La presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro scrive al Ministro Gualtieri per chiedere la non applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale per il 2020
C’è un potente appiglio legale per non applicare gli indici sintetici di affidabilità fiscale per il 2020 e Marina Calderone, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, chiede di usarlo al Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri.
Indici sintetici di affidabilità fiscale, la normativa
Innanzitutto specifichiamo che gli ISA (indici sintetici di affidabilità fiscale) sono i nuovi indicatori statistici introdotti dall’Agenzia delle entrate in sostituzione dei famigerati studi di settore. Hanno l’obiettivo di certificare il livello di affidabilità dal punto di vista fiscale di imprenditori, lavoratori autonomi, professionisti e artisti. Come si legge sul sito dell’Agenzia delle entrate, “sono indicatori che, misurando attraverso un metodo statistico-economico dati e informazioni relativi a più periodi d’imposta, forniscono una sintesi di valori tramite la quale sarà possibile verificare la normalità e la coerenza della gestione professionale o aziendale dei contribuenti”. Ma cosa potrebbe accadere se si prendessero in considerazione tal quali in un periodo come quello che stiamo vivendo? Di sicuro i lavoratori subirebbero un danno, risultando improvvisamente “non congrui”.
Eppure la normativa è chiara: con le modifiche introdotte dall’art. 148 del D.L. n. 34/2020, il comma 6 dell’articolo 9-bis del D.L. n. 50/2017 ha previsto che gli ISA non si applicano ai periodi d’imposta nei quali il contribuente ha iniziato o cessato l’attività oppure non si trova in condizioni di normale svolgimento della stessa. Inoltre, il comma 7 ha stabilito che con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze possono essere previste ulteriori ipotesi di esclusione dell’applicabilità degli indici per determinate tipologie di contribuenti.
Ma qualcosa non va
I Consulenti del lavoro denunciano però il fatto che, nonostante ciò, al momento non sembra esserci nessuna disposizione di non applicazione degli ISA per l’anno 2020, “ma solamente l’intenzione di definire, attraverso la società SOSE S.p.a., specifiche metodologie basate su analisi ed elaborazioni utilizzando direttamente le banche dati già disponibili per l’Amministrazione finanziaria, l’Inps, l’INL e Istat, nonché i dati e gli elementi acquisibili presso istituti ed enti specializzati nella ricerca e nell’analisi economica”.
La lettera della presidente Calderone
Nella lettera inviata il 17 novembre al Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri e, per conoscenza, al Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, la presidente dell’Ordine dei Consulenti del lavoro sottolinea che, dal momento che l’art. 148 del D.L. n. 34 del 9 maggio 2020 convertito con modificazioni dalla L. 17 luglio 2020, n. 77 ha introdotto alcune modifiche al procedimento di elaborazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale-ISA per i periodi di imposta in corso al 31 dicembre 2020 e 2021 al fine di tenere conto degli effetti di natura straordinaria della crisi economica e dei mercati conseguente all’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Covid-19, si può evitare l’introduzione di nuovi oneri dichiarativi per il contribuente anche attraverso l’individuazione di nuove specifiche cause di esclusione dall’applicazione degli stessi ISA.
Per leggere la lettera della presidente Calderone: http://www.consulentidellavoro.it/home/storico-articoli/13421-calderone-nessuna-applicazione-degli-isa-per-il-2020
Gli Indici sintetici di affidabilità fiscale
Gli ISA sono stati introdotti con il DL n. 50/2017 e, a partire dal periodo d’imposta 2018, sostituiscono gli studi di settore e i parametri finora utilizzati. Consentono agli operatori economici di valutare autonomamente la propria posizione. Il grado di affidabilità si valuta in base a una scala che va da 1 a 10. Per i lavoratori autonomi e le imprese che risultano “affidabili” sono previsti alcuni benefici premiali, come ad esempio l’esclusione da alcuni tipi di controllo oppure l’esonero dal visto di conformità per la compensazione dei crediti d’imposta. Ma può verificarsi il contrario, nel senso che possono esserci delle anomalie che invece fanno scattare controlli fiscali con tutti disagi che comportano per i lavoratori autonomi e gli imprenditori considerando le spese, il tempo e l’impegno che occorrono per giustificarsi con l’Agenzia delle Entrate. Una delle anomalie che possono far scattare i controlli è l’incidenza di componenti negative sulle spese.