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Rapex: Sicurezza dei consumatori UE

Rapex

Sicurezza dei consumatori

Si chiama Rapex, il sistema dell’Unione Europea che permette di essere informati rapidamente sulle nuove misure attivate contro i prodotti pericolosi diversi dagli alimenti. Quali sono i prodotti pericolosi e perchè

Nel 2012 sono state 2.278 le misure adottate contro tali prodotti dagli Stati membri e notificate tramite Rapex. Grazie a questo strumento l’attenzione alla sicurezza è cresciuta e le notifiche sono aumentate del 26% rispetto all’anno precedente. Tra i prodotti più pericolosi i vestiti e i giocattoli per bambini.

Il sistema d’informazione rapida tra gli Stati membri e la Commissione per i prodotti diversi da quelli alimentari, ha il compito di diffondere rapidamente informazioni sui prodotti di consumo potenzialmente pericolosi consentendone l’identificazione tempestiva e il rapido ritiro dal mercato di ogni Stato membro. Rapex permette quindi di evitare tutti quei prodotti che potrebbero presentare un rischio per i consumatori, come ad esempio gli indumenti per l’infanzia, i prodotti tessili e le apparecchiature elettriche che non soddisfano le norme di sicurezza.

E sono stati proprio gli indumenti, i prodotti tessili e gli articoli di moda (34%), seguiti dai giocattoli (19%), nel 2012 le principali categorie di prodotti che hanno richiesto interventi correttivi. Tra i rischi notificati più spesso in relazione a questi prodotti vi erano il rischio chimico, il rischio di strangolamento e il rischio di lesioni.

I rischi di lesioni e di strangolamento sono spesso riscontrati negli indumenti per l’infanzia a motivo della presenza di tiranti e cordini, ad esempio nei costumi da bagno. Tra i prodotti vietati nell’UE nel 2012 vi erano uno sbiancante per la pelle contenente idrochinone (il cui uso è vietato nei cosmetici e nei prodotti per l’igiene personale) e una bambola di plastica contenente dietilesilftalato (DEHP) a una concentrazione del 38,5% in peso che configurava un rischio chimico.
Le imprese, non solo per motivi di ordine etico, ma anche per legge, dovrebbero provvedere affinché questi rischi ormai noti vengano eliminati già prima di iniziare la produzione.

Il Commissario responsabile per la Salute e i consumatori, Tonio Borg, ha affermato: “grazie a una cooperazione rafforzata all’interno dell’UE i consumatori possono godere di maggiore sicurezza sul mercato interno. L’Europa continua a dimostrare di essere sempre più capace di tutelare tutti i cittadini europei dai prodotti pericolosi non alimentari. Il sistema RAPEX è un elemento chiave delle iniziative unionali a tutela dei consumatori. Dai risultati degli interventi della forza pubblica nel 2012 si deduce un aumento del grado di vigilanza, ma c’è sempre spazio per migliorare ulteriormente la situazione. Questo è il motivo per cui all’inizio di quest’anno la Commissione ha presentato nuove proposte legislative sulla sicurezza dei prodotti e la vigilanza del mercato”.

La Cina è ancora in testa ai Paesi d’origine dei prodotti pericolosi segnalati nel sistema d’informazione RAPEX. L’anno scorso il 58% del totale delle notifiche di prodotti che presentavano un grave rischio si riferiva proprio a prodotti provenienti da questo Paese, tra i più acquistati per via dei prezzi bassi.
Per migliorare la situazione l’ Unione Europea lavora a livello bilaterale con la Cina per lo scambio di informazioni tra le autorità e per assicurare una comunicazione adeguata. L’UE e la Cina produrranno in breve una serie di video destinati sia ai fabbricanti cinesi sia agli importatori europei, contenenti informazioni sulla sicurezza dei prodotti.

Attualmente 30 Paesi partecipano al sistema RAPEX: oltre agli Stati membri dell’UE ci sono la Norvegia, l’Islanda e il Liechtenstein.
Nel corso del 2012 ci sono state 5 categorie di prodotti più frequentemente notificati, ovvero:

  • 34% abbigliamento, prodotti tessili e articoli di moda;
  • 19% giocattoli;
  • 11% apparecchi e attrezzi elettrici;
  • 8% veicoli a motore;
  • 4% cosmetici.

Le notifiche hanno riguardato prodotti provenienti per il 58% dalla Cina (Hong Kong compresa), per il 17% dall’Unione Europea a 27 nonché dai Paesi del SEE, per il 14% da altri Paesi. Non si conosce la provenienza dei prodotti nocivi per l’11% di essi.

Alleghiamo all’articolo un dossier con domande e risposte relative al sistema Rapex e ai prodotti pericolosi, con il rapporto 2012.

Allegati

pdf Rapex2012-prodotti-pericolosi.PDF
pdf RapportoRapex2012.PDF

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