Imprenditoria Made in Italy

CREA mission: innovare in agricoltura

Innovare in agricoltura non è una missione impossibile per il Crea, il principale Ente di ricerca italiano dedicato all’agroalimentare

Per innovare in agricoltura il CREA lancia progetti sostenibili e digitali per il futuro del settore.

Frase chiave del CREA? innovare in agricoltura
CREA, il principale Ente di ricerca italiano dedicato all’agroalimentare, guarda al futuro del settore con sistemi innovativi e sostenibili. Le sfide innovative che sta affrontando CREA Cerealicoltura e Colture Industriali vanno dagli studi per il miglioramento genetico dei cereali alla selezione di varietà resistenti ai patogeni e ai cambiamenti climatici, fino ai progetti per la salvaguardia della biodiversità e per le produzioni di colture industriali sostenibili, il tutto con un approccio scientifico multidisciplinare.

Cerealicoltura e Colture industriali
Siamo costantemente impegnati per l’innovazione e il miglioramento delle piante che sfamano il pianeta e che sono un simbolo del Made in Italy – afferma in una nota stampa Nicola Pecchioni, il direttore del CREA Cerealicoltura e Colture industriali – e guardiamo sempre al futuro, come nel progetto che mira alla fenotipizzazione digitale delle piante. Assieme allo speed breeding, mediante tecnologie che abbreviano i cicli di selezione per rispondere più velocemente ai cambiamenti climatici, la fenotipizzazione digitale o fenomica (high throughput phenotyping) è lo studio e l’applicazione di tecnologie di immagine digitale e di sofisticati algoritmi per poter sostituire l’occhio umano nella valutazione delle caratteristiche (fenotipi) possedute dalle piante migliori, più produttive, più resistenti caratterizzate da forme e dinamiche di crescita prima non rilevabili visivamente. Ciò al fine di aumentare i numeri e l’efficienza di piante valutate e quindi selezionate, riducendo, al contempo, i tempi e i costi della valutazione e selezione.

Innovare in agricoltura. Gli obiettivi del CREA
Tra gli obiettivi di Crea, il miglioramento genetico, per rispondere alla sfida della sostenibilità “Produrre di più con meno”. Impiegare soprattutto biotecnologie evolute che producono mutazioni mirate nel patrimonio genetico esistente nella pianta, per la messa a punto di varietà di migliore qualità, più produttive e più resistenti ai cambiamenti climatici e ai patogeni. Ma anche lo studio, la conservazione e valorizzazione della Biodiversità, per creare banche dei semi per nuove conoscenze e lievito di innovazione genetica, attraverso metodi molecolari e bioinformatici, per sfruttare appieno le risorse offerte dalla biodiversità. Uno degli obiettivi dell’Ente è puntare su un’economia circolare e chimica verde, al centro dei progetti COMETA e UNIHEMP, per estrarre da cardo, brassiche e canapa, biomolecole ad elevato valore aggiunto per filiere green e il progetto SUSINCER, finalizzato ad ottenere biofungici per mais e grano dagli scarti di lavorazione di patata e rucola.

Innovare in agricoltura come risposta ai cambiamenti climatici
L’Innovazione dei sistemi colturali in risposta ai cambiamenti climatici sarà fondamentale per una diversificazione colturale e una intensificazione agroecologica dei sistemi cerealicoli e industriali, sono oggetto dei progetti CLIMAQUALITEC, DIVERFARMING. GREENRESILIENT e RISOBIOSYSTEMS.  Inoltre, Sviluppare filiere nazionali sostenibili e ad alto valore aggiunto di legumi a elevato tenore proteico come CREALUP e PROLEGU, di cereali e pseudocereali gluten free e di canapa agroindustriale e ad uso terapeutico, quali PROCANAMED e MAIDET.
“Il nostro centro di ricerca” prosegue Pecchioni “è promotore e capofila per il CREA nel Network Nazionale di fenotipizzazione Phenitaly, nodo italiano della più grande Infrastruttura di Ricerca Europea EMPHASIS per la fenomica vegetale”.

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