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Calabria, Campania, Sardegna: sospesi i fondi europei

Italia

Calabria, Campania, Sardegna: sospesi i fondi europei

Bloccati i finanziamenti e di conseguenza i bandi regionali per queste regioni del Sud Italia: le imprese non li richiedono, quindi significa che non ne avete bisogno. Questa è la regola. Ma la nostra inchiesta rivela che sono le Regioni stesse a non voler pubblicizzare l’esistenza di tali fondi

I soldi ci sono, alle imprese servono, ma l’ostacolo arriva proprio da chi dovrebbe gestirli e darli.
L’avviso lo avevano dato, ma gli uffici delle Regioni “incriminate” hanno fatto orecchie da mercante e ora chi ci rimetterà sono imprenditrici ed imprenditori locali.

Secondo il regolamento, i Fondi relativi ai vari programmi europei devono essere utilizzati, e devono essere utilizzati nei tempi prestabiliti. Se non li si utilizzano i fondi vanno dirottati ad altre Regioni europee che dimostrano di averne maggiore bisogno.

Poiché le nostre tre Regioni non hanno saputo sfruttare l’opportunità messa a disposizione dall’UE, sono stati sospese le erogazioni del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e del Fondo Sociale per la Campania, la Calabria e la Sardegna. Per l’esattezza non verranno erogati alla Campania 72 milioni di euro, alla Calabria 36 milioni di euro e alla Sardegna 12 milioni.

Lo ha annunciato il Commissario europeo per le politiche regionali, Johannes Hahn, il quale ha detto di restare in attesa di chiarimenti dalle autorità regionali competenti, che non sono state ritenute affidabili per la loro gestione dei fondi. I chiarimenti sono stati richiesti in particolare per i fondi relativi al periodo 2007-2013 e dovranno arrivare entro i prossimi 2 mesi o il provvedimento diverrà definitivo.

Commissario Hahn – Fondi Regioni

Le domande di pagamento sono state presentate dalle Regioni a Bruxelles, il che significa che le imprese hanno già presentato i progetti e magari avviato i lavori. Ma il punto è che la Commissione vuole andare a fondo e scoprire come sono stati realizzati i procedimenti: i bandi sono stati pubblicizzati abbastanza? Chi ha partecipato? Come si è vinto? Sono stati effettuati i controlli? Ecc. ecc..

Se la Regione Calabria tenta di difendersi dicendo di avere rispettato i target imposti per l’impiego dei fondi europei, anche il Ministro per i rapporti con le Regioni e la Coesione territoriale, Raffaele Fitto, le dà manforte dichiarando che i dati calabresi in possesso della Commissione sono “aggiornati al 31 dicembre dello scorso anno e dunque non possono cogliere l’avanzamento procedurale e finanziario realizzato negli ultimi 8 mesi. Proprio in queste ore i funzionari della Commissione stanno verificando lo stato di attuazione dei programmi operativi regionali insieme ai miei uffici ed ai rappresentanti delle Regioni. Sulla base delle evidenze in mio possesso, l’avanzamento realizzato dalla Regione Calabria è stato valutato positivamente”.

Ovviamente le risposte delle tre Regioni peseranno sul futuro, poiché anche i fondi per i prossimi anni potrebbero non arrivare mai più. Una vera disdetta proprio per le imprese di quelle regioni che invece ne avrebbero un gran bisogno.

Le Regioni si sono difese proprio con questa dichiarazione e lo stesso Hahn è d’accordo sul fatto che “’il Fondo europeo di sviluppo regionale offra grandi opportunità per lo sviluppo delle regioni del Mezzogiorno. È pertanto il momento per queste regioni di attivarsi seriamente per accelerare il ritmo delle spese. Se nessuna azione viene intrapresa immediatamente, Sicilia, Puglia e Campania rischiano di perdere oltre 2 miliardi di euro alla fine del 2011, poiché i fondi comunitari devono essere spesi in tempo”.

Insomma i fondi dell’Unione Europea “vanno spesi nei tempi stabiliti seguendo una strategia e non messi da parte pensando di poterli spendere tutti insieme, altrimenti si perdono”.
Dunque è questo il motivo per cui le Regioni non vogliono “mollare la presa sulla borsa”?

La nostra denuncia

Il nostro giornale può dichiarare che “c’era da aspettarselo” dal momento che da diversi mesi la nostra redazione tenta di mettersi in contatto con gli uffici preposti di queste Regioni per avere informazioni sui fondi e incontra ostacoli insormontabili.

Come i nostri lettori sanno, uno dei nostri “compiti” è proprio quello di informare le imprenditrici in particolare e le imprese in generale, circa i fondi messi a disposizione tramite le varie Regioni; e come i nostri lettori sanno per alcune Regioni non si riescono a dare queste informazioni.

Eccone ora chiariti i motivi: in Campania non risponde nessuno al telefono né alle e-mail, né vengono ricevute le giornaliste inviate. Si riesce a contattare solo il centralino che non sa con chi farci parlare perché a quanto pare sono sempre tutti “fuori stanza”.

Abbiamo pertanto intervistato le imprenditrici le quali, disperate, ci hanno dichiarato che nessuno certo pensa a loro, che i fondi non vengono certo elargiti e che alla fine anche loro incontrano tanti e tali di quegli ostacoli che sono costrette a rinunciare. La risposta della rappresentante delle imprenditrici femminili è stata “se non hai tu i soldi per aprire un’attività, di certo qui non te li dà nessuno”.

Per le altre due Regioni è stato addirittura peggio: gli uffici preposti glissano sulla questione e quando parlano ci confidano che i dirigenti hanno imposto loro di non rilasciare informazioni al riguardo. Addirittura gli uffici stampa – preposti per Legge a contattare e informare i giornalisti – sono stati diffidati dal fornire informazioni alla stampa! E gli addetti hanno paura di parlare per non andare incontro a ritorsioni e ripercussioni sulla loro attività lavorativa. Qualcuno di loro ci ha informato che “chi sta sopra” ha detto che l’esistenza dei fondi non va pubblicizzata soprattutto ai giornalisti.

Si tratta di un vero e proprio scandalo sul quale si spera che non solo la Commissione richieda approfondimenti ma anche la Procura, poiché tale atteggiamento è senza dubbio illegale.

I rischi che corrono le imprese delle altre Regioni del Sud Italia

Il fatto di non pubblicizzare con ogni mezzo a disposizione i bandi europei, attenendosi al minimo indispensabile, ovvero una pubblicazione una tantum sul sito regionale – tra l’altro spesso molto complicato da visionare – non è certo abbastanza. Per aiutare le imprese locali dovrebbe essere di competenza della Regione fare qualcosa di più visto che gli uffici stampa ci sono apposta e il loro ruolo è quello di contattare i giornali.

Lo stesso Ministro Fitto, che ha avuto numerosi colloqui con il Commissario Hahn, ha evidenziato la necessità dei fondi europei per lo sviluppo del nostro Meridione. La commissione ha dato però dei tempi, che tra l’altro erano stati richiesti proprio dal nostro Governo che ha richiesto addirittura un’accelerazione delle spese – e d’intesa con le Regioni -, per utilizzarli.

Vediamo quali sono, secondo gli accordi, le scadenze:

–    entro il 31 maggio vanno impegnate il 100% delle risorse da spendere entro la fine dell’anno.
–    Entro il 31 ottobre le risorse impegnate vanno spese e certificate per il 70%.
–    Entro il 31 dicembre il 100% della spesa deve essere sostenuta e rendicontata.
–    Entro il 31 dicembre 2011 va altresì impegnato l’80% delle risorse per il 2012.

Se tali scadenze non vengono rispettate, arrivano delle multe salate e proporzionali alla mancanza.

Puglia

La puglia doveva assegnare 1 miliardo e 250 milioni entro il 2011. Finora ha certificato una spesa di soli 420 milioni di euro.
Il Presidente della Regione, Vendola, ha dichiarato in relazioni ai restanti 830 milioni da erogare che 300 sono stati già impegnati e che ha intenzione di destinare gli altri 530 milioni ad “interventi strategici per la crescita del territorio” nel rispetto delle successive scadenze.

Sicilia

La Sicilia doveva assegnare 1 miliardo e 400 milioni. Gliene restano ancora 900, di milioni da spendere. Il Presidente Lombardo ha assicurato che riuscirà a seguire la tabella di marcia e che pertanto rispetterà le scadenze, ma non ha ancora specificato come vuole investire i fondi europei.

Campania

Entro fine anno la Campania dovrebbe spendere 1 miliardo e 600 milioni. Finora ne ha investiti solo 392 di questi benedetti milioni. Il presidente Caldoro ha assicurato che le strutture amministrative si impegneranno al massimo per seguire le direttive e che coopereranno con Governo e Commissione europea. Resta da scoprire in che modo.

La preoccupazione del Ministro Fitto

Il Ministro ha dichiarato di avere l’obiettivo di accelerare la spesa delle risorse comunitarie per gli interventi strategici dando particolari garanzie sulla qualità dei progetti che verranno presentati dalle aziende italiane delle Regioni a rischio.

“Abbiamo davanti ostacoli molto impegnativi e obiettivi molto ambiziosi che non sarà semplice raggiungere e bisogna cercare di lavorare insieme per centrare questo risultato”, queste le sue parole.

Per lo sviluppo del Mezzogiorno è necessario il sostegno di tutti e il Commissario Hahn ha già ammesso la propria disponibilità: “sono pienamente d’accordo con il Ministro Fitto che non c’è più tempo da perdere e che queste regioni devono agire senza ulteriore indugio. Ho assicurato a lui il mio totale sostegno per il suo piano d’azione per lo sviluppo del Mezzogiorno”.

Il Commissario Hahn ha anche garantito il suo impegno affinché il bilancio proposto per gli anni successivi al 2013 contenga risorse adeguate per le regioni del Sud.

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