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BiodiversaMente. Il festival dell’Ecoscienza lancia i bandi per borse di ricerca

BiodiversaMente. Il festival dell’Ecoscienza lancia i bandi per borse di ricerca

Il 22 e il 23 ottobre si terrà la seconda edizione del festival BiodiversaMente: un week end a contatto con la natura e la scienza. In questa occasione è stato lanciato il bando per due progetti di ricerca dedicati alle specie italiane più preziose e ai servizi naturali che garantiscono la loro sopravvivenza

Il festival dell’Ecoscienza è organizzato dal WWF e dall’Associazione Nazionale Musei Scientifici. Per l’occasione in tutta Italia saranno aperti gratuitamente tutti i musei scientifici, gli orti botanici, gli acquari, i parchi naturali, gli science center e le Oasi WWF. Nei luoghi della natura e della scienza verranno organizzate iniziative adatte a tutte le età.

Al bando possono partecipare i dottori in ricerca in ambito biologico-ambientale che abbiano fino a 35 anni di età. Le domande vanno fatte pervenire entro le ore 12,00 del 10 novembre 2011 per raccomandata con ricevuta di ritorno indirizzata a WWF Italia, Via Po nr. 25/c – 00198 Roma. Devono riportare la dicitura “bando di ricerca BiodiversaMente 2011”.

L’obiettivo del primo bando è quello di:

  • a) migliorare le conoscenze relative alla flora e alla fauna ed alla formulazione di proposte concrete di conservazione;
  • b) valutare la vulnerabilità di specie a rischio in Italia.

L’obiettivo del secondo bando è quello di 2:

  • a) sviluppare il monitoraggio di popolazioni “sentinella” di flora e fauna mirata a valutare lo stato complessivo dell’ecosistema;
  • b) produrre una valutazione complessiva dei servizi ecosistemici in alcuni habitat italiani con inclusione anche degli aspetti socio-economici.

Una commissione composta da docenti ed esperti selezionerà i progetti vincitori.
La borsa di studio verrà finanziata anche con il contributo di chiunque decida di fare una donazione per la ricerca. Grazie al progetto “diventa anche tu ricercatore per un giorno”, si possono donare 5, 10 o 20 euro (o di più se si preferisce) attraverso il sito alla pagina seguente: https://wwf.it/client/render.aspx?root=7257&.

Al contempo, il WWF ha lanciato la campagna “Scienziati si diventa” per stimolare i giovani a divenire ricercatori nei campi biologico-ambientali. Si tratta di una campagna virtuale, per partecipare alla quale tutti coloro che hanno un profilo su Facebook devono per una settimana modificare la propria immagine e sostituirla con quella di un famoso ricercatore. Andando alla pagina

https://wwf.it/client/render.aspx?content=0&root=7302

si può scegliere l’immagine dello scienziato preferito e utilizzarla come proprio avatar.

Vi troverete le immagini di 10 grandi “ricercatori” sulla biodiversità della storia, scoprendone vita, opere e frasi celebri.

A partire da Aristotele (“La natura non fa nulla di inutile”) a Linneo (l’ideatore della classificazione delle specie) all’imprescindibile Darwin (il padre dell’evoluzionismo).

E ancora: Mendel (avviò gli studi di genetica), Konrad Lorenz (disse “L’anello tra la scimmia e l’uomo civilizzato esiste: siamo noi”), Dian Fossey (dedicò la propria vita ai gorilla e disse “Quando realizzi il valore della vita, ti preoccupi meno di discutere del passato e ti concentri di più sulla conservazione del futuro”), gli esploratori Alfred Russel Wallace e Alexander Von Humboldt (ritenuto da molti il fondatore dell’ecologia), Rosalind Franklin (la prima a fotografare l’elica del DNA) e Rachel Carson (madre dell’ambientalismo, contribuì alla messa al bando del DDT).

Il WWF ha già iniziato le proprie attività di diffusione scientifica, in relazione al festival dell’Ecoscienza, riportando sul proprio sito le storie dei grandi ricercatori e naturalisti italiani sia contemporanei che delle epoche passate. Sono “esploratori della biodiversità” che ogni anno viaggiano per il mondo o lavorano nei laboratori dei musei e delle università per capire i meccanismi che regolano la vita e studiare le strategie per tutelarla. Grazie a loro il mondo della politica e quello dell’economia possono orientare le proprie scelte verso un futuro sostenibile.

Andreone Barbagli Boero
Curletti Scali Zilli
Rovero

Fra questi esploratori e scienziati troverete le storie del ricercatore “volante” Gianfranco Curletti, che cerca gli insetti delle foreste pluviali su piattaforme sospese a 50 metri di altezza. Troverete quella dell’amico degli anfibi Franco Andreone, che in Madagascar ha scoperto più di cento rane sconosciute alla scienza. E poi quella del biologo marino Ferdinando Boero, che ha dedicato una nuova medusa a Frank Zappa (la “Phialella zappai”) ricevendo in cambio una canzone (“Lonesome Cowboy Nando”). E ancora quella del biologo Francesco Rovero, che ha scoperto in Tanzania il più grande toporagno elefante e aiuta le comunità locali a rispettare la foresta. Senza dimenticare quella dell’entomologo Alberto Zilli, che dal volo delle farfalle capisce come cambia il clima del mondo.

Questo stimolo a studiare la ricerca, supportandola al contempo grazie alle iniziative come quelle del WWF, è un dovere anche perché in Italia si lasciano sempre meno fondi a questo settore pur vitale. Ormai la ricerca scientifica italiana sulla biodiversità rischia di estinguersi, come le specie che si vogliono salvare, a causa della cronica mancanza di fondi. Spiega Stefano Leoni, presidente del WWF Italia: “gli straordinari successi dei ricercatori italiani dimostrano che in Italia esistono menti vivaci e capaci di affrontare sfide importanti. Ma la drammatica mancanza di finanziamenti alla ricerca, soprattutto in campo ambientale, compromette  la sua stessa esistenza. Il WWF, con l’aiuto di tutti i cittadini, vuole supportare la ricerca sulla biodiversità italiana (la più ricca d’Europa, ma purtroppo fortemente a rischio) salvaguardandola dal rischio estinzione. Nuove scoperte ci consentono di avere nuove applicazioni e nuove professionalità, e il sostegno alla ricerca può aiutare il nostro Paese a superare la crisi ecologica ed economica che attraversiamo”.

Perché studiare la biodiversità

La diversità della specie è un’assicurazione sulla vita del nostro pianeta, perché è da questa che l’evoluzione attinge per adattare le forme viventi ai mutamenti della terra fornendo cibo, medicine, aria pulita. Tutti servizi naturali che sono alla base della nostra vita nonché del nostro benessere e della nostra economia.

Ovviamente l’unico modo per conservare la biodiversità è conoscerla allo scopo di studiare strategie per proteggerla. Al mondo ci sono tra i 5 e i 10 milioni di specie (animali e vegetali – si ricorda che la razza umana fa parte delle specie animali), ma a oggi solo 1,7 milioni di specie sono state classificate – e senza che ancora se ne siano comprese le infinite funzionalità. Inoltre, l’estinzione di queste specie sta proseguendo a un ritmo vertiginoso: ne sono scomparse il 30% solo tra il 1970 e il 2005. Ciò ha avuto una fortissima ripercussione sulla vitalità degli ecosistemi e, di conseguenza, sull’efficienza dei citati servizi naturali.

Phialella Zappai Rana Boophis viridis Toporagno Elefante Gigante

L’Italia è uno dei Paesi più ricchi al mondo di specie diverse: ha ben 57.468 specie animali (di cui quasi il 9% vive solo nella nostra nazione) e 12.000 specie vegetali (di cui il 13,5% vivono solo da noi). Con questi numeri, il  nostro Paese è il primo in Europa per biodiversità.
Ciononostante attualmente sono a rischio, come spiega l’“Indice del Pianeta Vivente” realizzato dal WWF e pubblicato nell’ultimo Living Planet Report 2010, il 68% dei vertebrati terrestri, il 66% degli uccelli, il 64% dei mammiferi, il 76% degli anfibi e addirittura l’88% dei pesci d’acqua dolce, tanto che nei prossimi anni rischiamo di perdere specie come l’orso bruno, la lontra, il capovaccaio, l’aquila del Bonelli o la pernice bianca.

Vi ricordiamo che il festival BiodiversaMente si terrà in tutta Italia il 22 e il 23 ottobre. Per conoscere le iniziative in ogni Regione e città, alleghiamo in fondo all’articolo il programma completo.
BiodiversaMente è stato patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dal Ministero del Turismo, dal Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

Allegati

pdf PROGRAMMA-FESTIVAL-BIODIVERSAMENTE.pdf

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