L’Analisi dell’andamento dei prezzi al consumo effettuata dall’Istat segnala un aumento confermando le stime preliminari
Nel mese di giugno 2024, l’indice nazionale dei prezzi al consumo (NIC), al lordo dei tabacchi, è aumentato dello 0,1% rispetto al mese precedente e dello 0,8% su base annua, confermando le stime preliminari. Questo riflette tendenze contrastanti tra i diversi gruppi di spesa: rallentano i prezzi dei beni alimentari non lavorati, dei servizi ricreativi e culturali, dei beni durevoli e dei servizi per i trasporti, mentre i prezzi degli energetici non regolamentati e dei beni alimentari lavorati accelerano.L’inflazione di fondo, escludendo energetici e alimentari freschi, è diminuita da +2,0% a +1,9%.
Prezzi in risalita
I prezzi dei beni, sebbene ancora negativi, hanno mostrato una lieve risalita, mentre i servizi hanno visto una lieve decelerazione. La differenza di inflazione tra servizi e beni è passata da +3,8 a +3,5 punti percentuali.L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto principalmente ai prezzi dei beni energetici regolamentati, dei servizi per i trasporti, dei servizi ricreativi e dei beni alimentari lavorati, mentre i prezzi dei beni alimentari non lavorati, degli energetici non regolamentati e dei beni durevoli sono diminuiti.L’inflazione acquisita per il 2024 è +0,8% per l’indice generale e +1,9% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) è aumentato dello 0,2% su base mensile e dello 0,9% su base annua.Per le famiglie di operai e impiegati, l’indice FOI al netto dei tabacchi è rimasto stabile con un aumento annuale dello 0,8%. Nel secondo trimestre del 2024, l’inflazione per le famiglie con minore capacità di spesa è diminuita, mentre è aumentata per quelle con maggiore capacità di spesa.A giugno l’indice nazionale dei prezzi al consumo (NIC) per l’intera collettività è rimasto stabile a +0,8% su base annua, a causa di andamenti opposti tra le diverse divisioni di spesa:
- In aumento: I prezzi della divisione “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” hanno visto un miglioramento nella flessione, passando da -9,5% a -6,2%.
- In decelerazione: I prezzi dei Trasporti sono scesi da +2,5% a +1,6%, i Prodotti alimentari e bevande analcoliche da +2,0% a +1,4%, la Ricreazione, spettacoli e cultura da +1,5% a +1,2%, e i Servizi ricettivi e di ristorazione da +4,5% a +4,2%.
L’inflazione tendenziale è principalmente influenzata dai seguenti contributi positivi:
- Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,513)
- Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,254)
- Altri beni e servizi (+0,249)
- Trasporti (+0,228)
Al contrario, un contributo negativo significativo è derivato dai prezzi della divisione “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili”
Riassunto delle Tipologie di Prodotto – Giugno 2024
- Inflazione Generale:
- L’inflazione si stabilizza a giugno con una variazione tendenziale dell’0,8%.
- La stabilizzazione riflette due tendenze principali: una riduzione della flessione annuale dei prezzi dei beni (da -0,9% a -0,7%) e una lieve diminuzione del ritmo di crescita dei prezzi dei servizi (da +2,9% a +2,8%).
- Prezzi dei Beni:
- Beni Energetici: I prezzi mostrano una risalita rispetto ai valori negativi precedenti, ma restano in calo su base annua. Le principali fluttuazioni sono nel gas naturale e nell’energia elettrica, mentre i prezzi di gasolio e benzina sono in calo.
- Beni Alimentari: I prezzi dei beni alimentari rallentano (da +2,0% a +1,3% tendenziale), con un particolare calo per i beni non lavorati (da +2,2% a +0,3%).
- Altri Beni: Mostrano una decelerazione generale con una flessione più marcata nei beni durevoli.
- Prezzi dei Servizi:
- La crescita annuale dei prezzi dei servizi scende a +2,8%. I servizi ricreativi e culturali vedono una decelerazione, mentre i servizi relativi ai trasporti rallentano leggermente, nonostante alcune eccezioni come il trasporto passeggeri su rotaia.
- Prezzi Regolamentati vs. Non Regolamentati:
- I beni regolamentati (inclusi i beni energetici regolamentati) mostrano un incremento tendenziale maggiore (+2,5%) rispetto ai beni non regolamentati che rimangono in calo.
- I servizi non regolamentati aumentano (+3,0%), mentre quelli regolamentati crescono più lentamente (+2,1%).
- Frequentazione d’Acquisto:
- I beni ad alta frequenza mostrano un aumento del 2,0%, mentre i beni a media frequenza sono in calo e quelli a bassa frequenza aumentano lievemente.
- Dati Territoriali:
- L’inflazione è stabile in molte regioni, ma con lievi accelerazioni in alcune aree. Trieste, Venezia e Napoli registrano le inflazioni più alte, mentre Aosta e Campobasso mostrano variazioni negative.
- Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (IPCA):
- L’IPCA aumenta dello 0,9% su base annua, principalmente a causa del calo dei prezzi per abitazione, acqua, elettricità e combustibili, compensato da rallentamenti in altre categorie come trasporti e alimentari.
- Aggregati Speciali:
- L’attenuazione della flessione dei prezzi dei beni è principalmente dovuta alla diminuzione dei prezzi dell’energia, mentre i beni alimentari e i beni industriali non energetici evidenziano una lieve decelerazione. I servizi, nel loro complesso, decelerano leggermente.
In sintesi, l’inflazione a giugno 2024 è influenzata da un rallentamento dei prezzi dei beni e dei servizi, con differenze significative tra beni regolamentati e non regolamentati e tra categorie di frequenza di acquisto
Nel secondo trimestre del 2024, l’analisi degli effetti dell’inflazione sui diversi gruppi di spesa familiare mostra alcune tendenze chiave:
- Andamento Generale: L’inflazione, misurata dall’IPCA, continua a mostrare stabilità, ma con variazioni nei diversi gruppi di spesa. Per le famiglie con minore spesa equivalente (primo quinto), l’inflazione è rimasta stabile a -0,4%. Per le famiglie con maggiore spesa equivalente (quinto quinto), l’inflazione è diminuita leggermente da +1,7% a +1,6%, riducendo il differenziale inflazionistico tra i due gruppi a due punti percentuali.
- Prezzi dei Beni: Per le famiglie meno abbienti, la flessione dei prezzi dei beni è diminuita, mentre per le famiglie più agiate i prezzi sono aumentati più lentamente. I prezzi dei beni energetici hanno calato significativamente per le famiglie meno abbienti rispetto a quelle più agiate. Anche i prezzi degli alimentari non lavorati hanno rallentato la loro crescita per entrambi i gruppi.
- Prezzi dei Servizi: L’inflazione dei servizi è rallentata per le famiglie meno abbienti, mentre è rimasta stabile per quelle più agiate. La crescita dei prezzi dei servizi ricreativi e culturali è aumentata per entrambi i gruppi, mentre quella dei servizi di trasporto è rallentata.
- Contributo degli Aggregati: Per il primo gruppo di famiglie, i beni contribuiscono negativamente all’inflazione generale, mentre i servizi hanno un impatto positivo. Per il quinto gruppo, i beni contribuiscono positivamente, con un impatto maggiore dei servizi rispetto ai beni.
- Confronto dei Dati: Le stime preliminari e definitive dell’inflazione per giugno 2024 mostrano una coerenza nelle variazioni percentuali tendenziali e congiunturali tra le stime iniziali e quelle definitive.
L’inflazione quindi colpisce in modo differenziato le famiglie a seconda del loro livello di spesa, con un impatto più significativo sui beni energetici per le famiglie meno abbienti e su vari servizi per quelle più agiate.
L’introduzione e il quadro normativo sugli indici dei prezzi al consumo delineano come questi indici, che riflettono le variazioni temporali dei prezzi di beni e servizi destinati al consumo finale delle famiglie, siano calcolati e regolamentati.
Calcolo degli Indici:
- Tipologie di Indici:
- Indice Nazionale dei Prezzi al Consumo (NIC): Misura l’inflazione per l’intero sistema economico nazionale.
- Indice dei Prezzi al Consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (FOI): Riferito ai consumi delle famiglie con lavoratori dipendenti, usato per adeguare valori monetari come canoni d’affitto.
- Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato (IPCA): Consente confronti tra i paesi dell’UE e misura la convergenza economica. È calcolato e inviato mensilmente all’Eurostat.
- Metodologia di Calcolo:
- Gli indici sono calcolati con base 2015=100 e sono aggiornati annualmente. L’indice a catena di tipo Laspeyres è utilizzato, con aggiornamento annuale del paniere e dei pesi.
- Rilevazione e Fonti:
- Rilevazione Territoriale: Condotta dagli Uffici Comunali di Statistica (UCS) e rappresenta circa il 50,3% del paniere.
- Rilevazione Centralizzata: Effettuata direttamente dall’Istat o con fornitori di dati, rappresenta il 25,6% del paniere.
- Scanner Data dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO): Rileva beni alimentari e di consumo, rappresentando il 13,6% del paniere.
- Fonti Amministrative: Comprendono dati sui carburanti, affitti e tabacchi, con pesi specifici sul paniere.
- Copertura e Organizzazione:
- I dati sono raccolti da 91 comuni e circa 385mila quotazioni contribuiscono al calcolo dell’inflazione. I dati sono ottenuti tramite rilevazioni territoriali, scanner data, e fonti amministrative.
- Struttura di Ponderazione:
- Ogni anno i pesi degli indici sono aggiornati per riflettere i cambiamenti nei consumi delle famiglie. Dal 2021, si utilizzano i dati più recenti per garantire la coerenza con le abitudini di consumo, inclusi gli effetti della pandemia.
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- Gli indici provinciali sono aggregati per ottenere quelli regionali e nazionali. Gli indici regionali e provinciali sono calcolati come media ponderata degli indici di aggregato di prodotto.
Gli indici dei prezzi al consumo sono strumenti complessi e regolamentati che forniscono una misura dettagliata delle variazioni dei prezzi nel tempo, utilizzando dati da diverse fonti e metodologie di calcolo.
Classificazione degli Indici dei Prezzi al Consumo
Viene utilizzata la Classificazione ECOICOP: European Classification of Individual Consumption by Purpose (ECOICOP) è il sistema adottato per classificare gli indici dei prezzi al consumo. La struttura prevede quattro livelli: Divisioni di spesa, Gruppi di prodotto, Classi di prodotto e Sottoclassi di prodotto. Le Sottoclassi sono ulteriormente disaggregate in Segmenti di consumo. Gli indici NIC (Norma Indice dei Consumi) sono pubblicati fino al livello dei Segmenti di consumo per il territorio nazionale e fino ai Gruppi di prodotto per ripartizioni regionali e provinciali. Gli indici FOI (Famiglie Orizzontali Indici) sono diffusi a livello nazionale e provinciale fino alle Divisioni di spesa. Andiamo ora a vedere come vengono definiti gli indici utilizzati:
- Indici Alternativi: Indici per tipologia di prodotto e aggregati speciali (IPCA-AS) sono calcolati per migliorare la comparabilità con i dati di Eurostat.
- 2. Prodotti Stagionali:
- Dal gennaio 2011, per i prodotti stagionali (Frutta, Vegetali, Abbigliamento, Calzature) è adottata una metodologia specifica per la rilevazione e il calcolo degli indici.
- I prodotti stagionali sono rilevati solo nei mesi di stagione e i prezzi “fuori stagione” sono stimati.
- 3. Stima delle Osservazioni Mancanti:
- Le procedure di imputazione sono basate su stabilità dei pesi, calcolo degli indici per tutti i livelli di disaggregazione e minimizzazione dei prezzi imputati.
- Le regole di imputazione variano per categoria di prodotto e includono l’uso di dati di vendita o metodi di stima basati su variazioni precedenti.
- 4. Accuratezza delle Stime Preliminari:
- Gli indici sono diffusi inizialmente come stime provvisorie, con dati definitivi pubblicati circa due settimane dopo.
- Le stime provvisorie possono variare rispetto ai dati definitivi, con differenze osservate soprattutto negli aggregati come Alimentari lavorati, Alimentari non lavorati ed Energia.
- Le revisioni medie assolute (RMA) misurano l’ampiezza delle revisioni e variano tra gli aggregati speciali.
Principali Considerazioni:
- Gli indici NIC e FOI utilizzano una classificazione dettagliata per fornire dati sia nazionali che territoriali.
- La stima dei prezzi mancanti e la metodologia di calcolo sono progettate per garantire accuratezza e comparabilità internazionale.
- Le stime preliminari e le revisioni successive forniscono un quadro aggiornato e preciso dell’andamento dei prezzi al consumo.
- Gli indici dei prezzi al consumo per classi di spesa delle famiglie sono calcolati dall’Istat come indici satellite dell’IPCA, per analizzare l’impatto dell’inflazione su gruppi di famiglie suddivisi per livelli di spesa. Questi indici utilizzano lo stesso paniere dell’IPCA ma con pesi diversi, specifici per ciascuna classe di spesa.
- Articolazione delle Famiglie e Strutture di Ponderazione
- Le famiglie vengono classificate in cinque gruppi (quinti) basati sulla spesa equivalente, dalla meno abbiente alla più abbiente. Le strutture di ponderazione, aggiornate annualmente dal 2005, riflettono le diverse spese di ciascun gruppo. Per calcolare i pesi specifici, i dati di spesa delle famiglie vengono accorpati e raccordati con il paniere dell’IPCA.
- Differenze tra Classi di Spesa
- Nel 2024, le famiglie con minori spese hanno un peso maggiore per beni alimentari e energia rispetto alle famiglie con spese più alte. Queste ultime, invece, spendono di più per beni industriali non energetici e servizi. Le variazioni delle strutture di ponderazione per il 2024 mostrano un aumento dell’incidenza dei beni rispetto ai servizi per le famiglie meno abbienti, in parte a causa dell’aumento dei prezzi di energia e alimentari non lavorati.
- Calcolo delle Variazioni
- Le variazioni percentuali degli indici sono calcolate confrontando gli indici mensili o annuali. Per calcolare le variazioni tra indici con basi diverse, si utilizza un coefficiente di raccordo.
- Diffusione dei Dati
- Gli indici sono diffusi in due momenti: una stima provvisoria alla fine del mese di riferimento e una definitiva entro metà mese successivo. I dati aggiornati sono pubblicati sul sito dell’Istat e trasmessi a Eurostat due volte al mese. Informazioni dettagliate sono disponibili attraverso i vari strumenti e pubblicazioni dell’Istat.