanno salvaguardato il vino.
Nei primi due giorni della manifestazione le master class hanno riguardato “I vini autoctoni della provincia di Latina”; “Abbazia di Novacella”, che produce vino dal XII secolo nel cuore dell’Alto Adige, in compagnia di Werner Waldboth; “Strada del Cesanese”, il vino dei Papi; “Cantina Valle Isarco” con Armin Gratl per l’Abbazia di  Sabiona, culla spirituale del Tirolo; il confronto tra Marco Caprai, della Cantina Arnaldo Caprai, e Antonio Capaldo, di Feudi di San Gregorio, per la prima volta insieme per raccontare i loro vini.

Il “gemellaggio” con la Francia
“Qui sono presenti tutte cantine che vendono vino” sottolinea Rocco Tolfa “e da quest’anno non solo quelle italiane ma anche quelle francesi poiché c’è stato un gemellaggio con l’associazione Les vins d’abbayes, che riunisce le abbazie francesi produttrici di vino e che organizza una manifestazione analoga in Francia: gli organizzatori di Vini d’Abbazia sono andati a Parigi nello scorso marzo e ora i francesi sono venuti qui. Si è voluto fare questo gemellaggio per mandare un messaggio a livello europeo, perché questo valore va riscoperto in tutta Europa”. Ma il legame italo-francese, i due principali produttori internazionali di vino di qualità, è anche con l’Abbazia dove si svolge la manifestazione.

 

 

L’Abbazia di Fossanova
Non è certo un caso che la manifestazione Vini d’Abbazia si svolga a Fossanova. L’abbazia di Fossanova è il più antico esempio d’arte gotico-cistercense in Italia. I monaci cistercensi che la fondarono nel 1208 provenivano dal monastero di Citeaux in Francia: un monastero che è stato fondamentale per la produzione dei blasonati vini della Borgogna. Da qui nasce l’idea di ospitare a Fossanova una manifestazione che racconti il contributo dei religiosi alla storia del vino. Il complesso monumentale è straordinario: circondato da un borgo che non ha quasi bisogno di presentazioni, né per il turista né per gli abitanti del posto che, ogni giorno, godono della bellissima pace di un luogo senza tempo.

Proprio per far godere a tutti questa atmosfera, nel corso di Vini d’Abbazia ci sarà la possibilità di scoprire l’Abbazia di Fossanova con la visita guidata “Quando i monaci creano il gusto”: grazie al progetto Slow Food Travel, incluso nel biglietto di ingresso alla manifestazione, si potrà andare alla scoperta della straordinaria storia del vino e del cibo dei monaci all’interno di un monumento unico per lo stile e per le vicende storiche-culturali che lo caratterizzano.

 

Quando il vino nasconde una storia
“Sia gli organizzatori sia io, che ho suggerito di fare questa manifestazione “conclude Tolfa “saremo soddisfatti di sapere che la gente esca contenta di aver conosciuto delle cose belle e incontrato produttori importanti che abbiano storie da raccontare. Perché questo incontro non è una semplice degustazione di vino ma un incontro soprattutto culturale, per capire cosa c’è dietro quel bicchiere, da dove arriva quel vino. Ed è questo l’aspetto che ci dà maggior soddisfazione.

 

Ulteriori informazioni sul sito web https://vinidabbazia.com/wine-tasting/vini-dabbazia-2023/

 

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