Incendi in Sardegna, ripartire dopo il dramma, le aziende in difficoltà non useranno cassa integrazione, la Coldiretti alla regia degli aiuti
Incendi in Sardegna. Il nostro reportage con interviste a chi ha vissuto questo inferno e ne subisce le conseguenze e a chi sta portando gli aiuti. I contatti e le info utili per fornire il proprio supporto alle tante aziende colpite.
Gli incendi in Sardegna
È ancora emergenza in Sardegna dopo i vasti incendi che nei giorni scorsi hanno duramente colpito la provincia di Oristano. Dal Montiferru – Marghine- Planargia fino al Monte Arci.
Una vera e propria apocalisse – fa sapere Coldiretti – con centinaia e centinaia di ettari di lecci, roverelle e sughere secolari andati in fumo soprattutto tra il Montiferru e la Planargia, un vero polmone verde, epicentro degli incendi che sono divampati per giorni tra i comuni di Santu Lussurgiu, Cuglieri, Sennariolo, Tresnuraghes, Magomadas, Flussio e Tinnura. Nel cuglieritano un patrimonio secolare di decine di migliaia di uliveti e boschivo andati in fumo. Ma è caro il prezzo che si è pagato anche a Usellus, Villaverde e Villaurbana. Vittime le terre e i tanti animali che vi abitano e che vi pascolano.
Incendi in Sardegna, gli aiuti per le imprese
Il terrore delle persone di fronte al fuoco è indelebile, ma i sardi si sono subito rimboccati le maniche e a testa bassa stanno già ripartendo. Da subito è partita una vera e propria gara di solidarietà a sostegno delle aziende colpite. La cabina di regia, per garantire aiuti efficaci e immediati, è seguita da Coldiretti Oristano, come ci spiega il Direttore provinciale Emanuele Spanò. “Il territorio sardo è impervio, le aziende soprattutto agricole in questo momento in serie difficoltà hanno esigenze precise. Per evitare un effetto a imbuto degli aiuti che stanno arrivando da tutta la regione ma anche da tutta Italia, e per non disperdere risorse preziose, da subito abbiamo attivato una regia Coldiretti con una unità di crisi capace di ricevere le richieste ed intervenire direttamente verso quanti sono in difficoltà in maniera efficiente”.
Le due emergenze dopo gli incendi in Sardegna
Il Direttore Spanò fa un resoconto preciso di ciò che sta accadendo in Sardegna. “Ci sono due emergenze da affrontare, la prima emergenza la si riscontra sotto l’aspetto ambientale. Complessivamente è andato perduto un patrimonio ambientale ed un ecosistema che si potrà ripristinare e recuperare forse dopo decenni di serio e scrupoloso lavoro. La seconda emergenza è quella economica. Campagne e aziende agricole devastate. Tante le aziende agricole coinvolte che hanno perso bestiame, capannoni, fienili, scorte di foraggio, mezzi agricoli e pascoli. Nella parte zootecnica” ci spiega al telefono Spanò “riusciamo ad intervenire. Alcune aziende che hanno salvato il bestiame non hanno più pascoli. Altre sono rimaste senza acqua e corrente elettrica. Un momento di piena emergenza che per le aziende agricole continua. Per i prossimi mesi” continua Spanò “c’è da alimentare il bestiame sopravvissuto, c’è da ripristinare i danni e cercare di salvare il salvabile. Nonostante il territorio sia complicato a livello di infrastrutture, con strade scomode e aziende lontane, la gara di solidarietà sta portando i suoi frutti. Chi invece ha perso i terreni e soprattutto gli uliveti, non potrà ripartire subito e perderà una gran fetta di mercato. Per recupere quel patrimonio produttivo ci si impiegherà almeno una decina d’anni, per non parlare di quello boschivo”.
Incendi in Sardegna, il grande supporto della Croce Rossa
Al di là degli incendi che sono stati domati con l’intervento dei mezzi aerei, oggi si sta già bonificando. il buon cuore e la collaborazione tra aziende è fondamentale, anche se magari chi ha fieno per gli animali non ha i mezzi per trasportarlo. Muoversi in regione non è semplice. “Come Coldiretti – ci confida il Direttore di Coldiretti Oristano Emanuele Spanò – abbiamo chiesto supporto alla Croce Rossa. Da subito, nonostante sia impegnata in prima linea a fronteggiare la pandemia in corso, ci ha dato massima disponibilità con mezzi e uomini. Il contributo della Croce Rossa, locale e nazionale, è davvero prezioso. Arriveranno sull’isola pianali e tir prima di Ferragosto”.
Incendi in Sardegna, le storie delle imprese colpite
L’inferno di Mariafrancesca Serra, imprenditrice e Responsabile di Coldiretti Donne Impresa di Oristano
Innanzitutto, come state?
Dopo aver passato ore in uno stato di perenne tensione, angoscia, tra fiamme e fumo acre, posso dire che i sentimenti che mi percorrono sono molteplici. Le fiamme hanno raggiunto i nostri pascoli e in uno di questi abbiamo portato in salvo, con tantissima difficoltà, tutti i nostri animali. Mi sono sentita spaesata e confusa, non riconoscevo le strade, i luoghi che ho percorso mille e mille volte; il paesaggio che si prospettava ai miei occhi aveva una nuova veste: spettrale, non aveva più lo stesso colore e la sua conformazione secolare tra sugherete, lecci e macchia mediterranea.
Qual è ad oggi la situazione della vostra azienda?
La nostra è un’azienda agro-zootenica nel cuore dell’alta Marmilla, ad Usellus. I nostri allevamenti si basano sul rigoroso rispetto del benessere di ogni singolo animale. La nostra azienda è biologica, basata sui principi della sostenibilità e dell’utilizzo delle risorse rinnovabili e native. Un allevamento allo stato brado, strettamente legato alla terra, lavorata senza l’impiego di pesticidi nocivi che possano lasciare dei residui nei terreni per il pascolamento e utilizzando la tecnologia a più ampio livello nella vita dell’impresa. L’incendio ha mandato in fumo circa 100 ettari tra pascolo e seminativo; per un’azienda come la nostra, è un danno importante. I nostri animali stanno 365 giorni all’anno al pascolo, con cadenza periodica vengono spostati nei vari pascoli e oggi ci ritroviamo a dover rinunciare a una gran parte di questi. È andato distrutto il nostro lavoro, un territorio e con esso un ecosistema unico e straordinario, l’identità, la cultura e l’economia di un’intera comunità. Abbiamo assistito ad una tragedia di proporzioni enormi, secoli di storia ambientale e paesaggistica sono stati cancellati, nessuno ha ricordo di uno scenario simile in passato.
La pandemia è ancora in corso, ora gli incendi. Gestire un’attività oggi è complicato e i problemi sono ancora più amplificati. Come vi state riorganizzando?
Grazie ad una delle più antiche tradizioni sarde, “sa ponidúra” o “sa paradúra“, non ci sentiamo soli. Sa Paradúra (o Ponidúra), deriva dal verbo ‘ponnere’ che in lingua sarda significa mettere, in questo caso mettere a disposizione, offrire un contributo. È una tradizione che la società agro-pastorale antica praticava per venire incontro ad un altro pastore nei guai con il suo gregge a causa di furti, malattie o disastri naturali, con il contributo di una propria pecora, per ricostruire il gregge perduto o distrutto; un patto fraterno tra gentiluomini della terra e dei pascoli. Tantissimi atti di solidarietà provenienti da tutta l’isola e non solo, tantissimi allevatori e agricoltori, hanno messo a disposizione di tutti noi foraggio, fieno e mangimi necessari per alimentare il bestiame, ci sono addirittura dei pastori che mettono a disposizione il loro pascolo. Nelle strade della Sardegna viaggiano costantemente “carichi” di speranza verso gli allevamenti messi in ginocchio dalle fiamme.
Lei è anche responsabile Coldiretti Donne Impresa Oristano. Quanto è importante, sempre ma ora più che mai, fare rete tra aziende “in rosa” del territorio?
Le imprese agricole a conduzione femminile sono storie di innovazione, e storie di donne che fanno impresa, con competenza, energia e passione che si sono messe in gioco con orgoglio e senza complessi. Fare impresa richiede una dedizione totale. Bisogna insistere anche quando le cose non vanno proprio come vorremmo, come in questo caso. Solo con una grande sinergia tra aziende e territorio si può pensare a un piano di crescita strutturato e a lungo termine. La possibilità di creare reti favorisce lo scambio di informazioni, stimola l’innovazione e porta al miglioramento della condizione economica delle stesse aziende. Il senso di unione espresso dall’agricoltura esprime il motore propulsivo per uscire dalle difficoltà legate alla pandemia. In tutto il territorio della Provincia di Oristano, sono tantissime le donne imprenditrici che portano avanti le loro sfide con successo, reinventano la campagna trasformandola in un bacino di prodotti e servizi competitivi e di alto valore aggiunto e costituiscono una risorsa preziosa per il rilancio dell’economia dell’oristanese.
L’imprenditrice Claudia Enne di Mondial Birre “Non manderemo nessuno in cassa integrazione”, ma le fiamme hanno distrutto la sua azienda
Mondial Birre srl di Cuglieri è una delle aziende di bevande all’ingrosso più note della zona. Distribuisce bevande nei locali. Un vero punto di riferimento del settore. L’incendio ha completamente distrutto il deposito e i macchinari, ma la prontezza del marito della titolare Claudia Enne ha salvato il salvabile. Vedendo avanzare le fiamme, Filippo Inzis è riuscito a mettere in salvo i furgoni spostando le macchine. “Siamo vivi, lo spirito c’è” ci rassicura Claudia al telefono. “Ci sono tante cose da fare e questo ci aiuta a ripartire”.
Di cosa avete bisogno per ripartire?
“Dobbiamo abbattere il rudere, lo dobbiamo smaltire, abbiamo bisogno di tutto ma fondamentalmente di fondi. Qualcosa speriamo arriverà. Per il momento a livello burocratico e pratico abbiamo trovato solo disponibilità. Sono tutti molto solleciti, a partire del perito assicurativo. Fra un paio di mesi, quando l’emergenza sarà superata, anche se questi momenti noi non li dimenticheremo mai, la burocrazia un po’ ci spaventa. Io però sono un’ottimista di natura, per cui ce la faremo”.
Come vede il futuro della sua azienda?
“Con mio marito pensiamo che forse già dal prossimo Gennaio saremo nella nuova struttura, ma io ripeto sono ottimista di natura. Nel giro di pochi mesi speriamo di avere di nuovo il capannone con tutta la merce all’interno. La vedo più dura per il nostro territorio. La campagna ha tempi di ripresa molto lunghi, gli uliveti non esistono più e un patrimonio del genere ci impiega anni e anni prima di ripristinarsi. Bisogna iniziare subito a piantare alberi e a fare tutto ciò che è possibile. Ci vorrà molto tempo. Tutto mercato del lavoro che ruota interno alla produzione dell’olio sarà fermo per molto. Il danno economico per tutto il territorio è notevole”.
La parola d’ordine è ripartenza
“Come azienda, abbiamo preso subito un piccolo deposito qui vicino e ripreso a fare le consegne ai nostri clienti. Ma più per non fermarsi e per dare un po’ di coraggio ai nostri dipendenti. Non metteremo in cassa integrazione nessuno, afferma Claudia Enne. Per via della pandemia ne hanno fatta fin troppa, adesso si continua a lavorare. Speriamo, giorno per giorno, a fare sempre di più”.
Incendi in Sardegna, una gara di solidarietà. Le info per chi vuole aiutare
Coldiretti, in cabina di regia, fa sapere che chiunque voglia contribuire all’iniziativa può contattare Coldiretti Oristano alla mail oristano@coldiretti.it e al numero telefonico 3202894239.
La gara di solidarietà a sostegno della Sardegna ostaggio del fuoco, vede schierati in prima linea enti e personaggi famosi nativi di quella terra. Tra le tante iniziative, citiamo quella promossa da Confindustria Centro Nord Sardegna. “Gli incendi di enormi dimensioni e la gravità dell’accaduto con le sue importanti conseguenze negative sull’economia già debole di suo e l’impatto che il fuoco avrà sulla nostra primaria risorsa, che è la natura e l’ambiente, hanno spinto il Presidente dell’Associazione Giuseppe Ruggiu a dare subito un segno tangibile alle imprese del territorio per un contributo non solo a parole ma anche nei fatti” ci comunica l’associazione degli industriali. “La solidarietà e la mutua assistenza sono valori importanti per la nostra Associazione e sentimento comune tra gli associati. Una volta terminata la raccolta il Consiglio Generale di Confindustria Centro Nord Sardegna vedrà quale sarà il miglior canale per far arrivare alle imprese e alle persone danneggiate i contributi raccolti nelle modalità più rapide possibili.
Di seguito l’iban per la raccolta fondi di Confindustria Centro Nord Sardegna:
“Raccolta fondi a sostegno della popolazione e degli operatori vittime degli incendi”
IT 37 G 01015 17400 000 0000 10407
Incendi in Sardegna. La foto di copertina è stata scattata da Maria Francesca Serra mentre le fiamme divampavano e si correva al salvataggio degli animali