Ha infranto record, ha scritto la storia del nuoto, conquistato medaglie e da sempre ispirato generazioni. Conosciamo meglio la Divina Federica Pellegrini.
Determinazione e sincerità: qualità che definiscono la campionessa olimpica mentre si racconta tra successi sportivi, sfide personali e l’impegno accanto alla Fondazione Giulia Cecchettin, con uno sguardo lucido sul presente e sul futuro, come donna e come madre.
Federica Pellegrini: a chi ancora non la conosce, come si descriverebbe?
Sono una persona sincera e determinata e questo spesso mi ha attirato delle antipatie, ma sono anche una persona leale, sulla cui correttezza si può contare al 100%. È fondamentale, per me, che emerga questo aspetto.
Come si diventa realmente Federica Pellegrini?
Alcuni lati del nostro carattere sono innati, ognuno di noi nasce con delle attitudini, poi ovviamente l’ambiente in cui si cresce fa il resto. Ho avuto la fortuna di stare in una famiglia con dei valori forti e il percorso sportivo ha contribuito a formare poi la mia personalità in maniera ancora più solida.
Federica Pellegrini, com’ è la sua vita oggi?
È una vita ancora piuttosto impegnata, anche se non più scandita da allenamenti e gare. Ho tanti interessi e tante cose in cui sono coinvolta, poi ci sono le responsabilità di crescere una bambina ancora piccola (Matilde – ndr), che ha tanto bisogno di essere seguita. Insomma, non mi annoio.
Federica Pellegrini, una vita in vasca
Lo sport, come stile di vita, come maestro di disciplina e rigore. Lo si afferma spesso, a tutti i livelli. Per una ragazza è più difficile?
A certi livelli è difficile per chiunque, sicuramente per le ragazze ci sono alcuni elementi di difficoltà in più, sia per ragioni fisiologiche che per motivi collegati a una società ancora con un’impostazione patriarcale. Di strada da fare ce n’è ancora tanta, ma noi donne stiamo provando a migliorare le cose.
Federica Pellegrini, parità di genere e sport
Una delle prime frasi del suo libro Oro dice: «Sono la prima nuotatrice italiana a vincere una medaglia d’oro olimpica. E la prima donna al mondo a nuotare i 200 metri sotto 1’55”». Una precisazione di genere necessaria? Nel settore sportivo si potrà mai raggiungere la parità tra atlete e atleti?
Dipende cosa intendiamo per parità: io credo che una delle sfide più complesse sia garantire salari e premi simili, ma sono anche consapevole che lo sport deve sottostare alle regole del business e spesso lo sport femminile, soprattutto in alcuni casi come il calcio in Italia, fa fatica ad affermarsi e ad avere visibilità anche mediatica. Quindi temo che il percorso sia ancora molto lungo e difficile.
Federica Pellegrini, il successo si scontra con la solitudine?
Come dicevo, ho avuto la fortuna di avere una famiglia molto presente e che mi è stata vicina in tutto il mio percorso di vita e quando ho dovuto fare scelte difficili. Non mi sono mai sentita sola, ma sicuramente ho attraversato fasi davvero complicate in cui ho fatto fatica a risollevarmi. Sicuramente l’adolescenza è stata complessa, anche perché ho dovuto sacrificare la vita normale delle coetanee per inseguire i miei sogni, ma riguardando indietro direi che ne è valsa la pena.
Federica Pellegrini, è difficile trovare equilibrio tra vita privata e carriera?
Mentirei se dicessi di no, in certi momenti non è semplice destreggiarsi, ma anche in questo caso, sono fortunata perché ho un marito che non si sottrae alla sua parte di impegno e possiamo contare sul supporto delle nostre famiglie. Detto questo, la maternità è stata una scelta consapevole e, pur con qualche difficoltà, non rimpiango neppure un attimo del tempo speso a fare da madre.
Federica Pellegrini, il ruolo di guida e ispirazione per le nuove leve
È assolutamente un onore e un onere che sopporto con piacere. Credo che le ragazze abbiano bisogno di modelli di riferimento forti per rispondere a chi dice “sei una donna e questo non lo puoi fare” e se posso contribuire in qualche modo non mi tiro indietro.
Federica Pellegrini, impegno sociale nella Fondazione Giulia Cecchettin
Mi ha coinvolta Gino, il padre di Giulia e appena mi ha contattata non ho esitato un attimo ad accettare. L’omicidio di Giulia mi aveva sconvolta, anche perché stava per nascere Matilde e da futura madre di una bambina mi sono fatta mille domande.
Questa continua violenza sulle donne mi fa paura ma credo che le donne stiano rialzando la testa e con il mio impegno con la Fondazione voglio dare un contributo a questa rivoluzione culturale.
Cosa c’è dietro l’angolo per Federica?
Dietro l’angolo c’è sempre qualcosa che non mi aspetto del tutto — ed è proprio questo il bello. Oggi mi sto godendo il presente, tra la mia famiglia, i progetti professionali che mi stimolano e le sfide nuove che scelgo di affrontare solo se rispecchiano davvero chi sono. Non ho più l’ansia di dover dimostrare qualcosa, ma la voglia di continuare a crescere, come donna e come professionista. E poi… chissà, magari dietro l’angolo c’è anche una nuova Federica che non ho ancora scoperto.