Retribuzioni ferme a gennaio, la crescita più bassa degli ultimi 30 anni
Oltre sei dipendenti su dieci sono in attesa del rinnovo del proprio contratto di lavoro. Lo comunica l’Istat, evidenziando che nel mese di gennaio sono in attesa del rinnovo il 62,6% dei dipendenti nell’intera economia, in deciso aumento rispetto al mese precedente (39,1%). In particolare nel settore privato la quota di lavoratori con il contratto scaduto è più che raddoppiata in un mese passando dal 21,3 al 51,7% ed è in aumento anche rispetto a gennaio 2015 (quando era 44,4%).
Complessivamente i contratti in attesa di rinnovo sono 48, di cui 15 appartenenti alla pubblica amministrazione, su cui pesa il blocco della contrattazione. Sono relativi a circa 8,1 milioni di dipendenti, di cui circa 2,9 milioni nel pubblico impiego. Quanto bisogna attendere per il rinnovo? Dipende, i mesi di attesa sono in media 35,9 per l’insieme dell’economia, in diminuzione rispetto allo stesso mese del 2015 (37,3) e di 15 mesi nel solo settore privato.
Fanalino di coda il capitolo retribuzioni, ferme su base mensile e in aumento dello 0,7% su base annua a gennaio. Non solo, l’Istituto di statistica rileva che la crescita tendenziale dell’indice delle retribuzioni contrattuali orarie è la più bassa mai registrata in oltre trent’anni di serie storiche, iniziate nel 1983.
Con riferimento ai principali macrosettori a gennaio le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell’1% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.
I settori che presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (2,5%); commercio, energia elettrica e gas (entrambi 1,9%) e agricoltura (1,8%). Si registrano variazioni nulle nei settori del credito e delle assicurazioni, delle telecomunicazioni, della metalmeccanica e in tutti i comparti della pubblica amministrazione.
Alla fine di gennaio 2016 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 37,4% degli occupati dipendenti e corrispondono al 35,5% del monte retributivo osservato.
(Dar)