Studi e ricerche

Una banca dati per i prodotti agroalimentari toscani

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Born in Tuscany, ovvero “Nato in Toscana”: così si chiama il nuovo progetto presentato il 9 aprile dalla Regione Toscana. Una banca dati pubblica che offre informazioni sulla provenienza e le modalità di produzione di tutti i prodotti agroalimentari toscani

Trasparenza e informazione. Queste le due parole d’ordine del nuovo progetto. “La trasparenza” come spiega la Vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi “è lo strumento che vogliamo adottare per tutelare il consumatore e salvaguardare il nostro sistema produttivo dalla contraffazione. Gli interessi sono gli stessi e, per la prima volta, imprese e associazioni dei consumatori condividono la stessa strategia. Con gli assessori Salvadori e Nocentini abbiamo lavorato in sinergia e abbiamo rivolto la richiesta di partecipazione a tutti gli attori del sistema economico agroalimentare toscano”.

Le imprenditrici e gli imprenditoria toscani del settore ora possono dunque far conoscere la qualità dei propri prodotti anche con questo mezzo che rappresenta un sistema di comunicazione (non di certificazione). “Il produttore che decide di aderire rilascia una dichiarazione volontaria per descrivere la composizione, l’origine delle materie prime e il processo produttivo, con un’attenzione particolare agli elementi che contraddistinguono il prodotto, creando così una sorta di carta di identità” spiegano dalla Regione.
Il sito è bornintuscany.it/natointoscana.it, ma ancora non è stato attivato. Sarà ospitato nel portale di Vetrina Toscana. Tutta la procedura verrà gestita in automatico. Una volta mandata la dichiarazione, ad ogni scheda di prodotto viene assegnato un QR code che rimanda all’indirizzo internet della pagina che lo descrive: basta un’app gratuita di decodifica per leggerlo. Il QR code può essere stampato dal produttore sull’etichetta del prodotto oppure può essere inserito da ristoratori e botteghe nei propri menù, nelle etichette degli scaffali oppure in volantini ed espositori.

Il Presidente di Unioncamere Toscana, Stefano Morandi, ha dichiarato che si è partiti da Vetrina Toscana, ossia dai ristoranti e dalle botteghe impegnate a valorizzare il territorio. “La nascita di una banca dati dei prodotti toscani consentirà di creare un legame vero con agricoltori e artigiani, un punto di partenza per sviluppare sinergie a trecentosessanta gradi in cui anche la distribuzione può dare un importante contributo”.

Il Comitato regionale consumatori utenti ha spiegato che i consumatori hanno l’esigenza di avere sempre maggiori informazioni su ciò che mangiano; dal 13 dicembre 2014 è attiva la nuova normativa europea sull’etichettatura, “ma quello che ci preme è andare oltre il semplice elenco degli ingredienti e fornire informazioni più dettagliate sull’origine della materia prima e sul processo produttivo, con un sistema di informazione che vede gli stessi consumatori protagonisti”. Infatti attraverso la stessa banca dati si possono anche valutare e controllare le dichiarazioni, dare un giudizio sul prodotto e segnalare presunte irregolarità. Ad effettuare il controllo sulla veridicità delle dichiarazioni sono prima di tutto la Regione Toscana e Unioncamere, ma anche le organizzazioni che aderiscono: categorie economiche, associazioni di consumatori, ecc. Altri soggetti pubblici, come le Asl o l’Ispettorato repressione frodi, possono effettuare ulteriori controlli in caso di non conformità. Infine, è previsto anche il coinvolgimento di un Organismo di certificazione terzo, sia per validare il sistema e attestarne la verificabilità, che per collaborare alla formazione del personale deputato al controllo ed eseguire un controllo di secondo livello.

Il sistema in questa fase iniziale si rivolge ai prodotti agricoli e della filiera agroalimentare sia artigianali che industriali che hanno uno stretto legame con il territorio. Possono registrarsi tutte le imprese con sede produttiva in Toscana, in particolare quelle che annoverano i prodotti tipici classificati toscani, le indicazioni geografiche tipiche, le specialità tradizionali garantite e tutti i prodotti che rispettano i requisiti di accesso.

(D.M.)

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