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La Toscana che innova

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Si è tenuto il 10 maggio, nell’auditorio di Santa Apollonia a Firenze, un incontro dedicato al confronto tra istituzioni, imprese e mondo della ricerca sulle politiche ed opportunità che la Regione Toscana metterà in campo per i prossimi anni

di Rebecca Romoli, giornalista

“La Toscana che innova: imprese, ricerca e competenze”; è stato questo il tema del workshop al quale hanno partecipato, oltre alle istituzioni, molti addetti ai lavori, nonché coloro i quali hanno presentato i progetti che si sono aggiudicati i contributi di alcuni bandi relativi a “ricerca, sviluppo e innovazione” che la Regione ha chiuso nel 2015. Stiamo parlando di 3 bandi e 138 progetti cofinanziati con 43,6 milioni di euro.

 

“Un momento di riflessione e confronto importante, per sottolineare la vicinanza dimostrata dalla Regione alle aziende mediante questi tre bandi che hanno suscitato una grande risposta a livello di partecipazione da parte del mondo imprenditoriale e della ricerca. Questo è il segnale della necessità di colmare lo spazio che separa l’Italia dal resto del mondo. Non solo le imprese, ma anche i giovani hanno voglia di mettersi in gioco per colmare questo gap e la Toscana ha dimostrato di avere gli strumenti adatti a farlo”. È con queste parole che l’assessore regionale alle attività produttive, Stefano Ciuoffo, ha aperto i lavori.

Nel suo intervento, l’assessore ha sottolineato come adesso lo sguardo della Regione sia orientato verso i bandi futuri: “ci saranno minori risorse e una sempre maggiore competitività da parte dei mercati. Dobbiamo utilizzare al meglio le risorse e gli strumenti che avremo. Tutto questo facendo sistema”.

 

Ma ciò sarà possibile solo se il collegamento tra mondo universitario, alta formazione e universo produttivo si rafforzerà e aumenterà: tale unione servirà a non disperdere competenze e fondi.

 

Il 72% delle risorse previste dal Por Creo 2014-2020 è pari a 792 milioni di euro – di cui 119 provenienti direttamente dalla casse regionali – destinate direttamente al mondo imprenditoriale. Il piano vede la Toscana prima Regione in Italia ad anticipare 80 milioni di euro per partire subito con i programmi POR Creo senza aspettare le scadenze europee.

Un punto su cui anche l’assessora regionale all’Università, Monica Barni, è concorde: “la Toscana è una regione che innova sempre ed è uno status che deve essere mantenuto”.

 

Anche l’assessora regionale alla formazione, Stefania Grieco, nel suo intervento ha sottolineato come la regione abbia inserito nelle sue priorità “l’avvicinamento ed il rafforzamento tra mondo della scuola e della formazione e mondo del lavoro”.

 

Durante l’incontro sono stati anche presentati alcuni progetti che si sono aggiudicati i contributi sopra menzionati. Per quanto riguarda il bando 1 ad esempio, che era nell’ambito della ricerca industriale e sviluppo sperimentale, è stato presentato quello di una cartiera lucchese: la Lucart. Il progetto, finanziato con 1,3 milioni di euro si propone di mettere a punto un sistema industriale, primo in Italia ed in Europa, che rivoluzionerà il trattamento della carta da macero in nuovi prodotti impiegabili in molti settori industriali tra i quali quelli del compound polimerici.

Sempre grazie allo stesso bando è stato finanziato, con 900 mila euro, il progetto dell’azienda internazionale Kedrion che raccoglie e trasforma il plasma umano per produrre farmaci salvavita dai plasmaderivati che vengono utilizzati per la cura delle malattie rare e di alcuni patologie gravi come l’emofilia o le immunodeficienze.

 

Nel bando 2 invece ad aggiudicarsi i finanziamenti è stato il progetto di un’azienda aretina che ha creato un oggetto di design digitale ibrido. Si tratta di una lampada-home device a basso consumo, capace di illuminare gli spazi con i contenuti multimediali di internet. Un’invenzione che cambierà il modo di vedere la luce e le fonti luminose, che non saranno più solo strumenti ma anche oggetti di arredo e soprattutto Home-Assistant. Un importante passo avanti anche per la domotica.

 

Non poteva mancare poi un progetto su un nuovo modo di trattare i rifiuti. È quello che è stato messo a punto dalla Waste Recycling di Pisa, azienda che ha proposto un modo per innovare il sistema di produzione dei rifiuti sia solidi che liquidi.

Ultimi, ma non meno importanti, i progetti aggiudicatisi il bando 3. Il primo  riguarda un servizio innovativo per il settore geospaziale, finanziato con 40 milioni di euro, realizzato da Geosolution di Simone Giannecchini & C. di Lucca; il secondo prevede la realizzazione di una piattaforma informatica per l’organizzazione e la gestione dei circuiti interlaboratorio. Un progetto pensato in particolare per i settori del cuoio e delle pelli.

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