Piano sviluppo industriale Massa Carrara
Grazie al piano di reindustrializzazione di Massa Carrara e il rilancio del suo territorio, si aprono nuove opportunità per la nascita di nuove imprese e per il consolidamento e/o lo sviluppo delle aziende già insediate nell’area
La creazione di servizi ed infrastrutture darà nuovo impulso all’occupazione anche attraverso la bonifica del SIN (Sito di Interesse Nazionale). L’assessore della Regione Toscana alle attività produttive, Gianfranco Simoncini, ha presentato il Piano a Camera di commercio, Comuni, Provincia e parti sociali.
Oltre alle principali linee di intervento citate, il Piano di reindustrializzazione si propone di promuovere lo sviluppo di un polo della meccanica industriale di alta qualità, innovativo e orientato all’export e con un vasto indotto sul territorio.
Fra gli strumenti individuati, anche gli interventi sulla viabilità regionale, la bonifica delle aree inquinate e gli interventi di ingegneria finanziaria per favorire gli investimenti.
Il piano prevede un investimento di circa 100 milioni, di cui 18 milioni di provenienza statale, 44 milioni regionale e 11 milioni di risorse comunali e provinciali.
Fra le priorità, spiega la Regione, ci sono la salvaguardia produttiva e occupazionale dei Nuovi cantieri Apuania di Marina di Carrara e la reindustrializzazione dell’area ex Eaton a Massa, iniziative per il settore lapideo, ancora strategico per l’economia locale (proprio per questo settore è in fase di elaborazione un altro Piano integrato specifico, che si integrerà con quello per la reindustrializzazione).
“Il piano presentato” ha ricordato Simoncini “si colloca nell’ambito del Progetto integrato di sviluppo per la riqualificazione dei grandi poli industriali di cui Massa e Carrara rappresentano fra le realtà più significative. Gli ambiti d’intervento e le priorità sono stati definiti da un protocollo d’intesa fra giunta regionale, Provincia e Comune di Massa, che fa seguito al riconoscimento, da parte del Ministero per lo sviluppo economico, dello status di Area di crisi industriale per l’area”.
Infine, per rendere il Piano ancora più rispondente ai bisogni di un territorio che sta cambiando per tentare di arginare gli effetti di una crisi che qui ha colpito più duramente che in altre parti della Toscana, l’assessore si è detto disponibile a definire un nuovo protocollo d’intesa con le parti sociali per arricchire e approfondire alcuni aspetti del Piano. Tale protocollo andrà ad inserirsi nel futuro Piano integrato del settore lapideo.