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Famiglie monogenitoriali mamma e bambino

Una rete di 14 organizzazioni per supportare le famiglie monogenitoriali in difficoltà. Un progetto triennale che ha aiutato 400 nuclei mamma e bambino nel Lazio

Il progetto CrescereInsieme si è focalizzato negli ultimi 3 anni sui nuclei mamma-bambino in condizioni di estrema vulnerabilità e in occasione della tavola rotonda conclusiva “Verso nuovi traguardi per mamme e bambini” svoltasi online il 22 giugno 2021 ha presentato una serie di richieste al Governo italiano, alle Regioni e agli enti locali per il contrasto della povertà educativa minorile e per un supporto verso l’autonomia economica di queste famiglie monogenitoriali.

Un contesto drammatico
L’Istat stima che, nel biennio 2015-2016, i nuclei familiari monogenitore in cui è presente almeno un figlio minore siano pari a 1 milione 34 mila, il 15,8% del totale dei nuclei con figli minori. Si tratta di un fenomeno in persistente crescita se si considera che nel 1983 erano 468 mila (il 5,5% del totale). Nel 2015-2016 si stima che le madri sole siano 893 mila e rappresentino l’86,4% dei nuclei monogenitore (402 mila nel 1983). In totale nel 2015-2016 erano 1 milione e 215 mila i bambini fino a 17 anni che vivevano solo con la madre, pari al 12,1% dei minori. E ora? Ora le cose sono peggiorate: le famiglie monogenitoriali con minori in povertà assoluta sono passate – nell’ultimo anno – da 74.000 a 99.000, con una crescita del 3,5%. Un dato allarmante che conferma il trend drammatico di costante ascesa ormai da ben 25 anni: gli ultimi dati Istat parlano infatti di una percentuale di minori poveri assoluti passata dal 5% nel 1995 al 12% nel 2015.
In questo contesto si è inserito il progetto #Crescereinsieme che si è focalizzato negli ultimi 3 anni sui nuclei mamma-bambino in condizioni di estrema vulnerabilità.

Il progetto CrescereInsieme
38 mesi di lavori, una Rete di 14 organizzazioni coinvolte a Roma e nel Lazio, 80 operatori, 150 percorsi di accompagnamento all’autonomia attivati e conclusi, 94 nuclei aiutati nel proprio domicilio, 35 incontri di sensibilizzazione del volontariato, 12 laboratori formativi, per un totale di 400 nuclei mamma bambino aiutati e circa 600.000 persone raggiunte. Questi sono i principali dati numerici del progetto selezionato da Con i Bambini (www.conibambini.org, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud) nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile che ha avuto come obiettivo quello di guidare questi nuclei verso il raggiungimento dell’autonomia, sia economica, sia genitoriale, sia relazionale e ha contribuito a ridurre la povertà educativa dei bambini. Un’esperienza che ha fatto emergere un nuovo modello di intervento e un decalogo di richieste per le istituzioni.

Il decalogo delle richieste a supporto delle famiglie monogenitoriali
La Rete delle 14 organizzazioni chiede al Governo nazionale:

  1. di realizzare una ricerca-azione che possa offrire un quadro aggiornato sulla condizione dei nuclei mamma-bambino più fragili e sui servizi e interventi dedicati a queste famiglie monogenitoriali;
  2. di elaborare Linee di indirizzo che favoriscano lo sviluppo su tutto il territorio italiano di un sistema integrato di servizi e interventi appropriati, dedicati alle famiglie monogenitoriali, a garanzia dei diritti fondamentali;
  3. di organizzare un programma di formazione e scambi tra operatori pubblici e privati che si occupano di questa tipologia di servizi, anche al fine di favorire la creazione di una comunità di pratiche a dimensione nazionale.

E alle Regioni e agli enti locali:

  1. di rivedere la normativa del settore, in modo da riconoscere esplicitamente la peculiarità dei nuclei mamma-bambino in condizioni di particolare vulnerabilità, dando pieno risalto alla relazione madre bambino all’ interno dei molteplici percorsi che possano avere determinato la condizione di fragilità (migrazione, violenza, carenza risorse, tratta, etc.) ;
  2. di programmare un sistema di interventi integrati in cui non ci si muova solo in emergenza, ma che lavori su molteplici livelli e preveda, tra l’altro, misure di presa in carico precoce e una progettazione personalizzata e appropriata che integri le diverse dimensioni e aspettative della donna, la condizione del bambino, le relazioni genitoriali, le eventuali prescrizioni dell’autorità giudiziaria, le modalità per il monitoraggio e la valutazione dei risultati;
  3. di favorire l’organizzazione di percorsi per l’autonomia delle madri, attraverso l’affiancamento alla ricerca attiva di un’occupazione coerente con le responsabilità di cura, idonee soluzioni abitative, servizi di “sostegno leggero” e reti solidali, che possano agire in funzione preventiva o integrativa dell’accoglienza residenziale;
  4. di adottare sistemi di autorizzazione e accreditamento delle strutture che accolgono nuclei vulnerabili mamma-bambino che tengano conto della peculiarità di questi servizi, prevedendo sostegni finanziari congrui con i costi delle prestazioni offerte all’intero nucleo;
  5. di organizzare momenti di consultazione permanente con le organizzazioni che si occupano dei nuclei vulnerabili mamma-bambino;
  6. di promuovere attività di ricerca sociale finalizzate al miglioramento della conoscenza sui bisogni psico-sociali dei nuclei mamma-bambino e alla valutazione della qualità dei servizi e degli esiti degli interventi;
  7. di promuovere specifici percorsi di aggiornamento e formazione per la crescita di una comunità di pratiche motivata e competente, a livello regionale.
Martino A. Rebonato

Le organizzazioni componenti la Rete
Il progetto CrescereInsieme è promosso dalle seguenti 14 organizzazioni: la cooperativa sociale Kairos, l’associazione OASI, Il Melograno Centro Informazione Maternità e Nascita, MyTandem Snc di Chiù Sara e Melandri Sabina, il Centro Italiano di Solidarietà don Mario Picchi, la cooperativa sociale Zoe, l’associazione Tu.Mi.S.A.F. Tutela Minori e Sostegno Adulti Fragili, il Consorzio Universitario Humanitas, l’Istituto Comprensivo Statale Via dei Sesami, l’associazione Ecococcole, l’Università LUMSA, l’associazione Romana Pro Juventute Tetto, l’associazione Rimettere le Ali, la cooperativa sociale La Nuova Arca.

Il Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile
Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, Fondo nato da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo allo scopo di sostenere interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini.

Verso nuovi traguardi per mamme e bambini
Questo il titolo della tavola rotonda realizzata al termine del progetto (visibile a questo link: https://www.facebook.com/Crescereinsieme.Progetto/videos/790540471654142/) alla quale hanno partecipato: Adriana Ciampa, dirigente Area Minori del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; Alessandra Troncarelli, assessora alle Politiche Sociali della Regione Lazio; Martino Attilio Rebonato, della cooperativa sociale Kairos, capofila del progetto; Gennaro Iasevoli, ProRettore Lumsa, responsabile del monitoraggio e della valutazione d’impatto; Salvatore Carbone della rete Mam&Co.

Un input dal Consiglio Europeo
“Nonostante i dati drammatici sulla povertà” ha detto nel suo intervento Adriana Ciampa, “questo è il momento propizio per agire. Lo scorso 14 giugno è stata infatti adottata dal Consiglio Europeo la Child Guarantee che destina il 5% di tutte le risorse del Fondo Sociale Europeo ad interventi a favore dell’infanzia, per prevenire e combattere l’esclusione sociale dei minori bisognosi e per garantire pari diritti e opportunità. Abbiamo dunque 9 mesi di tempo per individuare e programmare azioni e interventi che dureranno fino al 2030, per i bambini in stato di bisogno”.

Assessora Troncarelli

Il coinvolgimento della Regione Lazio pro famiglie monogenitoriali
Anche l’assessora Alessandra Troncarelli ha sottolineato la necessità di programmazione annunciando “uno stanziamento di 2 milioni di euro reperiti durante la fase del bilancio e finalizzati all’omogeneità della presa in carico per i nuclei mamma-bambino su tutto il territorio regionale nonché un Tavolo di concertazione che mira a strutturare, programmare e monitorare gli interventi. La Regione Lazio ha accompagnato e sostenuto attivamente il processo aggregativo da cui è scaturito il progetto, anche attraverso il finanziamento nel 2015 del progetto ‘Famiglie e servizi in rete’ che ha favorito la nascita e il consolidamento di Mam&Co, la Rete dei servizi e delle strutture per i nuclei vulnerabili mamma-bambino del Lazio. Oggi tale realtà riunisce 21 organizzazioni, costituendo il principale organismo di rappresentanza di questo settore, ed ha collaborato alla stesura dello Schema del Piano Sociale Regionale”.

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