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Le proposte del Piemonte in ambito UE sulla frutticoltura

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Le proposte del Piemonte in ambito UE sulla frutticoltura

L’Assemblea delle Regioni Europee Frutticole (Arefhl) sta tracciando le linee guida per la futura politica agricola

Un comparto, quello frutticolo, che rappresenta il 17% della produzione agricola europea e che ha importanti ricadute sull’occupazione, riceve meno del 4% del sostegno finanziario previsto per il settore primario.

 

 

A partire da questo dato, la Regione Piemonte ha rivendicato alcuni punti che si tradurranno in altrettanti emendamenti primo fra tutti ovviamente quello di dedicare maggiore attenzione finanziaria a questo comparto. La proposta della Regione è di incentivare i produttori europei ad investire più coraggiosamente sul mercato sotto però una protezione costituita da un’assicurazione commerciale. Infatti, secondo l’amministrazione regionale, è doveroso tutelare chi si espone a un rischio.

Il Piemonte inoltre punta con forza sul rispetto di regole di produzione che salvaguardino la sicurezza alimentare e che siano uguali per tutti.

Occorre insomma che la politica frutticola sia forte e competitiva ma sinergica anche per affrontare le sfide imposte da un sistema agricolo “moderno”.

Chi non si adegua alle norme, che devono essere rigorose per tutti, all’interno dell’Unione può mettere a rischio la salute di tutti i consumatori, anche quelli di Paesi esteri per via degli scambi commerciali fra nazioni. Per questo sono necessarie delle garanzie di salubrità condivise. Oltretutto, anche dal punto di vista economico i Paesi che invece tengono alla salute dei propri concittadini e prevedono serie regole di sicurezza alimentare potrebbero trovarsi svantaggiati a causa della concorrenza di imprenditori che non vengono sottoposti ad alcun tipo di vincolo nei propri Stati di appartenenza.

Secondo l’Assessore Regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, “dall’impostazione della futura  PAC dipende il destino di un settore, quello ortofrutticolo, rappresentato in Piemonte da oltre 50 mila ettari di superficie coltivata, 18 mila aziende agricole, e da eccellenti produzioni tra le quali i kiwi, pesche e mele. L’Assessorato all’Agricoltura segue con attenzione i lavori per la futura PAC, lanciando proposte vicine alle  reali esigenze dell’agricoltore”.

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