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Farmaceutica, tutti pazzi per il biotech

Secondo il Rapporto di Farmindustria, il 71% degli investimenti in farmaci è rivolto al settore biotech

Il biotech sta diventando il fiore all’occhiello dell’industria farmaceutica italiana. La conferma arriva dal Rapporto sulle biotecnologie del settore, realizzato da Farmindustria in collaborazione con Ernst & Young. Dai dati emerge infatti come negli ultimi 5 anni il peso degli investimenti in ricerca e produzione delle aziende del farmaco biotecnologico sul totale dell’industria farmaceutica sia cresciuto di 10 punti percentuali, passando dal 61 al 71 per cento.

In totale sono 211 le imprese italiane che producono farmaci biotecnologici, dando lavoro a 3.816 addetti, con un fatturato complessivo di 7.912 milioni di euro annui. Le aziende del settore sono molto attente all’innovazione, lo testimoniano i 623 milioni di euro che investono ogni anno in ricerca e sviluppo, una somma circa 16 volte superiore rispetto al complesso degli altri settori della nostra economia. Grazie a questi investimenti, l’Italia ha 324 progetti di farmaci biotech in corso, in crescita del 7 per cento rispetto allo scorso anno.

Di questi circa un terzo riguardano farmaci oncologici e il 60 per cento risulta essere già in fase tre, ovvero quasi messi a punto. Sul podio per numero di impianti di produzione di farmaci biotecnologici troviamo le Regioni Lombardia, Lazio e Toscana, dove ce ne sono rispettivamente 17, 12 e 7.

“Dagli anni Ottanta ad oggi – spiega Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria – l’impegno dei ricercatori biotech ha permesso di ridurre del 20 per cento il tasso di mortalità per patologie oncologiche. Nei primi anni Novanta mediamente solo il 46 per cento dei pazienti riusciva a sopravvivere 5 anni dalla diagnosi di tumore. Oggi ci riescono il 57 per cento degli uomini e il 63 per cento delle donne”. Per Scaccabarozzi, “siamo ormai nel cuore della quarta rivoluzione industriale con ricadute significative sul Paese, che è già un hub produttivo e può diventarlo della ricerca; e sui singoli territori, che hanno o sono incentivati a creare distretti tecnologici all’avanguardia. Il farmaco biotech rappresenta una punta di diamante di un’industria già fortemente hi-tech”.

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