Un’associazione di categoria che unisce le diverse anime del mondo del giornalismo: è Giornalisti 2.0, “battezzata” il 25 maggio a Frascati (RM)
Un ambiente di prestigio e rappresentativo, una madrina istituzionale, un contesto culturale e soprattutto tanti giornalisti per festeggiare la nascita di Giornalisti 2.0, l’associazione trasversale e super partes al di fuori dei “palazzi del potere” giornalistico.
Giornalisti 2.0 si diventa
L’evento che ha sancito la nascita dell’associazione, nata dal Gruppo informale Giornalisti 2.0, si è tenuto il 25 maggio 2024 a Frascati (uno dei più noti Castelli Romani) presso l’Auditorium delle Scuderie Aldobrandini, probabilmente risalenti al 1560 e acquisite nel 2000 dal Comune di Frascati che le ha fatte restaurare dall’architetto Fuksas. E proprio la Sindaca di Frascati, Francesca Sbardella, ha aperto l’evento di presentazione della neonata associazione.
Sindaca dal 2021, ha narrato le difficoltà del suo percorso, partito con grandi difficoltà dovute al dichiarato dissesto finanziario in cui ha versato il Comune di Frascati. “Però ora, a metà mandato, possiamo dire di aver rimesso la nostra città sui giusti binari: abbiamo una città pulita, decorosa, che offre molti servizi e stiamo cercando di brandizzarla come città della scienza; è la città delle ville, è la città del vino… però possiamo fare le cose più belle del mondo, ma se non le comunichiamo… far conoscere questo territorio è fondamentale e per questo abbiamo bisogno di voi giornalisti” ha concluso la Sindaca nel suo intervento.
I soci fondatori di Giornalisti 2.0
Dopo il “battesimo ufficiale” da parte della rappresentante istituzionale più in alta in grado nella città di Frascati, che come da cerimoniale ha aperto i lavori, il giornalista Massimo Di Russo, in veste di conduttore dell’evento, ha presentato i fondatori dell’associazione Giornalisti 2.0 a partire dal presidente, Maurizio Pizzuto. Giornalista professionista fondatore e direttore dell’agenzia di stampa nazionale Prima Pagina News nonché coordinatore della sezione stampa dell’Agenzia Dogane e Monopoli, ha anche il titolo onorifico di cavaliere della Repubblica.
Gli altri fondatori presenti (la giornalista del TG2 Rai Caroli Carulli non è potuta intervenire) erano i giornalisti: Tommaso Polidoro, consigliere collaboratore della FNSI, già docente universitario, con all’attivo centinaia di corsi di aggiornamento professionale diretti ai giornalisti (dalla nascita dell’obbligo dell’acquisizione dei crediti di formazione permanente continua); il vice presidente collaboratori di Stampa Romana (il sindacato dei giornalisti del Lazio), regista e sceneggiatore Rodolfo Martinelli; il sociologo, docente universitario, membro del Consiglio regionale dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio nonché vice presidente collaboratori di Stampa Romana Maurizio Lozzi che ha moderato la tavola rotonda “L’associazione Giornalisti 2.0 incontra gli iscritti”.
La tavola rotonda
Maurizio Lozzi ha subito sottolineato che l’associazione Giornalisti 2.0 è nata a seguito del confronto con le diverse anime, professionalità, identità dei giornalisti italiani. Identità che non potevano restare isolate come sono sempre state “Oggi bisogna dialogare, non possiamo restare isole” ha detto Lozzi specificando che quel 2 è stato scelto proprio per rappresentare le due più grandi entità del giornalismo italiano, che da sempre ha inteso separare i giornalisti professionisti dai giornalisti pubblicisti quando ormai da anni fanno lo stesso lavoro: sono semplicemente giornalisti. Non solo: oggi c’è anche un’altra figura che può essere inserita nella categoria: quella dei comunicatori.
Maurizio Pizzuto, come presidente della neonata associazione, ha illustrato gli obiettivi di Giornalisti 2.0 a partire dalle iniziative che si vogliono portare a compimento, come quelli relativi alla formazione e all’aggiornamento professionale “la nostra associazione presto diventerà ente terzo di formazione”. Pizzuto ha sottolineato come gli associati siano “giornalisti contemporanei e non di altri tempi. Per questo sosterremo l’introduzione delle nuove tecnologie nel nostro lavoro e non demonizzeremo l’Intelligenza Artificiale, che va governata”.
Il dibattito spontaneo sull’Intelligenza Artificiale
Dopo le parole di Maurizio Pizzuto si è aperto un dibattito sull’uso dell’IA nelle redazioni. Martinelli ha dichiarato che dell’intelligenza artificiale non si potrà più fare a meno “e domani il giornalista sarà il controllore di quanto ha scritto l’IA, perché ancora sbaglia nomi, date, luoghi”. Tommaso Polidoro ha aggiunto che “l’IA non deve però prendere il posto della creatività del giornalista. Si apre tutto un mondo nuovo e bisogna specializzarsi. Facendo attenzione all’eventuale copia incolla e alla tutela del diritto d’autore”. Polidoro ha d’altronde sottolineato che l’Intelligenza artificiale può anche avere una ripercussione positiva sulle finanze dei giornalisti, dal momento che già si stanno facendo accordi affinché eventuali frasi copiate dall’IA vengano riconosciute e attribuite all’autore il quale avrà diritto a un giusto compenso. Inoltre, come ha fatto notare Maurizio Pizzuto, l’ultima edizione di Chat Gpt è molto evoluta e si è preso in considerazione il lavoro giornalistico, dal momento che l’IA specifica da quali fonti ha preso le informazioni. Dopo alcuni interventi dei giornalisti presenti, le parole di Martinelli su questo tema sono lapidarie: “la tigre va cavalcata. Altrimenti ne vieni mangiato”.
Le finalità dell’associazione
I fondatori dell’associazione Giornalisti 2.0 ne hanno spiegato le finalità. Lozzi in particolare ha detto: “fondiamo un’associazione di categoria affinché divenga un elemento distintivo, al di fuori dei Palazzi del giornalismo; una catena di reciproca solidarietà, che spesso nei palazzi della stampa non è considerata perché chi ha bisogno trova un muro di gomma. Qui a Frascati oggi abbiamo messo un piccolo sassolino per lastricare una lunga strada. Ma, come dicono i buddisti, con un piccolo passo per volta si copre un lungo percorso”.
L’associazione verrà presto divisa in dipartimenti tematici, piccoli gruppi di lavoro coordinati dai giornalisti a seconda degli argomenti, ad esempio Polidoro coordinerà quello della formazione. Inoltre, come ha aggiunto Martinelli, “gli argomenti che svilupperemo qui potremo portarli anche all’interno del sindacato”.
Le elezioni Inpgi, dal 27 al 31 maggio
Presenti all’evento anche 4 candidati alle prossime elezioni dell’Inpgi, l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani, oggi interamente dedicato ai giornalisti autonomi. Erano presenti, oltre a Maurizio Pizzuto, la direttrice della nostra testata giornalistica Donna in Affari, Daniela Molina, il giornalista Massimo Marciano che da decenni tiene gratuitamente lo sportello informativo sull’Inpgi presso Stampa Romana, e la giornalista del Messaggero di Frosinone e fiduciaria di Stampa Romana Marina Testa. I quattro candidati della lista informale scaturita dall’accordo tra i Giornalisti 2.0 e i colleghi di Controcorrente, sono stati presentati durante l’evento e per tutti ha preso la parola Massimo Marciano il quale ha spiegato che la portata della giornata di oggi la percepiremo tra qualche tempo, quando capiremo che tutto è partito da qui. “È un momento molto importante per i giornalisti italiani. Oggi assistiamo a un passaggio epocale: i 20.000 iscritti all’Inpgi contrattualizzati stavano diminuendo sempre più mentre, al contrario, crescevano gli iscritti all’Inpgi 2, i giornalisti autonomi (attualmente oltre 47.000 ma ci si sta avvicinando ai 50.000). Con loro andremo a costituire una nuova classe dirigente, composta da molti di quelli che non hanno mai avuto la garanzia di un contratto di lavoro”.
Giornalisti 2.0 si incontrano
Dopo una standing ovation in memoria del giornalista Franco Di Mare, scomparso pochi giorni fa, l’incontro – accompagnato dalle note suonate al pianoforte dal giovane musicista Emanuele Viscogliosi, è proseguito con la visita guidata del museo Tuscolano e dei tesori archeologici in esso racchiusi, alcuni dei quali ritrovati con regolari scavi ma altri consegnati dalle forze dell’ordine dopo averli requisiti ai “tombaroli” e ai loro ricettatori.