Made in Italy

Internazionalizzazione, la chiave del successo

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Una tendenza consolidata nel 2015 che coinvolge anche le PMI marchigiane. Ad Ancona un workshop di CNA per accompagnare i piccoli imprenditori marchigiani verso i mercati esteri

di Catiuscia Ceccarelli, giornalista

Secondo gli esperti, le aziende che esportano e che investono in innovazione e mercati esteri tendono a crescere di più. 

Questo vale anche per le Piccole e Medie Imprese. Nonostante la forte domanda estera per i prodotti marchigiani, non tutti i piccoli imprenditori sono però certi e consapevoli delle potenzialità di internazionalizzazione della propria impresa. Diversi fattori frenano l’espansione. In primis la paura. Si tende sempre a diffidare di ciò che nuovo, che porta un cambiamento seppur positivo.
Da dove nasce questo questa paura? Dalla mancanza di informazioni, di requisiti organizzativi, economici e finanziari.
A scoraggiare un incremento di fatturato vedendo i propri prodotti all’estero, incide anche la mancanza di tempo per occuparsi della pianificazione delle attività, per procurarsi materiali e/o strumenti – come la formazione linguistica – per comunicare con potenziali clienti o partner esteri.
A qualche azienda mancano anche competenze giuridico -amministrative per consolidare rapporti commerciali.

Per affrontare tutte queste criticità e stimolare l’imprenditore a guardare verso nuovi mercati, è nato il progetto Export Box: un team di professionisti di CNA che accompagna la PMI verso l’internazionalizzazione. Nell’ambito di questo progetto, ad Ancona presso la sede di CNA Marche si è svolto il workshop “Export Tools: gli strumenti per crescere all’estero”, organizzato da CNA Tecno Quality in collaborazione con Veneto Banca.

Nel corso del pomeriggio, tecnici ed esperti hanno introdotto i nuovi tools a disposizione delle Piccole e Medie Imprese per crescere e orientarsi verso l’export.
Insieme con Lucia Tenta, Responsabile Internazionalizzazione CNA Ancona, abbiamo cercato di capire l’obiettivo dell’incontro e soprattutto quali sono i requisiti che un’azienda deve avere per guardare fuori dall’Italia.

Ha colpito molto la presenza in aula di giovani imprenditori under 35, specialmente di donne titolari d’impresa. A onor del vero, l’interesse femminile alla crescita di una piccola azienda non dovrebbe stupire in una regione come le Marche, in cui un’impresa su 4 è “in rosa”. Sono oltre 42 mila infatti le imprese marchigiane guidate da donne.
Numeri positivi che fanno bene anche al comparto economico locale.
Nonostante le difficoltà del periodo, le donne non si arrendono.

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