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In ripresa il settore agroalimentare nel 2023

Secondo i dati del CREA Politiche e Bioeconomia, il settore agroalimentare è in leggera ripresa. I dati del bollettino CREAgritend

Il fatturato del settore agroalimentare cresce nel complesso anche se quello delle bevande rallenta. L’analisi del primo trimestre del 2023 pubblicata da CREAgritrend, il bollettino trimestrale messo a punto dal CREA, con il suo Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia.

Un primo trimestre tra luci e ombre
La performance economica nel primo trimestre 2023 vede un PIL in leggero aumento (+ 0,6%) rispetto al trimestre precedente e un aumento su base annuale (dunque rispetto al primo trimestre 2022) più sostenuto (+ 1,9%). Al suo interno, il settore agroalimentare spicca per l’aumento su base annuale del fatturato del settore agroalimentare: + 25%. Non è tutt’oro però quel che luce, dal momento che a trascinare in alto la performance è l’aumento dei consumi dei consumi nazionali (+0,7%) che però non corrisponde a un aumento correlato degli incassi, dal momento che in realtà il valore aggiunto è in calo, seppur leggero: il saldo tra la produzione e i consumi intermedi, in cui la produzione è valutata ai prezzi di base, cioè al netto delle imposte sui prodotti e al lordo dei contributi ai prodotti, è del -0,6% per quanto riguarda l’agricoltura e del -0,5% per quanto riguarda l’industria. Per quanto riguarda la produzione, l’indice è stabile mentre è in calo – e in non di poco – quello della produzione di bevande (-5,8%). Le aziende dell’agroalimentare però stanno aumentando gli investimenti: + 0,8% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente.

Settore agroalimentare. L’export
Le esportazioni agroalimentari nel primo trimestre 2023 superano i 15,6 miliardi di euro (+13,2% rispetto allo stesso trimestre del 2022), confermando l’ottimo andamento rilevato nei trimestri precedenti, verso tutti i principali mercati esteri (Polonia + 27,4% e Francia e Spagna gli incrementi si attestano intorno ai 20 punti percentuali, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). In flessione le importazioni, che raggiungono i 16 miliardi (+12% su base annuale, ovvero rispetto al primo trimestre 2022) e riguardano tutti i principali fornitori dell’Italia. I prodotti maggiormente esportati sono stati gli ortaggi trasformati, legumi e ortaggi freschi, i lattiero-caseari e i derivati dei cereali. Sul fronte delle importazioni si segnalano i derivati dei cereali, carni fresche e congelate, i prodotti lattiero caseari e i cereali.

 

Biotecnologie in agricoltura
È stata eseguita un’indagine nel gennaio 2023 dall’agenzia di ricerca Appinio per misurare il livello di consapevolezza dei metodi di miglioramento genetico e la volontà dei consumatori italiani di acquistare prodotti geneticamente modificati. 564 gli intervistati, maschi (48,8%) e femmine (51,2%), tra i 18 e i 65 anni, situati in tutta Italia, con un livello medio di reddito che comprende la fascia 15-30 mila euro annui (quasi metà del campione), mentre, per quanto riguarda l’istruzione, prevale una popolazione con diploma di scuola secondaria (54%). Ne è emerso che oltre la metà (57%) degli intervistati dichiara di conoscere la differenza fra OGM (organismi geneticamente modificati) e TEA (tecniche di evoluzione assistita), ma solo il 15% afferma di conoscere queste ultime. Poiché i canali utilizzati per l’informazione non sono quelli scientifici ma i social media, che generano confusione e disinformazione, prevale un sostanziale scetticismo rispetto alle questioni ambientali e alla provenienza dei prodotti.

Qui i bollettini trimestrali AGRITrend https://www.crea.gov.it/web/politiche-e-bioeconomia/-/creaagritrend

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