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Cooperazione transnazionale e fondi UE

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Cooperazione transnazionale e fondi UE

Incontro delle 23 regioni europee appartenenti all’EARLALL (European Regions for Lifelong Learning) a Bruxelles per la programmazione del nuovo Fondo Sociale Europeo (FSE)

Occorre coinvolgere maggiormente le Regioni ed allargarne il ruolo facendo sì che siano sempre più numerose e che venga disciplinata la materia relativa alla cooperazione internazionale allo scopo di raggiungere gli obietti di Europa 2020.

Questo il tema principale affrontato durante l’incontro seminario al quale hanno partecipato esponenti politici e dirigenti della Commissione Europea e del Comitato delle Regioni presieduta dall’italiano Gianfranco Simoncini – assessore alle attività produttive, lavoro e formazione della Regione Toscana. All’incontro hanno partecipato tra gli altri il Segretario Generale del Comitato delle Regioni Gerhard Stahl, la direttrice della DG Cultura per il lifelong learning Hélène Clark, il direttore della DG Lavoro Peter Stub Jorgensen.
Nell’ambito della programmazione del nuovo Fondo Sociale Europeo, l’Unione Europea dovrà assumere importanti decisioni rispetto alla programmazione transnazionale che dovranno essere estese alle varie Regioni che compongono l’Unione. Per questo motivo è stato stilato un documento programmatico, e condiviso al termine dell’incontro da tutte le Regioni presenti, per allargare il numero delle Regioni che dispongano del Programma operativo FSE e permettere loro di cooperare nelle politiche del lavoro e del lifelong learning (formazione continua). Secondo Simoncini infatti “Ad oggi sono ancora pochi gli stati membri che affidano la definizione e la gestione di questi strumenti a governi regionali. La cooperazione interregionale su questi temi è essenziale perché è la risposta politica alle relazioni economiche fra i diversi sistemi produttivi locali e i rispettivi mercati del lavoro”.
Si tratterebbe pertanto di creare una strategia comune al fine di rendere complementari le risorse integrando i diversi fondi europei allo scopo di dare più efficacia agli interventi per l’occupazione giovanile e per le politiche educative. Occorre che le Regioni abbiano a disposizione degli strumenti flessibili in modo che possano essere adeguabili ai diversi livelli di  intervento.
La transnazionalità, ha affermato il Presidente Simoncini, va rilanciata immediatamente allo scopo di massimizzare rapidamente i risultati degli investimenti fatti dalle Regioni per evitare sprechi di risorse.
Il primo passo che hanno voluto affrontare le regioni nell’ambito della cooperazione sovranazionale, è stato proprio quello di dar seguito all’incontro con un seminario che illustrasse le buone pratiche finanziate con il FSE da parte di alcune Regioni italiana, spagnole, svedesi e tedesche.

 

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