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A Natale boom per le imprese artigianali italiane del settore alimentare

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A Natale boom per le imprese artigianali italiane del settore alimentare

Secondo l’inchiesta svolta da Confartigianato, ben 7,5 milioni di famiglie scelgono i dolci Made in Italy, dove sono quasi 90 mila le imprese artigiane dell’alimentazione. Con un trend delle vendite in Italia in salita dell’1,4%, aumentano anche le esportazioni dei nostri dolciumi all’estero: in 8 mesi il fatturato dell’export è salito dell’8,6%

Affari d’oro per le aziende del settore, soprattutto sotto le festività natalizie, in base ai dati emersi dall’Osservatorio Ispo-Confartigianato. Un po’ per tradizione, un po’ per l’alta qualità delle nostre materie prime, un po’ per la freschezza dei prodotti, un po’ – diciamolo – per le capacità culinarie dei nostri artisti del dolce, in Italia preferiamo acquistare dai nostri mastri pasticceri, dalle nostre insuperabili aziende alimentari artigiane.

I dolci natalizi stanno avendo un boom soprattutto in Lombardia, Piemonte e Umbria; ma seguono anche la Campania e la Sicilia, patria delle golosità. Se il 30% della popolazione italiana non rinuncia ai dolci nostrani un motivo ci sarà. E il nostro orgoglio nazionale ci fa pensare alle quasi 43 mila pasticcerie e panifici artigiani attivi nel nostro Paese che offrono prodotti dolciari artigianali di prima qualità.

1.300.601 famiglie lombarde prediligono i prodotti artigianali rispetto a quelli industriali (solo i milanesi che la pensano così sono ca. 444mila). In Campania prediligono gli stessi prodotti artigianali ca. 700mila famiglie e in Sicilia lo fanno ca. 665mila famiglie.
Roma e Napoli si classificano dopo Milano con le loro 439mila e 356mila famiglie che consumeranno dolciumi artigianali nel periodo natalizio.

I prezzidolci

Oltre ai classici panettone e pandoro, esistono ben 1.322 altre specialità tradizionali tipiche di ciascuna regione. E nonostante i rincari delle materie prime (zucchero aumentato del 16%, farina aumentata del 7,3%, burro del 6,7% e uova del 3,5%) i pasticceri artigiani hanno deciso di non aumentare i prezzi dei loro dolci oltre il 2,6%. Ovvero meno dell’inflazione che prevede un aumento del 3,4%.

Le imprese artigiane del settore alimentare

Non è solo periodica, la passione degli italiani per i cibi artigianali: dura tutto l’anno, tanto è vero che da settembre 2010 a settembre 2011 le imprese del settore sono aumentate dell’1,4%, ovvero di 1.227 imprese. Con questa crescita si raggiunge il numero di 88.732 imprese artigiane del settore alimentare che danno impiego a 260.609 addetti tra pasticceri, panificatori, produttori di pasta fresca, mastri cioccolatai, torrefattori, gelatai, e ancora: lavoratori nel campo della lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi, produttori di vino, grappe o birre artigianali, produttori di olio e di specialità lattiero-casearie.

Nell’ultimo anno si è registrato il maggior aumento di tali imprese in Lombardia (+4%), Umbria (+2,8%), Piemonte (+2%) e Veneto (+1,9%). Ma il boom di artigiani alimentari si è registrato in particolare nelle città di Lodi (+8,8%), Milano (+6,9%) ed Enna (+6,3%).

Per quanto riguarda le esportazioni, tra gennaio e agosto sono stati esportati dolci tradizionali natalizi per un valore di 224 milioni di euro (+8,6%). Le nazioni che apprezzano di più il nostro artigianato dolciario sono la Francia, la Germania e l’Austria. Solo in Francia abbiamo esportato dolci leccornie per 50,3 milioni di euro. In Germania i nostri dolci sono stati importati per 35,8 milioni di euro. La Lombardia è la regione italiana che esporta la maggior quantità di prodotti alimentari: solo nei primi 6 mesi di quest’anno lo ha fatto per un valore di 1,8 miliardi di euro. Decisamente un dolce business.

 

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