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La ripartenza del settore turismo in Italia

I dati relativi a questa estate mostrano che dopo il periodo pandemico durato due anni il turismo in Italia riprende con numeri di visitatori e incassi superiori alle aspettative

Finalmente dati positivi per il settore del turismo in Italia. Lo rilevano i report della Banca d’Italia, di Confindustria e persino di Enit su studi internazionali divulgati in Francia.

Il recupero del turismo in Italia
La spesa dei viaggiatori stranieri ha ormai azzerato il gap dal pre-Covid: -0,9% a giugno (era -21% in aprile). La maggiore spesa per servizi (+5,3% nel 2° trimestre, ma ancora -4,5% il gap rispetto alla prepandemia) ha permesso di trainare i consumi: in agosto – si legge sul report di settembre Congiuntura Flash di Confindustria – il PMI servizi è tornato a indicare espansione, ma a ritmo molto ridotto (50,5), perciò il rimbalzo dei servizi è stimato proseguire nel 3° trimestre.
“Nonostante il caro energia, le condizioni di finanziamento peggiorate e l’inflazione alle stelle continuino a determinare forti rischi per i consumi rincuora apprendere che nei servizi nel terzo trimestre è atteso comunque un rimbalzo, seppur ridotto, che permetterà di raggiungere numeri positivi anche nel 2023” ha dichiarato commentando i dati la presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli. “Sono dati che evidenziano ancora una volta l’apporto determinante che il turismo, un settore che solo in Italia vale oltre il 13% del PIL, genera per l’economia del Paese e che per questo merita di essere aiutato e potenziato attraverso una seria revisione della governance. Gli imprenditori della filiera hanno già dato piena dimostrazione della loro capacità di resilienza, ora sta al Governo fare il possibile per sostenere questa componente fondamentale anche per l’occupazione del Paese, potenziando le esigue risorse che il PNRR dedica al settore e garantendo strategie di medio e lungo periodo”.

I dati della Banca d’Italia sul turismo 2022
Dopo due anni di pandemia, il 2022 ha segnato il ritorno in grande spolvero dei visitatori stranieri, con un incremento della spesa che va oltre le aspettative. A certificarlo sono i dati della Banca d’Italia relativi al primo semestre. Le tabelle parlano infatti di una crescita della spesa del 308% sul 2021 e del 155,1% sul 2020, per un giro d’affari complessivo di 15,9 miliardi di euro (5,1 miliardi nel primo trimestre e 10,8 nel secondo). Solo nel mese di giugno, complice la revoca delle restrizioni anti-Covid, la bilancia dei pagamenti della Penisola ha registrato un avanzo di 2,5 miliardi di euro, rispetto ai 400 milioni dello stesso mese del 2021.
La bilancia delle transazioni turistiche vede in aumento anche la spesa degli italiani all’estero. Nel primo semestre i connazionali hanno speso complessivamente 9 miliardi di euro (3,4 miliardi nei primi tre mesi e 5,6 nel secondo trimestre), ovvero il 142,1% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e del 71% rispetto al primo anno della pandemia. Il saldo risulta positivo per 6,8 miliardi di euro.

Turismo in Italia, il punto di vista estero
I nuovi trend presentati a IFTM 2022, la principale fiera francese per turismo e viaggi, sono stati rielaborati dalla nostra Agenzia nazionale del turismo ENIT e mostrano anzitutto che il nostro è il secondo Paese di destinazione, dopo la Spagna, per i viaggiatori francesi, viaggiatori che solo nel 2021 hanno speso per i viaggi in Italia 3 miliardi di euro, dunque si tratta di una “clientela” importante per le imprese del settore turismo in Italia, anche considerando che il mercato francese è terzo in Europa per origine dei volumi di flussi e di spesa dei turisti internazionali. La stagione estiva ha registrato un incremento di presenze nelle città d’arte e nelle località balneari, che hanno visto il ritorno di visitatori stranieri e nazionali. Il totale speso dai turisti stranieri in Italia è stato nel 2021, ancora in periodo Covid, 21,3 miliardi di euro. Per quanto riguarda i turisti francesi in Italia, i numeri del 2021 sono incoraggianti: 2.535.309 arrivi e 6.929.254 di pernottamenti. Ciò fa calcolare stime favorevoli anche per quest’anno, come i primi report hanno già abbondantemente confermato.

Secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi ENIT su dati Banca d’Italia, la Francia è stata prima del Covid il terzo mercato geografico per peso della spesa dei turisti stranieri in Italia, dopo Germania e Stati Uniti. Secondo gli ultimi dati disponibili (2021), in questa fase di recupero dal Covid, dalla Francia origina il 13% del totale speso dai turisti stranieri in Italia e questo fa della Francia il secondo mercato straniero (dopo la Germania), in attesa del completo recupero dei flussi di turismo dagli Stati Uniti. Sulla base degli stessi dati, l’Ufficio Studi calcola che, mediamente, la durata del viaggio è di 6 notti per una spesa di 108 euro a notte. I Francesi in Italia prediligono i soggiorni al mare (18,6% della spesa totale) e visitare le città d’arte (16,7%) e hanno aumentato la loro presenza negli esercizi ricettivi italiani del 90% rispetto al 2020: 2,5 milioni di arrivi (+94,4%) e circa 7 milioni di presenze (+91,5%). Non siamo ancora ai livelli pre-Covid, basta guardare i dati sulla loro spesa: nel 2021 i viaggiatori francesi hanno speso complessivamente 2,8 miliardi di euro in Italia, +19,3% sul 2020 ma ancora -36,9% sul 2019. Secondo i dati Istat in Italia abbiamo avuto 106 milioni di presenze straniere di cui il 41,7% provenienti dalla Germania, il 7,8% dalla Svizzera, il 7,1% dall’Austria e il 6,5% dalla Francia. Aggiungiamo qui una nota: solo l’enoturismo in Italia porta ogni anno in media 14 milioni di persone e 2,5 miliardi di euro come giro di affari.

Focus Camping
Tra le diverse strutture ricettive presenti sul territorio e meta del turismo in Italia, troviamo i campeggi. I dati del Camping Report di Campeggi.com – portale per la ricerca di campeggi e villaggi vacanze nella Penisola – evidenziano un boom di visitatori dall’estero nei primi otto mesi del 2022: in aumento del 38% rispetto al 2021 e del 78% rispetto al 2020. In particolare, nel 2022 il primo posto lo hanno conquistato i campeggiatori tedeschi seguiti, nell’ordine, da olandesi, danesi, polacchi e spagnoli. La regione italiana più visitata dai campeggiatori europei è il Veneto (58%), seguita da Toscana (10%) e Trentino-Alto Adige (6%); seguono Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Sardegna, Marche, Puglia, Campania e Sicilia. Invece per quanto riguarda i campeggiatori italiani, le mete preferite sono: Toscana (14%), Puglia (11%), Veneto (10%) seguite da Marche, Sardegna, Emilia-Romagna, Campania, Trentino-Alto Adige, Liguria e Abruzzo.
I viaggiatori hanno cercato soprattutto camping e villaggi pet e family friendly (rispettivamente 24% e 15%); tra i servizi più richiesti anche le piscine e l’accesso diretto alla spiaggia (entrambi all’11%). Hanno prenotato per 3-4 persone nel 43% dei casi e per 5 persone nel 32%; solo il 16% si è spostato in coppia. La scelta dei campeggiatori sia italiani sia stranieri è ricaduta soprattutto sui villaggi vacanze (58%), seguiti dai glamping (camping con tende di lusso) e camping (entrambi al 16%) e dalle piazzole per camper (9%), con la maggior parte dei preventivi richiesti per soggiorni di 7 notti (55%).

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