Lavoro Normative

Differenze tra contratti di appalto e di somministrazione del lavoro

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Il Consiglio nazionale consulenti del lavoro ha aggiornato le linee guida che distinguono il contratto di appalto da quello di somministrazione del lavoro

Il Consiglio nazionale consulenti del lavoro con la circolare n. 6/2019 del 15 aprile 2019, ha recentemente aggiornato le linee guida cui far riferimento per distinguere i due diversi tipi di contratto che riguardano questa particolare forma di lavoro. Il documento è di utilità sia per le aziende sia per gli operatori economici, dal momento che la somministrazione del lavoro è sottoposta ad una disciplina giuridica più vincolante rispetto all’appalto.
Nella circolare il Consiglio nazionale dei Consulenti del Lavoro spiega i motivi alla base di questo documento: “Il mercato del lavoro molto spesso deve fare i conti con alcuni fenomeni di illegalità diffusa che ne minano l’etica e la correttezza deontologica e che finiscono per incidere sulla dignità dei lavoratori e sulle condizioni di vita delle loro famiglie. All’antica questione del lavoro nero e irregolare si affianca quindi quella delle esternalizzazioni e intermediazioni illecite di manodopera a basso costo”. Sono state pertanto definite regole più stringenti sui rischi operativi dell’appaltatore e sugli obblighi del datore di lavoro legato in solido all’appaltatore.
Dalla circolare si evince pure che, qualora la prestazione del lavoratore non venisse esercitata nel rispetto di un contratto collettivo ma con la volontà di eludere le norme di legge, il somministratore e l’utilizzatore vengono puniti con un’ammenda di 20 euro per ciascun lavoratore coinvolto e per ciascun giorno di somministrazione di lavoro non regolare.

Distinzione fra somministrazione di lavoro e contratto di appalto

Per comprendere la differenza fra contratto di appalto e di somministrazione di lavoro occorre tenere presente che con il contratto di somministrazione si regola un rapporto trilaterale dove il soggetto che riceve la prestazione lavorativa esercita dei diritti datoriali sui dipendenti senza assumersi le responsabilità del datore di lavoro. Il lavoratore è quindi dipendente dell’agenzia di somministrazione di lavoro. L’impresa utilizzatrice è quella che però di fatto beneficia della prestazione lavorativa, esercitando sul lavoratore gli stessi poteri direttivi e di controllo del datore di lavoro – che però sulla carta rimane l’agenzia di somministrazione.
La differenza tra contratto di appalto e somministrazione sta quindi nell’individuazione del diverso oggetto che nell’appalto sarebbe un “fare” qualcosa, mentre nella somministrazione si realizzerebbe in un “dare” qualcosa. Infatti il somministratore fornisce manodopera all’utilizzatore affinché quest’ultimo la utilizzi secondo le esigenze in rapporto alla propria struttura organizzativa.

Cenni sulle linee Guida per la certificazione dei contratti di appalto

Nella certificazione dei contratti di appalto la commissione deve verificare che l’appaltatore esegua l’opera con “l’organizzazione di mezzi necessari” e con “la gestione a proprio rischio”, a favore di un altro soggetto ottenendone il corrispettivo in denaro.
L’appaltatore deve essere dotato di una propria struttura imprenditoriale effettivamente utilizzata e con una collocazione riconoscibile nel mercato grazie a rapporti commerciali con una pluralità di committenti.

Gli elementi che distinguono il contratto di appalto

1) il contratto di appalto si distingue da quello di somministrazione di lavoro per l’organizzazione dei mezzi necessari da parte dell’appaltatore. Ciò può risultare dall’esercizio del potere organizzativo e direttivo nei confronti dei lavoratori utilizzati nell’appalto e dall’assunzione da parte dell’appaltatore del rischio d’impresa;
2) il raggiungimento di un risultato in quanto realizzazione di un’opera (costruzione di un bene, manutenzione di un macchinario, ecc.) che deve essere previsto nel contratto;
3) l’esecuzione di un servizio, previsto nel contratto, può riguardare attività continuative o periodiche (es. pulizie, mensa, ecc.);

Un appalto risulta irregolare quando:
1) manca in capo all’appaltatore la qualifica di imprenditore (organizzazione tecnica ed economica di tipo imprenditoriale) e del rischio d’impresa;
2) manca l’effettivo esercizio del potere direttivo da parte dell’appaltatore;
3) manca l’impiego di capitali, macchine e attrezzature fornite dall’appaltante;
4) la natura delle prestazioni svolte esula da quelle dell’appalto;
5) il corrispettivo è stabilito in base alle ore effettive di lavoro e non riguardo all’opera compiuta o al servizio eseguito.

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