Dalle Regioni Marche

Donne e lavoro nelle Marche, attivata la task force

Donne e lavoro nelle Marche, attivata una task force regionale a favore del lavoro femminile per superare il gap di genere evidenziato durante l’emergenza sanitaria

Donne e lavoro nelle Marche è il tavolo avviato dall’Assessora regionale alle attività produttive Manuela Bora a seguito dell’emersione del gap di genere a seguito del Covid-19. I recenti dati forniti a livello regionale dall’Osservatorio Statistico Consulenti per il lavoro hanno infatti dimostrato che, nel periodo subito dopo il lockdown, a rientrare al lavoro nelle Marche sono stati più gli uomini che le donne (79% contro il 52%). Il motivo probabilmente è da riportare all’annosa questione della difficile conciliazione tra tempi di vita e tempi di cura della famiglia. A questo proposito ricordiamo che dal 4 maggio 2020 gradualmente sono state riaperte alcune attività produttive ma non le scuole, e i nonni non erano disponibili per via del distanziamento sociale. Tra i lavoratori dipendenti e autonomi, l’indagine ha anche dimostrato che nelle Marche lo smart working è una questione al femminile.

Assessora Manuela Bora

Il tavolo su donne e lavoro nelle Marche
L’Assessora alle attività produttive della Regione Marche, Manuela Bora, ha organizzato un tavolo di lavoro su Donne e lavoro nelle Marche al quale erano presenti sindacati, Istat e altre strutture statistiche, università e Osservatori della regione nonché la Consigliera di parità regionale.
Il tavolo ha il compito di valutare gli effetti della pandemia sul lavoro femminile. Secondo quanto dichiarato dall’Assessora Bora “la situazione attuale rischia di aggravare la condizione femminile. Durante l’emergenza sanitaria le condizioni sono peggiorate: lo smart working, il lavoro di cura e la chiusura delle scuole hanno complicato una situazione già problematica. Nella regione, infatti, le diseguaglianze di genere sono ancora pesanti, sia sul fronte degli inquadramenti professionali, sia per la carriera, sia, infine, per le retribuzioni: in media, le donne percepiscono 7.111 euro lordi annui in meno rispetto agli uomini. Per questo occorrono misure concrete. Dobbiamo cercare, sempre più, di ridurre, anche in questo ambito, le distanze dall’Europa, per favorire la parità di genere”.

I risultati della prima riunione del tavolo su donne e lavoro nelle Marche
Al tavolo promosso dalla Regione Marche è stato riconosciuto come una straordinaria opportunità ma anche una sorta di “presidio di resistenza” contro i cambiamenti che il Covid ha apportato nella vita delle donne. Le parti coinvolte si sono accordate sull’importanza di indagare e approfondire alcuni aspetti emersi dal confronto: dall’impatto dello smart working sulla vita delle donne, meglio definito dal tavolo “lavoro emergenziale”, considerato che non ha alcuno dei requisiti propri dello smart-working, all’analisi di genere nell’utilizzo degli ammortizzatori sociali, alle ricadute occupazionali e rientro al lavoro delle donne, all’utilizzo dei servizi educativi e socio-sanitari per il sostegno delle situazioni familiari fragili, al ristringimento dello spazio pubblico e del tempo per se stesse, stimato quest’ultimo inferiore a 5 ore settimanali per ogni donna. Fino ad arrivare agli infortuni in ambito domestico, saliti in questo periodo di pandemia e che hanno riguardato per il 70% le donne.

Donne e lavoro nelle Marche. I commenti dell’assessora Bora sull’avvio del tavolo
Secondo l’Assessora Manuela Bora, “si dovrebbe evidenziare che tutte le informazioni e l’analisi qualitativa che scaturiranno dal Tavolo saranno recepite nella programmazione futura di questa regione ma soprattutto costituiranno un impegno imprescindibile della politica da portata avanti. Avremo modo di rivedere l’organizzazione del lavoro e le politiche pubbliche e sociali per rendere più attive e protagoniste le donne nel nostro territorio”.

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