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Le banche a fianco delle start up

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tito-boeriIn occasione della quarta edizione del Banking Summit, promosso da The Innovation Group, si è trattato dell’importante ruolo svolto dal sistema bancario per promuovere le realtà che portano innovazione

di Cristina Mazzani

Investire nel talento conviene alle banche, non solo, finanziare start up che possano vantare progetti d’eccellenza è un investimento per il sistema bancario italiano e per l’intero Paese.

Termina con questo importante concetto il Banking Summit 2014, l’iniziativa promossa da The Innovation Group (la società di servizi di consulenza manageriale, di advisory e di ricerca indipendente, specializzata nell’innovazione di business e di processo attraverso le nuove tecnologie) e giunta quest’anno alla sua quarta edizione.

Ospite d’eccezione Tito Boeri (nella foto), economista e docente dell’Università Bocconi, cui è spettato il compito di chiudere la giornata di lavori, con un intervento dal titolo ‘Il miraggio della crescita’.

“Le stime relative alla ripresa” ha affermato Boeri “continuano a essere riviste al ribasso; nel 2013 ci si aspettava un’inversione di tendenza tra il 2014 e il 2015, ma, a oggi, le previsioni parlano, per l’anno prossimo ancora di una perdita pari allo 0,1%. Più che parlare di doppia o tripla recessione, direi che siamo in fase di stagnazione. Purtroppo, questo è un fenomeno tutto italiano, ormai i nostri risultati sono peggiori anche dei Paesi che fino a poco tempo fa ci facevano compagnia in fondo alla classifica (Portogallo, Grecia, Spagna…). Sono convinto che sia necessario mettere in atto una politica monetaria più espansiva, che permetta a famiglie e imprese, rispettivamente, di rilanciare i consumi e far ripartire gli investimenti. L’Europa ha fatto molto in questo senso, ma forse le risorse affidate dalla Bce alle banche per le imprese non sono state sempre utilizzate e si potrebbe fare di più.

“A tale politica deve però, comunque, immediatamente seguire l’attuazione di riforme strutturali affinchè la crescita si protragga nel tempo. A questo proposito servono, senza dubbio, delle priorità e il lavoro si pone in cima alla lista. E, secondo me, agire sul mercato del lavoro significa ridurre le tasse, facilitare il passaggio scuola-lavoro, superare il dualismo contrattuale che in questo momento ha avuto la grave conseguenza di assistere a tanti ‘non rinnovi’ dei contratti.

“Vorrei aggiungere che dovrebbe instaurarsi anche quella che mi piacerebbe definire la finanza da head hunter, ossia gli istituti bancari dovrebbero essere in grado di individuare e finanziarie quelle idee e quelle imprese che sono in grado di generare valore per tutto il sistema, evitando, tra l’altro, il rischio che tali realtà vadano a realizzare i propri progetti all’estero…”. 

Le banche dunque come promotori di innovazione

Secondo questa profonda convinzione, è stata dedicata una sessione della giornata di lavori al seguente tema “Le iniziative delle banche per far crescere start up e aziende innovative nelle tecnologie e nelle applicazioni per il settore finanziario” durante la quale sono stati presentati due casi di successo in questo senso.

“Il mio compito” ha spiegato Gianbattista Piacentini, head of innovation and key projects di Unicredit  “è fare scouting a 360° per gestire al meglio la nostra evoluzione tecnologica; così facendo siamo convinti di essere abilitatori di innovazione. In questo ambito svolgiamo anche progetti di co-design coinvolgendo le start up, che riteniamo un tassello importante dell’ecosistema. Più nel particolare, a fine febbraio di quest’anno abbiamo lanciato ‘Unicredit Start lab’, un’iniziativa che deriva da quella lanciata anni fa con il nome di ‘Talento delle idee’, e riguarda i grandi innovatori in vari campi (life science, clean tech, Innovative made in Italy, Ict Web digital). Alle realtà più meritevoli offriamo i servizi di formazione della Start up academy, mentoring e coaching e, ovviamente, la possibilità di far leva sul nostro network di investitori. In particolare, in ambito Ict Web Digital è stato pensato un percorso specifico: Unicredi StartLab FinTech Accelerator per coloro che sviluppano soluzioni di financial technology a cui dedichiamo un particolare spazio presso l’Incubator in centro a Milano, grant iniziali per le spese, mentoring più specifico e possibilità di collaborazione e test delle soluzioni stesse all’interno del nostro istituto”.

La filosofia di CheBanca! Gruppo Bancario Mediobanca è quella della start up, per eccellenza, essendo essa stessa una start up che continua a porsi l’obiettivo di essere aperta, a contatto con le novità. Così Matteo Rossanigo, upstream projects CheBanca!, ha iniziato il proprio intervento: “siamo nati nel 2007, rappresentando una importante novità nel nostro settore. Con un programma come GrandPrix StartUp vogliamo continuare a rimanere start up, creare ecosistema anche con realtà universitarie come il Politecnico di Milano o quali StartUp Italia e investire su stream strategici per il lungo periodo. Siamo partiti a febbraio, lanciando la sfida in campo di Financial Technology. Sono state proposte tantissime idee da qui sono emerse 14 finaliste. Il primo ottobre sarà annunciato il vincitore che riceverà un premio di 25mila euro, la possibilità di lavorare per 12 mesi presso il PoliHub, un anno di supporto social e mentorship per il proprio progetto. Noi siamo assolutamente convinti che rientra nei nostri compiti primari far crescere le idee che hanno valore!”

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