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I risultati dell’industria agro-alimentare

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I risultati dell’industria agro-alimentare

I dati relativi al primo trimestre 2013 denunciano una riduzione del numero delle imprese del settore agricoltura, silvicoltura e pesca di oltre 13mila unità e il permanere del clima di sfiducia. Anche le industrie alimentari calano, di 165 unità

La rilevazione è stata effettuata dall’INEA (Istituto Nazionale di Economia Agraria), l’ente pubblico di ricerca, rilevazione, analisi e previsione nel campo socio-economico del settore agro-industriale, forestale e della pesca.

Non tutti negativi comunque i dati rilevati, visto che il settore ha registrato, nel primo trimestre dell’anno un +4,4% di valore aggiunto rispetto al trimestre precedente. Aumentano per i consumatori i prezzi dei prodotti alimentari (+2,7%) e continuano a calare i consumi (-4,6%). Situazione che fa riflettere e che non aiuta a migliorare il clima di fiducia da parte delle imprese.

mercatoSecondo i dati diffusi dall’INEA, comunque, è stata “particolarmente altalenante per il settore agricolo la variazione tendenziale rispetto al settore industriale e dei servizi con una decisa e positiva inversione di tendenza rispetto ai due trimestri precedenti, che sembrerebbe aver annullato i risultati negativi registrati per tutto il 2012”.
Rispetto alla variazione negativa per il comparto delle Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, l’INEA specifica che essa è attribuibile alla riduzione delle ditte individuali (-1,87%), che costituiscono l’89% circa del totale del settore. Positivo il tasso di variazione per le società di capitale, nonostante il rallentamento del 2013 (+0,9%) rispetto allo stesso trime¬stre del 2012 (+1,46%). Da rilevare nel settore dell’industria alimentare il peggioramento del saldo negativo delle ditte indivi¬duali (-0,79%) e delle società di persone (-0,35%)  rispetto allo stesso periodo del 2012.

Abbiamo poi il dato sull’occupazione che – in accordo con quelli nazionali – è negativo: infatti scende ancora il numero dei lavoratori agricoli, sia su base trimestrale che annua. La riduzione ha interessato  prevalentemente i lavoratori autonomi (-7,8%, pari a 414 mila unità) che nelle regioni dell’Italia settentrionale si sono ridotti addirittura del 17,8%.
Nel complesso, il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 12,8% (+1,9 punti percentuali rispetto a un anno prima). Nei primi mesi dell’anno la situazione è legger¬mente migliorata con delle riduzioni meno accentuate (-2,8% per posizioni lavorative e -1,5% per ore lavorate) rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

Veniamo ora ai prezzi: l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,2% rispetto al mese precedente e dell’1,6% rispetto al mese di marzo del 2012. 
In particolare, i prezzi dei beni alimentari, tra marzo e febbraio 2013, sono aumentati giusto dello 0,1%, ma rispetto a marzo 2012 la variazione è stata del 2,4% per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche e dell’1,6% per le bevande alcoliche e i tabacchi.
In media nel primo trimestre del 2013 i prez¬zi dei prodotti alimentari (incluse le bevande analcoliche) sono aumentati dell’1,2% rispetto al trimestre pre¬cedente e del 2,7% in confronto allo stesso periodo del 2012.
Collegato il dato dei consumi, il cui andamento negativo è confermato anche per questo periodo (sia per i beni che per i servizi): rispetto al primo trimestre del 2012, i beni alimentari, le bevande e i tabacchi hanno registrato una riduzione dei consumi in termini quantitativi del 4,6% e del 2,2% in valore. 

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