Made in Italy

Le aziende della montagna

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Le aziende della montagna

Made in Italy ad alta quota. È in montagna infatti che si trova il 33,8% delle aziende nostrane ed è da esse che parte il 19% delle esportazioni italiane, in aumento più della media nazionale. Ora occorre utilizzare i Fondi europei 2014-2020 per valorizzarle adeguatamente

Il report di Confartigianato parla chiaramente ed ha aperto la discussione della Conferenza Nazionale Montagna 2020 con il Ministro Zanonato che si sta tenendo in questi giorni a Belluno. 

 

Il presidente Giorgio Merletti propone di utilizzare i fondi europei anche per superare i gap delle infrastrutture.

“Le montagne italiane custodiscono la qualità manifatturiera Made in Italy e, se adeguatamente valorizzate, rappresentano un territorio strategico per la competitività dell’artigianato e delle PMI. È necessario utilizzare i Fondi europei 2014-2020 per interventi finalizzati a sostenere le attività produttive e a colmare i gap infrastrutturali che comprimono le potenzialità economiche dei territori montani”. Così si è espresso il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti per proporre una linea di azione condivisibile dal Governo, basandosi sui dati del Rapporto appena completato, che mostra la vocazione imprenditoriale delle nostre aree montane.

Proprio nelle zone di alta quota infatti sono attive ben 2.050.556 imprese, pari ad oltre un terzo del totale delle imprese italiane (33,8%). Le imprese che operano nei territori montani forniscono un considerevole contributo alla nostra bilancia commerciale: il 19% dei prodotti venduti all’estero, per un valore di 69,2 miliardi di euro, proviene proprio da queste. Anzi, secondo i dati del rapporto sembra proprio che più si sale d’altitudine più cresce la propensione all’export delle imprese, addirittura in misura maggiore rispetto alla media nazionale. Tra il 2009 e il 2011, infatti, le esportazioni di prodotti realizzati nelle aree montane sono aumentate del 35,6%, rispetto al + 29,9% registrato a livello nazionale.

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Ad esportare maggiormente sono soprattutto le aziende montane del Centro Italia. In vetta alla classifica per incremento delle esportazioni spiccano le zone montane della provincia di Arezzo che, tra il 2009 e il 2011, ha incrementato addirittura del 117%  le vendite oltre confine, portandole da un valore di 2,7 miliardi di euro nel 2009 a 5,6 miliardi di euro nel 2011. Seguono Frosinone, con un aumento dell’80,8%, e Cassino (+74,7%).

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Confartigianato spiega che le nostre produzioni “d’alta quota” piacciono ovunque nel mondo dal momento che il 42,7% è destinato a Paesi extra-UE, una percentuale che si discosta comunque poco dalla media nazionale (pari al 43,1%) di esportazioni fuori dai confini europei. Perché piace così il Made in Italy dei “distretti montani”? Secondo Confartigianto il merito è delle loro specializzazioni produttive che vantano eccellenze nei settori più diversi: dall’occhialeria nel Cadore (Belluno) alla lavorazione del sughero di Calangianus (Sassari), dalla produzione di metalli a Lumezzane (Brescia) alle calzature a Tolentino (Macerata). E, ancora: i prodotti tessili di Biella, i mobili di Altamura (Bari) e di Arezzo, la conceria a Solofra (Avellino), la lavorazione del porfido e della pietra di Borgo Valsugana (Trento), le attrezzature sportive a Montebelluna (Treviso), le forbici e i coltelli a Premana (Lecco), ecc. ecc.

Si tratta di un patrimonio manifatturiero, quello delle nostre montagne, di cui è protagonista l’artigianato con 467.118 imprese (pari al 22,8% del totale delle aziende italiane) localizzate in comuni montani, che danno lavoro a 996.134 addetti. 

Nella classifica delle regioni che vedono la maggiore incidenza di imprese artigiane sul totale delle imprese localizzate in comuni montani troviamo al primo posto la Lombardia, con 44.879 aziende artigiane (pari al 33,5% del totale delle imprese). Seguono il Piemonte, dove l’artigianato, con 23.308 imprese, pesa per il 32% sul totale delle imprese “montane”, la Liguria (19.177 imprese artigiane, pari al 31,2% del totale), il Veneto (18.300 imprese artigiane, pari al 30,9% del totale) e la Valle d’Aosta (4.101 imprese, pari al 30,2% del totale).

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