Lavoro Normative

Lettera aperta dei consulenti del lavoro al MEF

Lettera aperta della Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine, Marina Calderone, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco

Vista la mancata risposta alla richiesta di proroga dei termini per l’invio del modello 770, la presidente dei Consulenti del lavoro invia una lettera aperta al Ministro Franco, spiegando: “Serve rispetto per il ruolo essenziale dei Consulenti del Lavoro”, una categoria che conta 26mila professionisti impegnati nella gestione di 1,8 milioni di aziende e con delega per 8 milioni di rapporti di lavoro e che, anche in occasione della scadenza prevista per la presentazione del modello 770 entro il 2 novembre, hanno mantenuto aperti ad oltranza gli studi per ottemperare al proprio compito nei tempi stabiliti, impegnati in tortuose ricostruzioni degli effetti dei provvedimenti governativi assunti nel 2020 da riportare nelle dichiarazioni.

La richiesta dei consulenti del lavoro
“Abbiamo un profondo rispetto delle regole e dei ruoli istituzionali; quindi non abbiamo in generale alcun problema a rispettare le scadenze” si legge nella lettera aperta inviata al Mef, “ma chiediamo altrettanto rispetto per una professione dagli alti contenuti sociali”. Si tratta di essere messi nelle condizioni di poter lavorare al meglio per contribuire alla crescita del Paese: «La concentrazione di adempimenti, la complessità degli stessi, la reiterazione di provvedimenti emergenziali, hanno inciso profondamente sulla tenuta psicologica, organizzativa e operativa dei nostri studi, peraltro non adeguatamente sostenuti da sussidi e bonus riconosciuti ad altre categorie di lavoratori». Per questo motivo è stata rinnovata la richiesta di «avviare immediatamente i lavori di un tavolo per la riscrittura del calendario fiscale per gli anni a venire». Un tavolo che serva anche al monitoraggio dell’evoluzione delle varie procedure, con l’obiettivo di evitare si ripetano situazioni come quella dell’elaborazione del modello 770.

Il testo della lettera aperta inviata il 2 novembre 2021 al Ministro Franco

Illustre Signor Ministro,

nel corso dell’ultimo mese i Consulenti del Lavoro, per il mio tramite, Le hanno fatto pervenire richiesta di slittamento dell’odierna scadenza, relativa alla presentazione del modello 770/2021.

Purtroppo, devo rilevare che quella richiesta – peraltro sostenuta da un iter di valutazione che ha prodotto effetti positivi – è caduta nel vuoto. Il Suo Ministero ha infatti ritenuto di non concedere, alla principale categoria interessata da questo adempimento, la possibilità di prorogare di 30 giorni il termine di presentazione delle dichiarazioni.

Mi corre l’obbligo di ricordarLe chi sono i Consulenti del Lavoro: 26 mila professionisti che oggi gestiscono 1.800.000 aziende e hanno in delega 8 milioni di rapporti di lavoro.

I numeri, che possono sembrare utili ai soli fini statistici, raccontano invece la storia e l’impegno di una Categoria che è il punto di riferimento del mondo del lavoro italiano.

Nella gestione dei rapporti di lavoro non c’è nessun altro operatore che possa dimostrare di avere l’esperienza e la visione delle problematiche connesse agli adempimenti lavoristici maturata dai Consulenti del Lavoro.

Questa premessa è necessaria per confermarLe che oggi i più importanti stakeholder del Ministero dell’economia e delle Finanze e dell’Agenzia delle Entrate nella fornitura dei dati relativi alle dichiarazioni dei sostituti d’imposta sono al lavoro per concludere l’invio delle trasmissioni telematiche.

La mancata concessione della proroga ci ha costretti ancora una volta a mettere sotto stress i nostri collaboratori e i nostri iscritti, avendo dovuto mantenere aperti a oltranza i nostri studi professionali nell’arco dell’ultimo week end, quello caratterizzato a Roma dall’incontro dei grandi del pianeta per il G20.

Comprendo che le tematiche del G20 abbiano distolto l’attenzione rispetto a quella che può sembrare solo una scadenza per una dichiarazione compilativa, ma che tale non è.

Non lo è perché gli effetti della pandemia si sono prodotti anche sul documento di cui parliamo, rendendolo molto più complicato. Siamo stati infatti obbligati a tortuose ricostruzioni di quelli che sono stati gli effetti dei provvedimenti governativi assunti nel 2020, a causa delle molteplici sospensioni e posticipazioni dei versamenti delle imposte e delle ritenute alla fonte sui redditi da lavoro dipendente e loro assimilati.

Voglio chiarire peraltro, che nel momento in cui si inoltra una richiesta di proroga, la stessa viene prima attentamente valutata e ponderata. Non siamo soliti formulare istanze con mero scopo dilatorio. Abbiamo un profondo rispetto delle regole e dei ruoli istituzionali; quindi non abbiamo in generale alcun problema a rispettare le scadenze.

Ma chiediamo altrettanto rispetto per una professione dagli alti contenuti sociali, non a caso considerata “essenziale” dai vari Dpcm che hanno regolamentato i periodi di lockdown, con conseguente ininterrotta prosecuzione dell’attività necessaria a fornire gli indispensabili servizi professionali a imprese e lavoratori.

I nostri studi sono rimasti sempre aperti, allora e oggi, nonostante tutto.

Abbiamo fatto la nostra parte, servendo il Paese con orgoglio, responsabilità e abnegazione. Senza guardare agli orari di lavoro, nonostante tanti nostri collaboratori nel corso degli ultimi 18 mesi siano risultati positivi; facendo il nostro dovere, nonostante tanti di noi si siano ammalati e alcuni, a causa del Covid, oggi non siano più tra noi.

Le persone, gli imprenditori, i cittadini per questo hanno nei Consulenti del Lavoro un punto di riferimento importante.

L’anno 2020 e questi mesi del 2021 ci hanno visti infatti impegnati nel mettere in sicurezza milioni di lavoratori che hanno percepito, grazie all’attività dei Consulenti del Lavoro, i sussidi e le indennità emergenziali di cassa integrazione.

L’INPS ha dichiarato che oltre 8 miliardi di ore di cassa integrazione sono state pagate tra il 2020 e il 2021. Di queste, l’85% è arrivato sul conto corrente bancario dei lavoratori per effetto dell’impegno dei Consulenti del Lavoro.

I Consulenti del Lavoro, però, devono essere messi nelle condizioni di poter lavorare al meglio per contribuire alla crescita del Paese.

La concentrazione di adempimenti, la complessità degli stessi, la reiterazione di provvedimenti emergenziali, hanno inciso profondamente sulla tenuta psicologica, organizzativa e operativa dei nostri studi, peraltro non adeguatamente sostenuti da sussidi e bonus riconosciuti ad altre categorie di lavoratori.

Tenuto conto che questa mia Le giungerà a scadenza ormai superata – ma sicuramente onorata da tutti i Consulenti del Lavoro, nonostante le tante difficoltà qui rappresentate – Le chiedo di avviare immediatamente i lavori di un tavolo per la riscrittura del calendario fiscale per gli anni a venire.

Un tavolo che sia permanente e serva anche per il monitoraggio dell’evoluzione delle varie procedure, onde evitare il ripetersi delle situazioni per cui oggi Le scrivo. Richiesta già più e più volte formulata da tutte le professioni dell’area economico-contabile al Suo Ministero e all’Agenzia delle Entrate, anche nel rispetto delle previsioni dello Statuto del Contribuente.

Nel salutarLa, Le esprimo tutto il mio rammarico per la vicenda, certa che terrà in considerazione quanto oggi ho dovuto rappresentarLe con grande dispiacere.

IL PRESIDENTE
F.to (Dott.ssa Marina E. Calderone)

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