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XIX Festival dell’economia di Trento

A Trento, dal 23 al 26 maggio 2024, si terrà il XIX Festival dell’economia, quest’anno intitolato “Quo vadis? I dilemmi del nostro tempo”

Presentato il 9 aprile il programma del XIX Festival dell’economia, l’appuntamento internazionale che vede riuniti a Trento tutti i maggiori leader internazionali dei vari campi dell’economia, delle scienze, della cultura e della politica.

Quo vadis? I dilemmi del nostro tempo
A condurre l’evento di presentazione del XIX Festival dell’economia è stato il giornalista Giampaolo Pedrotti, che ha spiegato la motivazione che ha condotto gli organizzatori a scegliere questo titolo, a partire dai riferimenti storici al noto film Quo Vadis uscito nel 1951 che ha portato sullo schermo il romanzo dell’autore polacco Henryk Sienkiewicz, romanzo storico pubblicato dapprima a puntate nel 1894 sulla Gazzetta Polacca e quindi raccolto in un unico volume nel 1896, per il quale l’autore vinse il Premio Nobel per la letteratura nel 1905. La domanda Quo vadis? significa in latino Dove vai? ed è quella cui gli organizzatori del festival si sono ispirati perché quanto sta accadendo oggi nel mondo rende ovvio porsela, giustificando anche il relativo sottotitolo “I dilemmi del nostro tempo”.

Le domande da porsi
Le guerre, tornate ad essere strumento di soluzione dei conflitti, causano centinaia di migliaia di vittime civili; la crisi climatica sconvolge la natura e provoca disastri ambientali; il debito pubblico destabilizza l’autorità degli Stati; l’inflazione rallenta la crescita economica; la transizione energetica ha scadenze brevi dettate dall’Occidente che non possono essere mantenute da tutti; l’intelligenza artificiale cambia il lavoro. Quale destino attende il mondo di fronte a questi cambiamenti epocali? Quali sono le conseguenze delle scelte che vengono fatte da chi detiene il potere? Quali ricadute hanno sui popoli e sull’ambiente?

 

La presentazione del XIX Festival dell’economia
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha detto che il titolo scelto pone Trento al centro del dibattito nell’anno in cui la città è stata nominata capitale del volontariato, la stessa città che nel 2026 ospiterà le olimpiadi, una città dalla forte vocazione scientifica che da sempre presta molta attenzione al mondo dei giovani, con la sua Università, e al mondo delle scuole.

 

Il presidente del Gruppo 24 Ore, Edoardo Garrone, si è detto soddisfatto di come la macchina organizzativa del Sole 24 Ore sia riuscita a gestire l’organizzazione molto complessa della manifestazione e l’abbia fatto bene, con formule inconsuete di realizzazione dei convegni, con panel cui partecipano diversi esperti in una situazione friendly per approfondire e discutere temi di rilievo in cinque giorni intensi di relazioni oltre che di contenuti. “Il festival è di interesse internazionale e serve anche alle imprese, per capire gli scenari futuri e programmare gli investimenti per essere competitive”.

Le 3 G del XIX Festival dell’economia
L’AD del Gruppo 24 Ore, Mirja Cartia d’Asero, ha parlato delle linee guida del festival, le 3G: genere, giovani, geografia. Innanzitutto l’attenzione alla parità di genere, che quest’anno ha portato a un aumento della presenza femminile nei panel (il 35% dei relatori è donna), ma anche la previsione di approfondimenti relativi ai temi della diversità di genere e delle differenze generazionali, che introducono l’ambito della seconda G. Riguardo ai giovani non solo si parlerà con loro ma anche utilizzando il loro linguaggio. La terza G riguarda il fatto che ormai è assodato che il festival sia internazionale, richiamando personalità e personaggi da tutto il mondo.

Il programma del XIX Festival dell’economia
Il programma del Festival è sempre più articolato. A darne un cenno riassuntivo per quanto possibile è stato il direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini. “I dilemmi del nostro tempo sono tanti, viviamo in un’epoca di incertezze a tutto campo. Il festival cerca di dare una risposta a tutti i dilemmi del nostro tempo mettendo al primo posto il confronto, la dialettica. Soprattutto il confronto tra posizioni opposte. Per fare un esempio avremo l’ex capo della CIA Petreus e due professori della scuola del partito comunista cinese”. Il festival si occuperà molto di geopolitica e ogni panel su questo argomento sarà preceduto dal titolo/domanda Quo vadis? (Quo vadis? Mondo; Quo vadis? Cina; Quo vadis? USA; Quo vadis? Europa; Quo vadis? Medio Oriente; ecc.). Particolarmente importante quest’anno sarà anche la parte del festival dedicata all’economia dei territori. Ma soprattutto si metteranno i giovani al primo posto. La data stessa del XIX Festival dell’economia è stata anticipata perché l’Università di Trento sarà ancora aperta. “Per coinvolgere ancora di più i giovani, abbiamo deciso che dopo ogni panel ci sarà uno spazio per le loro domande. Tanti esponenti carismatici del mondo del potere risponderanno loro”.

 

Gli argomenti da trattare
Tamburini ha sottolineato che il XIX Festival dell’economia lavora per la pace e in tal proposito è stato chiamato a partecipare anche il Nobel per la Pace Tawakkul Karman, la politica attivista yemenita. Ma saranno 5 i Premi Nobel che parteciperanno al Festival. Tra questi anche Muhammad Yunus, Nobel per la Pace 2006, inventore del microcredito moderno. “Poi passeremo in rassegna tutti i grandi dilemmi del nostro tempo” prosegue Tamburini facendo riferimento all’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro, ai cambiamenti epocali che sta già provocando, ma anche alla crisi della leadership sia a livello politico sia a livello lavorativo. Tanti gli argomenti da affrontare anche con gli esponenti del mondo bancario: si parlerà anche dei paradisi fiscali, dal momento che in Italia ogni anno si contano 100 miliardi di euro di evasione, capitali sommersi, clandestini, che probabilmente finiscono in altri Paesi maggiormente “ricettivi” e con meno balzelli.

Le domande giuste
Il Sindaco del Comune di Trento, Franco Ianeselli, ha parlato di come ogni anno, grazie al Festival dell’Economia, la città divenga per qualche giorno “capitale del libero pensiero”, mentre il Rettore dell’Università degli studi di Trento, Flavio Deflorian, ha posto l’accento sull’importanza del porre le domande giuste per ottenere risposte adeguate. “Il valore aggiunto del festival è proprio la possibilità di porre domande ed è per questo che le persone vengono in presenza a Trento. Porre le domande giuste è importante come punto di partenza e i giovani spesso lo fanno”.

L’amministratore delegato di Trentino Marketing, Maurizio Rossini, ha aggiunto che proprio per dare un contributo alla comunità dei giovani si è reso consultabile l’archivio del festival mettendo a disposizione delle scuole oltre mille lezioni che si sono tenute nel corso degli anni nei giorni della manifestazione. “Vogliamo che il festival sia occasione di approfondimento di tanti temi allontanandoci dal pressappochismo. Vogliamo crescere sempre più in qualità”.

Il FuoriFestival
L’amministratore delegato di 24 Ore Eventi, Federico Silvestri, ha invece presentato il programma del FuoriFestival. Ciò che accadrà nelle piazze di Trento, il programma a latere concepito per i ragazzi e le famiglie. Un programma che unisce l’approfondimento culturale al divertimento: “Volevamo creare un’atmosfera ‘festivaliera’ con contenuti di intrattenimento intelligente. Non ci siamo focalizzati solo sul talento artistico ma abbiamo selezionato gli artisti che avevano anche voglia di uno scambio, di parole e pensieri, con il pubblico. Il nostro obiettivo è dare forza alle idee inedite”. Tra i temi che verranno affrontati nel FuoriFestival citiamo: l’impatto dell’IA sul mondo del lavoro, etica e tecnologie (ad esempio l’impatto etico dei chip cerebrali), la differenza tra lavoro dipendente e lavoro autonomo, la web-reputation e l’impatto dei social, i bisogni della generazione Z in termini di inclusione, leadership, educazione finanziaria, discorsi di odio, startup e giovani imprenditori, sostenibilità ed economia circolare, sport e disabilità, violenza contro le donne.

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