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Marche: i colori delle imprese

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Sfumature di rosa e di verde, nonostante il nero della crisi. Imprese femminili, green economy, green jobs: focus sulle Marche

Donne, giovani e imprenditrici. Nelle Marche sono in crescita ma pagano lo scotto di accesso al credito e la carenza di servizi di welfare.

Un’impresa giovanile su tre è “rosa”. Quello del credito è un nervo scoperto per le imprese femminili, in particolare per quelle giovanili. Secondo i dati del Medio Credito Centrale, elaborati dal Centro Studi Cna Marche, nel 2017 sono state accolte 4.332 richieste di finanziamento di imprese femminili, con un calo del 7,2% rispetto all’anno precedente. L’importo concesso è stato di 699 milioni di euro, in calo dello 0,2% sul 2016.
“La grande difficoltà ad ottenere finanziamenti delle giovani donne che decidono di avviare una impresa” sostiene Emilia Esposito, presidente Cna Marche Impresa Donna “le porta a privilegiare attività a bassa necessità di investimenti. Quelle che provano ad avviare imprese più strutturate, per finanziarsi ricorrono alle relazioni parentali, provano ad intercettare qualche bando regionale o europeo o si rivolgono ai Confidi. Un ulteriore ostacolo all’imprenditorialità femminile riguarda la carenza di servizi di welfare come asili nido e altre attività a supporto delle donne che lavorano e che fanno impresa”.

Tra i settori più ricercati dalle giovani donne spiccano i servizi alla persona e alle famiglie (parrucchiere, lavanderie, centri benessere), l’alloggio e la ristorazione, i servizi alle imprese, il commercio e l’agricoltura. Settori ancora ostici per le donne sono l’edilizia e i trasporti.

Un’impresa ogni quattro nelle Marche è guidata da una donna. Se da un alto prevale il colore rosa, dall’altro il comparto economico marchigiano è sempre più verde, o meglio “green”.
È infatti in crescita la richiesta di competenze green da parte delle aziende. Ad affermarlo sempre Cna Marche tramite i dati del “Rapporto 2018 Green Italy” di Simbola e Unioncamere.
Sono 8.703 le imprese marchigiane che hanno effettuato eco-investimenti tra il 2014 e il 2017 e che stanno investendo nel 2018 in energie rinnovabili, risparmio energetico, prodotti e tecnologie puliti. In Italia le aziende che stanno puntando sulla “green economy” per superare il nero della crisi e affrontare il futuro sono 345 mila.
Un impatto, quello degli investimenti in green economy, che nell’ultimo anno ha prodotto nelle Marche un valore aggiunto di 4,6 miliardi di euro, in crescita di 300 milioni rispetto all’anno precedente. Un’incidenza pari al 12,5% del valore aggiunto regionale.
L’economia verde è anche un ottimo volano occupazionale. Saranno infatti più di 10 mila i contratti di “green jobs”, la cui attivazione è prevista dalle imprese marchigiane entro la fine del 2018, pari all’8,9% di tutte le nuove assunzioni. In Italia troveranno un posto di lavoro nelle imprese green 473.582 lavoratori, pari al 10,4% del totale. Le professioni maggiormente richieste sono l’installatore di reti elettriche a migliore efficienza; il programmatore agricolo della filiera corta; il meccatronico green; il manovale eserto di calcestruzzi green; l’ingegnere energetico; il promotore edile di materiali sostenibili; il meccanico industriale green.

“Le imprese green” affermano il segretario Cna Marche Otello Gregorini e il responsabile Politiche Ambientali Marco Bilei “fanno più innovazione rispetto a quelle tradizionali. Chi ha investito in prodotti e tecnologie verdi nell’ultimo triennio, ha introdotto innovazioni di processo, di prodotto, organizzative e commerciali nel 79% dei casi contro il 43% delle imprese che non hanno effettuato eco-investimenti. Tra le imprese investitrici nel green, il 26% adotta tecnologie 4.0. Una percentuale che si ferma all’11% per le imprese tradizionali. Inoltre tra le imprese che hanno investito in economia green, il 34% ha registrato nell’ultimo anno un aumento delle esportazioni. Una percentuale che scende al 27% per le altre imprese. Infine investire in green economy fa bene anche al fatturato. Nel 2017 è aumentato per il 32% delle imprese che investono green contro il 24% per quelle non investitrici”. Sono comparti green l’elettronica, gli apparecchi elettrici, la meccanica e i mezzi di trasporto.

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