Vale oltre un miliardo di euro il fatturato dei 16 Consorzi dei vini toscani, sempre più apprezzati all’estero. Positive anche le ricadute occupazionali: la filiera dà lavoro a 25.670 addetti. Ecco le Anteprime di Toscana
Il successo dei vini toscani di qualità non si arresta. Il fatturato dei sedici Consorzi di tutela del vino toscano Dop (Doc/Docg) ha superato quota un miliardo di euro, facendo registrare un aumento del 55% rispetto a dieci anni fa con un’alta propensione all’export.
Per la prima volta l’esportazione registra una crescita costante per tre anni di fila: nel 2016 ha raggiunto la cifra di 586 milioni, segnando un incremento del 2,05% rispetto al 2015 e del 10,4% sul 2014.
A dirlo è l’assessore all’agricoltura della Regione Toscana Marco Remaschi in occasione di “Anteprime di Toscana”, evento rivolto al mercato globale, organizzato da Regione Toscana, con la collaborazione di PromoFirenze, azienda speciale della Camera di Commercio di Firenze. Una settimana di appuntamenti direttamente sui territori di produzione, riservati a operatori e giornalisti provenienti da tutto il mondo, nei quali i consorzi racconteranno singolarmente i loro prodotti.
Dati alla mano il fatturato in dieci anni è cresciuto del ben 55%, caratterizzato da un’alta propensione alle esportazioni e le aziende che producono vini toscani Dop costituiscono di fatto un volano di crescita per l’intero territorio con ricadute positive anche in termini occupazionali. La filiera del vino toscano fornisce lavoro a oltre 25mila addetti, con un incremento del 5 per cento negli ultimi dieci anni.
Tra i Paesi che nel 2016 hanno acquistato maggiormente bottiglie di vini toscani gli Stati Uniti (139 milioni di euro di export), la Germania (62 milioni), il Canada(34 milioni), il Regno Unito (25 milioni) e la Svizzera con 21 milioni di euro. L’interesse globale per i vini toscani è evidente anche sui media internazionali: solo considerando la grande stampa, sono stati 1.115 gli articoli dedicati a queste eccellenze, la maggior parte dei quali negli Stati Uniti (31%), in Germania (25%), nel Regno Unito (25%).
Cifre, dati e trend di settore sono stati presentati a enoappassionati e buyer nella settimana delle “Anteprime di Toscana”, dall’11 al 18 febbraio, preceduta da Buy Wine, una due-giorni che permette agli operatori di fare il punto sul mercato e agli importatori internazionali di prendere contatti direttamente con i produttori toscani: 210 aziende (delle quali 63 biologiche) hanno presentato i vini di 41 denominazioni a 191 buyer provenienti da 35 Paesi.
«La Toscana festeggia i 300 anni dalla creazione delle denominazioni di origine dei propri vini» ha aggiunto Remaschi «e si tratta di un compleanno particolare poiché l’Italia è l’unico Paese al mondo a poter vantare un pedigree enologico così antico e prestigioso».
I consorzi che hanno aderito ad Anteprime di Toscana sono: Bianco di Pitigliano e Sovana, Brunello di Montalcino, Carmignano, Chianti, Chianti Classico, Colline Lucchesi, Cortona, Elba, Maremma, Montecucco, Morellino di Scansano, Nobile di Montepulciano, Orcia, Val d’Arno di Sopra, Val di Cornia, Vernaccia di San Gimignano.