La Commissione Europea ha indagato sugli aiuti pubblici concessi ad aeroporti e compagnie aeree che non ne avevano diritto. Ora gli importi devono essere restituiti
Non solo l’Italia ma anche il Belgio, la Germania e la Svezia hanno beneficiato di aiuti di Stato incompatibili con le norme UE. Così la Commissione ha adottato un pacchetto di decisioni sul sostegno pubblico concesso, che ora deve essere recuperato.
A spiegare la situazione è stato Joaquín Almunia, Vicepresidente e Commissario per la politica di concorrenza, che ha dichiarato: “in base alle norme UE in materia di aiuti di Stato, le autorità pubbliche possono fornire sostegno agli aeroporti in casi giustificati, in particolare quando l’aiuto è finalizzato a migliorare l’accessibilità di una regione e a contribuire in modo significativo al suo sviluppo economico. Occorre però evitare la duplicazione di infrastrutture aeroportuali non redditizie e di favorire indebitamente certe compagnie perché ciò costituisce uno spreco di risorse pubbliche oltre a generare distorsioni della concorrenza nel mercato unico”.
E spreco di risorse a quanto pare c’è stato, visto che la Commissione si è pronunciata su due tipi di misure di cui ci si è “approfittati”: il sostegno finanziario concesso agli aeroporti e le condizioni finanziarie offerte da gestori aeroportuali ad alcune compagnie aeree per le loro operazioni negli aeroporti in questione.
Per quanto riguarda la valutazione del sostegno finanziario agli aeroporti, la Commissione ha preso in considerazione l’importanza delle strutture interessate a livello di accessibilità e sviluppo economico locale, nonché la necessità di prevenire danni ad aeroporti concorrenti o di rimediare a danni eventualmente arrecati. In linea con tali principi, la Commissione ha interamente approvato le misure di aiuto concesse agli aeroporti di Frankfurt-Hahn e di Saarbrücken in Germania, di Alghero in Italia e di Västerås in Svezia. Non è stato così invece per gli altri casi. Vediamoli:
Nel caso dell’aeroporto tedesco di Zweibrücken, invece, la Commissione ha concluso che l’aiuto agli investimenti e l’aiuto al funzionamento concessi al gestore aeroportuale dal 2000 sono incompatibili con il mercato unico. Considerando che da quando l’aeroporto di Zweibrücken è entrato nel mercato l’aeroporto di Saarbrücken, che dista circa 40 chilometri e che è attivo già da decenni, ha smesso di funzionare a pieno regime e ha registrato perdite, la Commissione ha concluso che l’aiuto a favore dell’aeroporto di Zweibrücken duplicava inutilmente un’infrastruttura esistente e non redditizia nella stessa regione. L’aiuto non può pertanto essere giustificato ai sensi delle norme UE in materia di aiuti di Stato e ha conferito all’aeroporto di Zweibrücken un vantaggio economico indebito a scapito dei suoi concorrenti, in particolare dell’aeroporto di Saarbrücken. Questo aiuto incompatibile deve ora essere restituito.
Per quanto riguarda l’aeroporto di Charleroi, la Commissione ha riconosciuto che gli aiuti concessi hanno favorito un importante sviluppo della struttura dal 2002, contribuendo in maniera significativa alla crescita economica della Vallonia. Ciononostante l’aiuto ha conferito un considerevole vantaggio economico all’aeroporto di Charleroi, tale da causare gravi distorsioni della concorrenza che sono aumentate nel tempo, di pari passo con l’aumento del traffico aereo. Dopo aver soppesato gli elementi positivi e negativi, in definitiva la Commissione ha concluso che la concessione dell’aiuto può essere in parte autorizzata ma ha imposto all’aeroporto di Charleroi di restituire l’importo restante che ammonta a circa 6 milioni di euro. D’ora in poi il Belgio dovrà inoltre garantire l’aumento del canone di concessione che il gestore aeroportuale è tenuto a versare per poter gestire commercialmente le infrastrutture, in modo da riflettere un equo prezzo di mercato.
La Commissione ha inoltre accertato che alcuni accordi conclusi dai gestori degli aeroporti di Zweibrücken e Alghero hanno generato, a favore delle compagnie aeree beneficiarie, un vantaggio economico indebito che deve essere restituito. Le compagnie aeree interessate sono TUIFly, Germanwings (una controllata di Deutsche Lufthansa) e Ryanair nel caso dell’aeroporto di Zweibrücken, Meridiana e Germanwings nel caso dell’aeroporto di Alghero. L’analisi della Commissione ha dimostrato che queste compagnie hanno versato importi inferiori ai costi supplementari connessi alla loro presenza nell’aeroporto. Per quanto riguarda gli aeroporti di Västerås, Frankfurt-Hahn, Saarbrücken e Charleroi, la Commissione ha concluso che le compagnie aeree interessate, in particolare Ryanair, non hanno ricevuto alcun vantaggio indebito poiché hanno pagato un prezzo superiore ai costi supplementari sostenuti dall’aeroporto per l’esercizio delle attività oggetto degli accordi.
Infine, la Commissione ha avviato un’indagine approfondita per quanto riguarda un regime di aiuti belga che prevede, per il periodo 2014-2016, la concessione di circa 19 milioni di euro di finanziamenti pubblici all’anno al gestore dell’aeroporto di Bruxelles-National (aeroporto di Zaventem), da ridistribuire tra alcune compagnie aeree che effettuano voli in partenza dall’aeroporto. La maggior parte delle risorse è destinata a Brussels Airlines. La Commissione teme che tale misura possa comportare l’utilizzo di fondi pubblici per il finanziamento di costi ordinari di funzionamento di alcune compagnie aeree, senza perseguire finalità di interesse comune.
I nuovi orientamenti sugli aiuti al settore del trasporto aereo
I nuovi orientamenti sugli aiuti al settore del trasporto aereo conferiscono agli Stati membri la flessibilità necessaria per concedere aiuti agli investimenti a favore di aeroporti regionali. Inoltre, gli aiuti al funzionamento possono essere concessi agli aeroporti con meno di tre milioni di passeggeri per un periodo transitorio di dieci anni. Gli aeroporti con meno di 700.000 passeggeri possono beneficiare di aiuti al funzionamento senza periodo transitorio.
L’obiettivo degli orientamenti è preservare l’accessibilità delle regioni e promuovere lo sviluppo economico regionale, evitando al contempo la duplicazione di aeroporti non redditizi, uno spreco di risorse pubbliche e indebite distorsioni della concorrenza.
I nuovi orientamenti garantiscono maggiore certezza giuridica quanto alle relazioni finanziarie tra aeroporti e compagnie aeree e precisano chiaramente che, nel definire accordi con le compagnie, l’aeroporto deve assicurarsi che i costi previsti che ne derivano siano coperti dai corrispondenti ricavi attesi. In caso contrario la compagnia aerea beneficia di un vantaggio indebito, che, in linea di principio, costituisce un aiuto di Stato incompatibile. (D.M.)