Politica e donne

Assemblea delle associazioni e dei movimenti delle donne

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Assemblea delle associazioni e dei movimenti delle donne

In Friuli Venezia Giulia si è tenuta l’assemblea coordinata da Santa Zannier, la presidente della CRPO (Commissione Regione per le Pari Opportunità tra uomo e donna. Tra i temi affrontati, la violenza contro le donne, la loro partecipazione nelle istituzioni, la crisi occupazionale femminile, la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli da dedicare alla famiglia

In questa occasione, è stata presentata la petizione a sostegno della doppia preferenza di genere nel sistema elettorale regionale, promossa dalla CRPO a partire dallo scorso dicembre. L’intenzione è quella di riuscire ad ottenere quanto ha ottenuto la Regione Campania, che ha modificato la legge elettorale per l’elezione del consiglio regionale in tal senso.

Se le donne venissero rappresentate da donne certo la situazione in Italia sarebbe molto diversa e si respirerebbe una ventata di libertà, reale e non millantata. Il motivo è semplice: le donne riescono a comprendere appieno i problemi di chi ha lo stesso sesso. Un esempio? Avete mai parlato con una donna vittima di violenza? Raramente una donna violentata riesce a denunciare chi ha compiuto questo reato e troppo spesso il motivo è che ha paura delle conseguenze, ma anche di aprirsi di fronte a un uomo che, nel ricevere la denuncia, le possa chiedere “come era vestita? Portava la minigonna?” quasi questo fatto fosse un invito a farsi violentare. Troppo spesso le donne si sentono accusare di essere state loro ad “essersela cercata” quando tentano di spiegare a un uomo cosa è accaduto. Questo è solo un esempio, come ripetiamo, ma dimostra come fra uomo e donna ci sia ancora un abisso che risulta palpabile e che blocca la donna, che continua a sentirsi umiliata.

Tornando alla petizione, l’intento è quello di introdurre nella legge elettorale la possibilità di votare per due candidati invece che per uno solo esprimendo una preferenza mista, per un uomo e per una donna. In caso si scrivano i nomi di due uomini o di due donne, la preferenza del secondo candidato verrebbe annullata.
La Corte Costituzionale ha già riconosciuto la legittimità della proposta in quanto la doppia preferenza sarebbe una possibilità in più, e non un obbligo, e non comporterebbe favoritismi.
Un provvedimento trasversale è stato presentato – e la discussione alla Camera dei Deputati è già iniziata – al Parlamento per modificare la legge elettorale inserendo la doppia preferenza di genere alle elezioni amministrative.
La vicepresidente del Consiglio regionale, Annamaria Menosso, ha ribadito che “è necessario però che innanzitutto sia ricavato all’interno dei partiti uno spazio per le donne, perché è proprio ai rappresentanti dei partiti presenti nelle istituzioni che compete la riformulazione delle leggi. Ciò che le donne chiedono non sono privilegi, ma il diritto ad avere pari opportunità”.

E la necessità di pari opportunità nel mondo politico è correlata alla stessa necessità del mondo del lavoro, infatti l’assessora per le pari opportunità Angela Brandi ha spiegato in una nota che “la particolare situazione economica del momento ha finito per penalizzare maggiormente l’occupazione
maschile. Ciò perché la domanda cerca più che mai anche profili poco qualificati ma soprattutto flessibilità, e quasi una donna su tre lavora a tempo parziale. Altro dato, la revisione in corso della legge regionale n. 18 del 2005 propone interventi di supporto della conciliazione lavoro/famiglia, come potrebbe essere l’introduzione del telelavoro nel comparto unico”.

L’ingresso delle donne nel mondo del lavoro porta con sé due vantaggi enormi: l’aumento del reddito familiare e la creazione di altro lavoro, dal momento che, avendo più denaro, le famiglie si possono permettere di consumare di più rilanciando in tal modo l’economia.
Santa Zannier pres comm PO FVG
Lo ha detto la presidente Santa Zannier, specificando che “le stime parlano di fino a 15 posti in più nel settore dell’assistenza e prestazioni per le esigenze domestiche per ogni 100 donne che entrano nel mercato del lavoro”. In particolare, i servizi alla prima infanzia che sarebbero un volano per l’occupazione femminile purtroppo sono ancora un punto debole del sistema, se si facesse qualcosa in tal senso le donne avrebbero maggiori possibilità di lavorare e, di conseguenza, si registrerebbe anche un aumento del Prodotto Interno Lordo nazionale. Ma chi può accorgersi di questo e agire di conseguenza, aprendosi a politiche di supporto per le donne,  se non un’altra donna?

 

Allegati

pdf petizione-pariopportunita.pdf

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