Fisco e norme Imprenditoria

Assoholding apripista per la semplificazione del fisco

Una rivoluzione e semplificazione del fisco: Assoholding con Isle e Anti sta lavorando al nuovo Codice Unico Tributario

Una riforma tributaria non è più rinviabile, da questa affermazione prende il via il lavoro di codificazione della materia fiscale e dunque di una futura semplificazione del fisco portato avanti da Assoholding, l’associazione di categoria delle holding di partecipazione, in collaborazione con Isle (Istituto di studi legislativi) e ANTI (Associazione nazionale tributaristi italiani).

Un Codice unico tributario
Una piattaforma per il riordino fiscale: questo l’obiettivo dei lavori intrapresi da Assoholding per la realizzazione del Codice Unico Tributario, che censirà la normativa esistente in vista della auspicata riforma fiscale organica e strutturale – la quale non può prescindere da una riorganizzazione della materia, dal momento che la complessità del sistema tributario italiano è stata riconosciuta come uno dei maggiori ostacoli alla crescita economica. I lavori potrebbero essere a buon punto già per la fine di quest’anno.

 

Il primo passo verso la semplificazione del fisco
La necessità di “semplificazione”, profondamente sentita da addetti ai lavori ed esperti del settore tributario, è stata infatti finalmente raccolta in primis da Assoholding, circa un anno fa. Il suo presidente, Gaetano De Vito, ha coinvolto nel progetto l’istituto di Studi legislativi ISLE e l’Associazione nazionale tributaristi italiani ANTI al fine di costruire innanzitutto un contenitore nuovo, in cui far confluire i contenuti della prossima riforma tributaria, lavorando su una sofisticata piattaforma digitale che sta agevolando il lavoro di codificazione, di coordinamento tra i gruppi impegnati nella attività di raccolta e riorganizzazione della immane mole delle norme tributarie e di produzione del Codice stesso.

 

Un momento propizio per andare verso la semplificazione del fisco
“Questo imponente lavoro di codificazione del diritto tributario” ha detto Barbara Cortese, Segretario generale di Assoholding “risulta non solo urgente per rendere possibile la tanto attesa riforma del fisco, ma anche necessario, per consentire all’Italia di partecipare, da protagonista, ad un progetto ben più ambito e a lungo termine: la creazione del diritto tributario europeo”.
Il momento è quindi propizio perché proprio nell’ambito delle iniziative di riforma fiscale programmate nel PNRR è passata anche quella di far confluire norme tributarie moderne e semplificate in un solo codice unico tributario. La legge delega per questa riforma – sancita nel documento conclusivo approvato dalla VI Commissione permanente (Finanze) di Camera e Senato – dovrebbe infatti vedere la luce entro il 31 luglio di quest’anno.

 

8 proposte di Assoholding sul tavolo delle Commissioni Finanze
E almeno otto delle proposte presenti nella bozza di riforma del sistema tributario italiano oggi sul tavolo sono targate Assoholding, che si è ritagliata così un ruolo-chiave nella stesura del documento di sintesi delle audizioni presso le Commissioni Finanze riunite di Camera e Senato impegnata per la nascita del nuovo Testo Unico, che dovrebbe rendere capace il sistema tributario italiano di affrontare le sfide dei mercati e dell’evoluzione dell’economia. Il progetto, ambizioso, è quello di arrivare ad un sistema fiscale europeo capace di uniformare i sistemi tributari e rendere coerente il sistema impositivo nei Paesi membri. Il Parlamento ha coinvolto esperti di diritto tributario italiano e associazioni di categoria in un’“Indagine conoscitiva sulla riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario” e l’Assoholding ha presentato in questa sede le sue proposte – in parte accolte – che riguardano il modello impositivo Irpef, i destini dell’Irap, la struttura dei redditi d’impresa e la tassazione dei servizi digitali.

Uno dei recenti successi di Assoholding
Tra i “successi” recenti dell’impegno di Assoholding va ricordato anche l’accoglimento della proposta presentata al Governo per la trasformazione in credito d’imposta di una percentuale dell’Ires calcolata sulle perdite pregresse da applicarsi anche su quelle subite nel corso del 2020 (leggi nostro articolo https://www.donnainaffari.it/2021/06/proroga-incentivi-per-holding-e-imprese/) e quindi, secondo l’appello dell’Associazione, nell’anno in cui la pandemia ha contribuito in modo determinante alla loro generazione. L’Assoholding era convinta infatti – come aveva rappresentato nel suo appello il Segretario generale Barbara Cortese – della assoluta necessità di prorogare la validità temporale della previsione normativa inizialmente fissata al 31 dicembre 2020, fino ad almeno tutto il 2021, per coprire le perdite che il perdurare dell’emergenza pandemica procurerà alle imprese ben oltre la scadenza del 31 dicembre, trasformandole in crediti d’imposta.

Il Codice unico tributario, un semplificazione del fisco
L’esito della riforma dovrebbe portare ora al Codice Unico Tributario, immaginato in tre libri:

  • sugli schemi generali di applicazione di tutti i tributi,
  • sugli aspetti sostanziali dei singoli tributi;
  • sul processo tributario.

Una riforma strutturale e organica del fisco nell’interesse della nazione e dei cittadini è un’operazione complessa, che giustamente coinvolge per il suo buon esito le migliori competenze e tutti gli attori della politica economica, nell’ottica di ‘conoscere per deliberare’ – spiega l’associazione delle holding. “Assoholding ha fatto la sua parte nel corso delle consultazioni e continuerà a farla proseguendo nei lavori di stesura del Codice Unico Tributario, buona base di partenza e piattaforma – si auspica ideale – per il riordino fiscale”.

Assoholding
Assoholding (www.assoholding.it) è punto di riferimento per le holding finanziarie e per gli studi professionali: assiste i suoi associati nell’interpretazione, nell’analisi e nell’applicazione della normativa di riferimento, e pone in essere attività di rappresentanza istituzionale tutelando gli interessi del comparto delle holding con interventi a tutela dei soci, dei dipendenti e delle società partecipate. Centrale anche la ricerca, con una attività di studio continua attraverso i professionisti (commercialisti e avvocati, ma anche di altri ambiti professionali), e un advisory board di altissimo profilo che operano come think tank capace di anticipare problematiche sulle tematiche di riferimento, di rappresentarle presso le Istituzioni e di ispirare possibili soluzioni.

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