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I giovani toscani giudicano il lavoro

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I giovani toscani giudicano il lavoro: scarsa meritocrazia e poche tutele

Il diritto al lavoro? Secondo 182 studenti toscani di 8 scuole superiori non è garantito perchè i più meritevoli non vengono premiati e le tutele per chi lavora, mancano. Che fare, allora? I giovani suggeriscono di ridurre le tasse, utilizzandole meglio, redistribuire i redditi e di non tagliare la spesa pubblica.

Sono queste le critiche e le proposte che emergono dal rapporto finale dei “Laboratori della partecipazione democratica”, un progetto promosso dalla Regione Toscana nell’ambito dell’annuale Meeting sui diritti umani e presentato oggi nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze.

E la scuola come esce dai giudizi dei giovani studenti? Bocciata. Lo è sia perchè incapace di fare orientamento (quello svolto è giudicato puro marketing in favore di questa o quella scuola o università) sia tra un grado e l’altro di scuola che in relazione al mercato del lavoro, sia perchè spesso ha docenti che non sono sufficientemente informatizzati, con il risultato che gli alunni, espertissimi nei giochi reperibili in rete, sono in difficoltà se il web devono invece usarlo per ricercare dati o informazioni. Anche la scelta delle scuole superiori viene ritenuta troppo precoce: gli studenti chiedono che la decisione sull’indirizzo da seguire in Italia sia ritardata come già avviene in Francia (a 15 anni) o in Norvegia (a 16). La diminuzione dei tirocini o stage nelle scuole superiori, rappresenta una delle note più dolenti del nostro sistema scolastico. Più il mercato del lavoro richiede esperienze e competenze professionali e più il nostro sistema scolastico viene improntato ad un apprendimento teorico, privo di attività di laboratorio e di collegamento con le imprese.

Nel dettaglio le critiche rispetto al diritto al lavoro per quasi l’11% dei giovani riguarda la mancanza di meritocrazia nel mondo del lavoro, a causa della presenza di un sistema clientelare e corrotto. Seguono a breve distanza la scarsa sicurezza sui luoghi di lavoro, l’abbassamento delle tutele dei lavoratori (10%) e la mancanza di posti di lavoro (9,1%). L’attuale sistema di tassazione viene considerato corresponsabile dell’attuale fase recessiva (5,3%) e si evidenzia il problema della richiesta ai giovani di esperienza per entrare nel mondo del lavoro (5,3%) vissuto come un effettivo ostacolo all’entrata nel mondo del lavoro. Sentito anche il tema della mancata parità tra uomini e donne, soprattutto durante la gravidanza e la cura dei figli (4,4%), che è stato più volte segnalato in varie classi.

Complessivamente emerge un quadro-Paese piuttosto sconsolante, ma veritiero, confermato del resto anche dagli ultimi dati Istat (marzo 2013) sulla disoccupazione in Italia pari all’11,5% e in particolare su quella giovanile (15-24 anni), pari al 38,4%. Ma i giovani studenti toscani non si limitano alle critiche, formulando proposte concrete. Più del 12% riguardano la revisione del sistema di tassazione e di redistribuzione del reddito, reputato troppo elevato e non finalizzato ad una volontà di redistribuzione tra le fasce più deboli. Le entrate generate dalle tasse dovrebbero essere spese meglio, con finanziamenti mirati agli obiettivi di politica economica perseguiti. I tagli alla spesa pubblica dovrebbero essere di tipo non lineare e finalizzati ad evitare gli sprechi effettivi di spesa.

Gli studenti avvertono la necessità di fare esperienze lavorative in ambito scolastico con tirocini e stage (10,6%), per superare quel collo di bottiglia all’entrata nel mercato del lavoro, ben evidenziato in fase critica.
Segue poi il raggruppamento delle proposte degli studenti della Casa circondariale di Prato, che denunciano la necessità di creare opportunità di lavoro all’interno del carcere (7,9%) (anche a titolo gratuito), per il miglioramento della vivibilità complessiva dei loro periodi di detenzione. La mancanza di coperture assicurative per i detenuti, che intraprendono attività lavorative, sembra in realtà il principale ostacolo al loro impiego lavorativo. E’ stato tra l’altro sottolineato e riconosciuto il forte aspetto riabilitativo del lavoro per i carcerati, che potrebbe far superare eventuali vincoli normativi. Peso analogo ha la proposta di miglioramento dell’efficacia dei servizi per l’impiego, soprattutto riguardo all’incrocio della domanda ed offerta di lavoro (7,9%). Mediamente i servizi per l’impiego contribuiscono all’effettiva collocazione di 3 persone su 100, percentuale sicuramente peggiorata con la crisi attuale. Si aggiunge inoltre una richiesta di attivazione di servizi specifici per i detenuti ed ex-detenuti, anche con attività di informazione da realizzarsi all’interno del carcere.

Guidati dai funzionari regionali e coordinati da Oxfam Italia, Organizzazione non governativa con sede ad Arezzo, i 182 giovani hanno lavorato con il metodo dei Future Workshop che valorizza il confronto e il voto come momenti di vera partecipazione democratica. Appartengono alla IV E del Liceo Scientifico Marconi di Carrara; alla sezione Datini della Casa circondariale Maliseti di Prato ; alla IV D del Liceo Linguistico di Piombino; alla IV CI dell’Istituto Calamandrei di Sesto Fiorentino; alla IV A del Liceo E. Mattei di Rosignano; IV meccanici del Polo Isis Iti e la IV articolato dell’Istituto professionale statale di Piombino.

Adesso il frutto del loro lavoro viene consegnato nella mani dei decisori politici, ovvero alla Presidenza della Regione Toscana che già in passato ha utilizzato i loro suggerimenti, per esempio nella redazione del progetto Giovanisì.

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