Secondo le stime preliminari dell’Istat, aumentano gli occupati over 50 ostacolando così l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro
Aumenta l’occupazione tra gli over 50, ma giovani e donne restano al palo. Lo rivela l’Istat nei suoi dati preliminari, evidenziando che a luglio gli occupati over 50 sono aumentati di 402mila unità in un anno, mentre per la fascia d’età 25-34 anni si è registrato un calo di 10mila occupati. La permanenza sul posto di lavoro tra gli ultracinquantenni, legata all’aumento dell’età pensionabile, sembra ostacolare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.
Per la prima volta dopo quattro mesi cala dello 0,3 per cento la stima degli occupati (-63 mila), interrompendo la tendenza positiva registrata nei quattro mesi precedenti (+0,4 per cento a marzo, +0,5 per cento ad aprile, +0,2 per cento a maggio e giugno). Il calo interessa in misura maggiore le donne e riguarda gli indipendenti (-68mila), mentre restano sostanzialmente invariati i dipendenti. La flessione si registra nelle classi di età fino a 49 anni (-110mila occupati).
Aumenta poi, vertiginosamente, il tasso di disoccupazione tra gli under 25, che vola al 39,2 per cento in aumento di 2 punti percentuali rispetto a giugno, tornando così ai livelli d’inizio anno quando era al 39,1 per cento. Sempre a luglio il tasso di disoccupazione scende complessivamente all’11,4 per cento, in calo di 0,1 punti percentuali; i disoccupati, pari a 2,9 milioni, diminuiscono dell’1,3 per cento rispetto a giugno (-39 mila). Ma non bisogna cantar vittoria: alla riduzione contribuisce l’aumento degli inattivi, coloro cioè che non lavorano e non cercano un’occupazione, che in un mese aumentano di 53mila unità dopo il calo registrato nei quattro mesi precedenti.
Per il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, “rimangono positivi i dati riferiti alle tendenze sia di breve che di lungo periodo. Dall’insediamento del governo Renzi, gli occupati sono 585mila in più: erano 22milioni e 180mila, oggi sono 22milioni e 765mila. Per consolidare e migliorare questi risultati occorre confermare la scelta di politiche espansive che sostengano consumi e investimenti”.
Di altro avviso la Cgil, che per bocca del suo segretario generale, Susanna Camusso, evidenzia che “la disoccupazione giovanile continua a crescere in tutto il Paese. Non si può continuare una politica che delega al sistema delle imprese se farà o non farà investimenti nel piano per l’occupazione”. Il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy, invoca una legge di Stabilità “coraggiosa”, da cui “potrà venire la spinta verso quella crescita dell’economia che potrà garantire un aumento dell’occupazione”.